Cinema

Bastardi senza Gloria

Ed eccomi qua, a distanza di tanti anni da Pulp Fiction (1994), a pagare l’ennesimo tributo a Quentin Tarantino. In questo arco di tempo, avendo recuperato anche Le Iene (Reservoir Dogs, 1992) ed essendomi sorbito tutti i suoi lavori, anche quelli solo sceneggiati, posso dire di aver dispensato più odio che amore nei suoi confronti.
Dopo Kill Bill (2003-2004), senza dubbio, l’ho odiato a morte. Ma questo, com’è ovvio, non è un articolo su Kill Bill.

Prologo

E’ capitato giusto ieri sera. Ho acceso la tv, cosa sempre più rara a casa mia, e ho visto quella pubblicità…
16,90 euro per possedere -per sempre, come i diamanti- un dvd originale che mi promette qualità audiovisiva straordinaria, contenuti speciali strabilianti e 150 minuti circa di spassoso intrattenimento made in Tarantino.
Ed io… l’ho fatto. L’ho comprato. Perché ho detestato Kill Bill e perché mi accompagna sempre la speranza di vederlo tornare (Quentin) all’antica gloria. Se lo seguo ancora insieme a Dario Argento un motivo ci dovrà pur essere, no?

E’ così, mi gusto la confezione, molto spartana, sul retro della quale campeggiano due citazioni illustri, pescate dalla stampa nostrana:

“Un cocktail di puro cinema” (Paolo Mereghetti – Corriere della Sera)

e

“Il film di Tarantino più bello” (Lietta Tornabuoni – La Stampa).

Ora, Lietta Tornabuoni non l’ho mai sentita nominare prima di ieri sera, quindi non posso dire nulla. Probabilmente, il fatto di non conoscerla è solo mia responsabilità. Non vado dietro ai quotidiani, per cui… Ma, per quanto riguarda Mereghetti… Lo conosco eccome, e devo aggiungere di essere d’accordo con moltissime sue recensioni.
Ragion per cui, mi sono detto: “Cavolo, stavolta devo aver fatto un ottimo acquisto.” E, di seguito, ho schiacciato il tasto PLAY.

Bastardi senza Gloria (Inglorious Basterds, 2009)

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[ATTENZIONE! DA QUI IN POI ALLARME ANTICIPAZIONI IN BLU!]

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Il film, una sorta di ucronìa in salsa spaghetti western-nazista, narra le scarne vicissitudini di un gruppo di guerriglieri alleati capeggiati dal Tenente Aldo Raine (Brad Pitt), i Bastardi, paracadutati nella Francia occupata dai tedeschi. Scopo primario del battaglione è accoppare, nel modo più cruento e spettacolare possibile, il maggior numero di nazisti, con occhio particolare per gli ufficiali, il trapasso violento dei quali, solitamente, ha grossa eco sulla stampa locale e anche su quella tedesca, contribuendo, in tal modo, ad accrescere la loro fama nerissima di carnefici spietati. Artefice di questa reputazione, più di tutti gli altri, è il Sergente Donny Donowitz (Eli Roth), soprannominato l’orso ebreo, ma anche il golem dalle truppe tedesche, che è solito spaccare i crani dei prigionieri catturati colpendoli con una mazza da baseball; gli altri bastardi si limitano, invece, a prelevare scalpi delle teste dei nemici, come fossero guerrieri apache.

