Bentornati a Di incipit si muore. Quarta puntata, super-ospite Nicola Laurenza, lettore e studioso di letteratura.
Con noi, in forma di incipit, Olga Tokarczuk con il suo Nella quiete del Tempo.
L’incipit più breve affrontato finora, ma ricchissimo.
Tokarczuk sfodera soprattutto due temi a me molto cari:
– il microcosmo
e
– la concezione di realtà
Trattasi nella fattispecie di realismo magico, che può naturalmente essere favorito nelle comunità chiuse, al tempo stesso bisognose e obbligate a costituirsi una propria mitologia che vada a spiegare le necessità del quotidiano. E le sue meraviglie.
Siamo in ogni caso nel campo dell’arte affabulatoria, e nelle intenzioni dell’autrice, c’è la ferma di narrare la nascita, la crescita e la morte di un mondo. In questo caso, il mondo/organismo è Prawiek, un villaggio al centro dell’universo, circondato – e guardato – dai quattro arcangeli.
Prawiek in polacco vuol dire tempi remoti.
Quel tempi remoti che si richiama tanto al c’era una volta.
Prawiek è solo uno dei centri dell’universo, insieme ai suoi strani abitanti. Dotato ovviamente del suo tempo.
Prima di augurarvi buon ascolto, vi devo avvertire che la registrazione di questo episodio del podcast è stata piuttosto avventurosa, tra problemi di connessione e imprevisti.
Ho fatto il possibile, in fase di editing, per mitigare questi inconvenienti, ma il risultato finale non è esente da qualche sporadico problema. Nulla che ne comprometta l’ascolto, in ogni caso.
E soprattutto ho preferito, data la bellezza della discussione sorta intorno a Nella quiete del tempo, conservare questa sessione piuttosto che rifarla, perché mai avremmo parlato di nuovo e spontaneamente delle stesse cose.
Guest stars a sorpresa, inoltre, Cleo e Rollo, i nostri rispettivi mici, che ci hanno tenuto a dire la loro. E anche un cane di passaggio. Insomma, è successo di tutto. E forse anche per questo è stato l’episodio più divertente finora.
Bene, credo di aver detto tutto. Buon ascolto!
_______
*contiene link commerciali
