Questa volta Chiodi Rossi, il podcast sul meglio della vita, e sul fantasy si occupa di Highlander. Lo scozzese immortale abitante delle Highlands, interpretato da un francese, Christopher Lambert, addestrato da uno scozzese che interpreta uno egiziano dal nome spagnolo, Ramirez (Sean Connery) che combatte con una katana, ad affrontare un abitante delle steppe asiatiche non meglio specificato, il Kurgan, interpretato da uno yankee (Clancy Brown).
Diretto da Russell Mulcahy, Highlander prende il mito dei vampiri, toglie loro ogni debolezza e si inventa un duello infinito. Gli immortali devono combattere tra loro, due alla volta, per tagliare la testa all’avversario e guadagnare così la sua reminiscenza, che è una sorta di potere che comprende anche le conoscenze del malcapitato, oltre che la forza fisica. Fino a quando non ne resterà soltanto uno.
Il sopravvissuto, l’ultimo immortale, riceverà in premio la fertilità, potrà riprodursi, la conoscenza di tutti gli immortali che l’hanno preceduto, e la mortalità, che metterà fine al suo disagio di essere sempre giovane e bello.
Non c’è male.
Mulcahy affida la colonna sonora ai Queen, e prepara un film che sulla carta è imbattibile. In realtà, gli incassi al cinema non decollano, ma è nella dimensione dell’home video che Highlander diventa il film di culto che è tutt’oggi.
Sequenze irresistibili, la commedia che si alterna al dramma, spade incredibili e battute memorabili, molto spesso associate al personaggio di gran lunga più iconico, il Kurgan, fanno di Highlander un esperimento fecondo e interessante, quanto originale.
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