- Mélanie Laurent -
- Mélanie Laurent -

Altrove, la giovane Shosanna (Mélanie Laurent), un’ebrea scampata al massacro della sua famiglia ad opera del Colonnello tedesco Hans Landa (Christoph Waltz) si è rifatta un’identità come gestore di un cinema. Ella conosce Fredrick Zoller (Daniel Brühl) un ufficiale tedesco, ma anche un eroe di guerra dalle leggendarie imprese del quale il Ministro della Propaganda del Reich Joseph Goebbels (Sylvester Groth) ha ordinato venisse tratto un film interpretato dallo stesso Zoller.
L’opera, intitolata Orgoglio della Nazione, grazie ad opportune manovre di Zoller, il quale vanta un ascendente su Goebbels, sarà proiettata in Francia proprio nel cinema di Shosanna che, vista soprattutto la presenza, alla premiere del film, dei più alti gerarchi nazisti, ha progettato di uccidere tutti i partecipanti sbarrando le porte del cinema e dando fuoco a oltre 350 pellicole altamente infiammabili.
Contemporanemente i Bastardi vengono informati della notizia della premiere di Orgoglio della Nazione da Bridget von Hammersmark (Diane Kruger), una star del cinema tedesco e anche una spia al sevizio degli alleati. Oltre ai gerarchi, ella rivela, è prevista anche la presenza del Führer in persona…

Curiosità

La maggior parte degli omaggi, accenni, riferimenti e camei dispensati generosamente da Tarantino nelle oltre due ore di durata sono per noi italiani incomprensibili. Per questi ultimi vi rimando alla fornitissima pagina sui “trivia” del film sull’Internet Movie Database, linkata in fondo.
Il doppiaggio italiano, poi, non aiuta, dal momento che parecchie voci famose presenti nel film, inevitabilmente, spariscono. Tra queste, la voce dello stesso Tarantino, il quale doppia un soldato americano nel film-nel-film Orgoglio della Nazione, la voce del Narratore che è di Samuel L. Jackson, quella di Harvey Keitel avvertibile alla radio nel ruolo dell’ufficiale superiore di Aldo Raine. Per fortuna sul dvd c’è anche la lingua originale, oltre che lo stesso Orgoglio della Nazione tra i contenuti speciali.
Tarantino, poi, compare anche nella parte del primo cadavere a cui viene fatto lo scalpo e nelle mani che strangolano Bridget von Hammersmark.
Diversi nomi di altrettanti personaggi sono ulteriori omaggi che il buon Quentin ha voluto fare al nostro cinema. Tra i tanti, Ed Fenech, il generale americano interpretato da Mike Myers, è evidente citazione della “nostra” Edwige, Antonio Margheriti e Enzo Girolami i nomi italiani fittizi rispettivamente utilizzati da Eli Roth e Brad Pitt per infiltrarsi nel cinema in qualità di attori italiani sono i veri nomi di due registi molto amati da Tarantino.
Il titolo stesso del film Inglorious Basterds, si rifà esplicitamente al titolo inglese di Quel maledetto Treno blindato (1978) di Enzo G. Castellari (Enzo Girolami) all’estero conosciuto come Inglorious Bastards.

- da sinistra Christoph Waltz, Omar Doom, Eli Roth, Brad Pitt e Diane Kruger -
- da sinistra Christoph Waltz, Omar Doom, Eli Roth, Brad Pitt e Diane Kruger -

Cosa ne penso

Bah, posso dire che Bastardi senza Gloria non mi ha deluso. Lo considero superiore a Kill Bill, tanto per intenderci. Quindi, tanto più benvenuto.
E’ bene dire che da Tarantino non mi aspettavo maggior accuratezza storica di quanta (poca) ce ne sia. La svolta ucronica finale, anzi, l’ho trovata persino gradevole, per quanto inverosimile. Se non altro è stata una sorpresa.

Più che per l’intenzione di rispettare determinati canoni cinematografici, vedi spaghetti-western, certe scelte registiche derivano, a mio avviso, da una chiara impostazione fumettistica che non lascia spazio alcuno ai gradi di grigio, per sfogarsi su un palcoscenico composto di personaggi manichei, animati da esigenze primarie, la vendetta, da becero interesse privato e tornaconto economico e da deliro di onnipotenza, vedi i nazisti che sembrano usciti da un teatrino delle marionette, tale è lo spessore umano che essi riescono a comunicare.
La profondità, pari a quella di una tazzina di caffé, non è caratteristica da ricercare in questo film.
In generale, ne ho ricavato l’impressione di un prodotto estremamente curato nella messinscena, virtù o vizio al quale Tarantino sembra sempre più dedito da Jackie Brown (1997) in poi.

