Proseguiamo il nostro viaggio nell’immaginario artistico contemporaneo con un giovane talento argentino, Santiago Caruso.
Il primo pensiero che ci sfiora, a noi spettatori intrisi di cultura pop, è: universo lovecraftiano.
E non saremmo molto lontani dalla verità, visto che Santiago ha illustrato uno in particolare dei Racconti (con la R maiuscola) del Solitario di Providence: L’Orrore di Dunwich.
Non saremmo lontani dalla verità, ma non sarebbe tutta la verità.
Perché Lovecraft, amato e celebrato in queste splendide tavole, non è l’unica origine dell’universo immaginifico e artistico di Caruso.
Il Divoratore, ad esempio, ricorda Goya, anche se pulizia del tratto e staticità delle figure ne fanno un’opera a sé.
L’Impero dei Necromanti riecheggia di Chambers e del suo Re in Giallo, in una sorta di processione/celebrazione d’incubo che è impossibile smettere di guardare.
Hiperborea tale of Satampra Zeiros… Cosa mi raccontate, guardandolo? Sembra di avere iniziato a leggere uno qualunque degli incipit dei racconti di Robert E. Howard, con l’avventuriero che, penetrato in un tempio di qualche civiltà dimenticata, ha risvegliato qualcosa. Forse lo spirito di un antico e potente stregone.
La figura è ritratta in fuga, mentre già spire inquietanti si levano da quello che appare un enorme braciere. Mentre, tra le ombre della cattedrale, una divinità che è maiale, rana e serpente osserva con occhi bovini.
Con Casa spettrale, si va virando verso il romantico, vittoriano, gotico, con lo spettro di una casa che si riflette per intero su un lago, mentre nella realtà l’edificio è ormai poco più che un rudere.
Colori smorti, intrecci di rami nodosi e ritorti, esploratori dll’incubo, o di certa letteratura d’incubo, per chi non vuole rinunciare, ancora oggi e meno che mai, ai fantasmi.
°
LINK UTILE:
la wunderkammer sul sito dell’artista