- Quentin Tarantino e Diane Kruger -
- Quentin Tarantino e Diane Kruger -

La sua mano si sente… e non tanto nelle ripetute e compiaciute inquadrature delle estremità inferiori delle sue attrici protagoniste, Laurent e Kruger che, come le altre dei film precedenti si prestano volentieri a questo gioco esibizionistico e voyeuristico, quanto nella totale mancanza di scene d’azione, di cui Kill Bill è stato sia apoteosi che epitaffio, sostituite dalle tipiche inquadrature statiche di lunghe sequenze corroborate da dialoghi fiume per alcuni noiosissimi, ma non per me che invece li ho sempre giudicati intriganti e ben scritti e sicuramente uno dei punti di forza di Tarantino.

La sceneggiatura, però, non è così tanto perfetta come si vuol far credere, anzi. Dei Bastardi del titolo, in definitiva, non conosciamo nulla o quasi, e di tutto il terrore e l’inquietudine che essi spargono nelle fila tedesche restano solo due o tre scene neanche tanto memorabili, un tizio ucciso a mazzate, un altro al quale viene incisa una bella svastica in fronte e una sparatoria da bar più noiosa che avvincente.
Quello che più manca e che la tecnica, pur ottima, non può in alcun modo colmare è il sadismo del vecchio Tarantino; quella crudeltà al limite del paradosso e il coraggio di riproporre un certo tipo di scene surreali che non si sono più riviste. I nazisti, ideali per questo tipo di devianze, ma anche gli stessi bastardi, non sono poi così tanto cattivi e sadici come sarebbe giusto pretendere.
E anche il suo feticismo, ormai, sembra più uno stanco omaggio a sé stesso. Un marchio di fabbrica del quale non poter più fare a meno.
Resta, dopo tutto, una bellissima e curata, per quanto imprecisa, rappresentazione di un universo parallelo, un Brad Pitt più bravo che bello, un ottimo Goebbels e un credibile Zoller, il bravissimo Waltz nei panni di Landa e la stupenda Diane Kruger che era giustissimo immortalare, ma profondamente ingiusto uccidere…
Non è ancora quel Tarantino, ma non è certamente da buttare via. Non mi sono pentito dell’acquisto e, atteso al dopo Kill Bill, considerando Grindhouse – Death Proof (A Prova di Morte, 2007) poco più di una fatua parentesi, mi ha persino stupito il livello di gradimento personale che è riuscito a suscitare in me spettatore, restato sveglio e cosciente per due ore e mezza.
Tutto sommato Bastardi senza Gloria è godibilissimo, a patto di stare al gioco e di accettarne l’esibizione delle sue marionette.

approfondimenti:
Scheda del film su IMDb
Trivia su IMDb

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
    • 11 anni ago

    Per me “Bastardi senza gloria” è il top. E’ il mio film preferito.
    Non ho mai amato molto Tarantino, devo essere sincera, quando il mio ragazzo mi ha fatto vedere Kill Bill 1 e 2 continuavo a passare da stati di WTF, insofferenza, noia e sonno in continuazione.

    BSG è diverso.
    Sarà che quando ho visto Eli Roth ho iniziato a sbavare come un cane con la rabbia (personalmente trovo la sua interpretazione davvero fantastica). Sarà che il prologo (che è la scena che ho apprezzato maggiormente LOL) mi ha messo davanti un fantastico Christoph Waltz nei panni di un Hans Landa che mi ha lasciata O___O. Sarà che per la seconda volta ho apprezzato Brad Pitt (la prima fu nel lontano 1994 con Intervista col Vampiro).
    Sarà che per la prima volta ho guardato un film di Tarantino senza il pregiudizio del “ok, è di Tarantino. Sparatemi”.

    XD

      • 11 anni ago

      Per cominciare, devo dire che riguardo a Kill Bill la penso esattamente come te, mi sta sulle palle XD
      Su BSG (che detto così mi ricorda l’altro BSG, Battlestar Galactica ^^) rispetto alla prima volta che l’ho visto, la mia opinione non è cambiata molto, poi non avendo avuto le flashate che hai avuto tu rispetto agli attori, a parte Diane Kruger, non ho nemmeno le motivazioni estetiche. Invece ho trovato molto bello Django, per cui ritengo che Tarantino sia in costante crescita, per fortuna. 😉

        • 11 anni ago

        Ma infatti anche io ero fresco di Kill Bill, quando vidi BSG. DIciamo che mi disintossicai dalla delusione. 😀

        • 11 anni ago

        Django ho appena finito di vederlo e replico le mie impressioni su Waltz: divino.

        Per il resto boh, i gusti sono gusti, ma sarà forse che a me è piaciuto di più perché prima non avevo mai apprezzato i lavori di Tarantino. Come Kill Bill: troppo splatter e troppi inside joke che mi hanno lasciata indifferente v.v

    • 11 anni ago

    […] scomoda: la schiavitù. Il risultato è un nuovo modo di intendere il cinema, via già mostrata con Inglorious Basterds, cinema che non pretende, né finge di essere reale o veritiero, perché è evidente che trattasi […]

    • 13 anni ago

    A me è piaciuto molto in sala e me lo sono anche guardato con piacere in dvd, ora mi manca solo la visione intera in lingua originale. C’è da dire che la scena nel foyer del cinema (quella con Landa, “Margheriti”, “Di Cocco”, Gorlomi e la biondona) in italiano travisa quasi del tutto lo spirito che doveva avere, molto meglio la versione originale! 🙂
    Nella foto che hai pubblicato relativa a questa scena si vede anche il signor Enzo Castellari, è il tizio in alta uniforme tra la spalla di Roth e la spalla di Pitt 😉

    Per il resto quoto alice: è un grosso omaggio al cinema e al raccontare storie, e non mi è dispiaciuto che i personaggi avessero lo spessore di un cartoncino :P, ci stava.

    • 13 anni ago

    LOL, scherzavo .-)

    • 13 anni ago

    Chi ha visto il film in italiano non l’ha visto. E non per la solita solfa del Il doppiaggio è una cosa ignobile, ma perché hanno completamente stravolto i dialoghi, i personaggi, la storia. Tra l’altro l’intero film si basa sulle differenze linguistiche e il continuo passare da un idioma all’altro. Quindi il mio commento è: BAH.

    Poi. Io amo Tarantino. kill Bill rimane il mio preferito – puoi insultarmi, se vuoi – e quindi partiamo da un punto di vista completamente differente. Inglorious l’ho visto due volte, uno nelle sale ed uno a casa e per entrambe sono rimasta senza parole per la perfezione raggiunta. Al cinema acquista dei punti in più, soprattutto nella sequenza – appunto – del cinema. Tra l’altro, trovo sia una sequenza pazzesca: la storia reinventata dal cinema (ed è per questo che non c’è accuratezza, non è un film storico… è soltanto un film, come continua a ripetere in ogni inquadratura). Un Tarantino che diventa “autore”, senza aver più bisogno di ostentare se stesso, ammiccando e suggerendo ad ogni trovata Io sono Tarantino, mi vedete? vi metto tutti gli elementi del caso così mi riconoscete… come può avere fatto in Kill Bill (e credo sia uno dei motivi per cui in molti lo detestano). Mi è sembrato che si scostasse dal fulcro della narrazione per dare più spazio ad una storia vera e propria.

    “Quello che più manca e che la tecnica, pur ottima, non può in alcun modo colmare è il sadismo del vecchio Tarantino; quella crudeltà al limite del paradosso e il coraggio di riproporre un certo tipo di scene surreali che non si sono più riviste. I nazisti, ideali per questo tipo di devianze, ma anche gli stessi bastardi, non sono poi così tanto cattivi e sadici come sarebbe giusto pretendere.”

    Eppure a me sembra positivo. Non deve continuare a rifare Le iene (altrimenti, sai che palle?) e il suo tentare di aprire nuove strade è per me sinonimo di coraggio. Di film come Inglorius non ce n’è, è diverso. Non è hollywoodiano ma nemmeno un ricalco dei suoi lavori precedenti. E’ qualcos’altro.

    Sicuramente hai ragione quando dici che i personaggi non sono caratterizzati. Ma non credo fosse sua intenzione, di questo suo ultimo lavoro tutto mi rimane meno che i personaggi, che sono servi della storia e dell’omaggio al cinema. Un po’ questo, riassumendo, è ciò che ho trovato irresistibile: che è tutta una scusa per innalzare il cinema puro – il raccontare delle storie, cosa che a te piace, no? – a protagonista indiscusso.

    E poi Waltz è meraviglioso.

      • 13 anni ago

      – puoi insultarmi, se vuoi –

      Ehi, pace eh?
      Qua la tua opinione vale quanto la mia, lo sai. 😉

    • 14 anni ago

    Film che a me ha deluso tantissimo.
    Per l’amor di Dio: molto tarantiniano e per certi versi godibile.
    Ma quando leggo certi critici che parlano di capolavoro mi viene voglia di mandarli a quel paese.
    Come dici anche tu, pur avendo apprezzato il film più di me, la sceneggiatura ha delle lacune mostruose.

      • 14 anni ago

      Ho dimenticato, parlando di sceneggiatura assolutamente non perfetta, di porre l’attenzione su quella che è la prima scena del film, l’antefatto: Hans Landa, a caccia di ebrei nascosti nelle campagne francesi, visita la baita di monsieur LaPadite e delle sue tre bellissime figlie…
      Una caterva di inquadrature, di primi piani soprattutto, indugiano su questi quattro personaggi (padre e figlie). Ora, la teoria della letteratura mi insegna, ma questa è una clausola che può applicarsi, come in questo caso, anche al racconto cinematografico, che: se viene mostrato un oggetto/personaggio in modo insistente, quello stesso oggetto/personaggio, presto o tardi, ricomparirà nel film/racconto, spesso in un ruolo chiave; in altri termini: se viene mostrato un fucile, prima o poi quel fucile sparerà.
      Qui abbiamo ben quattro personaggi assolutamente superflui che non hanno alcuno scopo in tutto il resto del film, perché non compaiono più, e che troneggiano inutilmente durante tutto il lungo prologo dello stesso.
      Al mio paese questo è un burrone nella sceneggiatura.

      E lo dico nonostante Bastardi senza Gloria mi sia piaciuto e fregandomene altamente del parere dei critici di professione che, probabilmente, devono aver visto un altro film. 😛

    • 14 anni ago

    Insomma! I costumi sono molto belli ma le scene truci e sanguinolente lasciano il tempo che trovano. Direi che sono quasi superflue o sbaglio? O meglio come dici tu profonde quanto una tazzina di caffè! lol
    ciao

    • 14 anni ago

    Ao’, guardate che sto ancora da ste parti eh?
    A me sto firm m’è piaciuto. Un pò lento forse, però gradevole, molto, proprio come Diane che è sai tempi de Troy ch’ a sto a seguì!

    sciao 😎

    • 14 anni ago

    Personalmente non sono riuscito a vedere completamente né Kill Bill 1 e 2 , né Planet Terror e Death Proof.
    Sarà un mio difetto, ma probabilmente è complice anche l’orario in cui li ho visti, se solo li avessi visti di pomeriggio….
    NAhhhhh, non credo proprio 😛

    • 14 anni ago

    Cavolo, quanto è bella Diane Kruger! 😯
    Secondo me il film è nella media di Tarantino, né sopra né sotto. Come sempre il tutto è stato gonfiato “ad arte” dai soliti noti con recensioni sobrie, moderate e soprattutto oggettive.