Underground

Oleg Dou Art

Torniamo a parlare di sperimentazione e moderni mezzi espressivi che, tramite l’opera di Oleg Dou, si coniugano con una disciplina antichissima, tra le arti figurative: la ritrattistica.
È naturale come l’evoluzione, che lo strumento col quale esprimere l’arte evolva, che il risultato sia frutto di contaminazione di generi, di una visione del futuro che, abbiamo detto, interconnette con la nobiltà di un passato illustre.
Oleg Dou è giovanissimo, lo vedrete dal video integrato, ed è un artista.
La gente lo conosce come fotografo, ma, lo dice lui stesso, questo è un errore.
Oleg Dou è un artista che usa la fotografia come mezzo.

E poi la tecnologia, tramite Photoshop.
L’interesse per la ritrattistica è semplice, all’apparenza, imemdiato, quanto intuitivo e fugace.
I volti sono interessanti. Non tutti, vanno scelti con cura.

Ma certi intrigano, si starebbe ore intere a fissarli, cogliendone le infinite imperfezioni, sfumature, sensazioni che annaspano – o che hanno segnato – la pelle.

Oled Dou fotografa e poi ritocca al computer, aggiungendo tramite pennelli digitali quelle che sono le sue sensazioni, le suggestioni del momento.

Per certi verso, mi ricorda da vicino, per resa e fascino puro, il lavoro di Michael Hussar.

Dou crea, o ricrea, creature angeliche, pure e inquietanti allo stesso tempo. Prende un volto umano, ci applica pezzi di carta, colore, o luce, e inserisce ogni cosa in un programma digitale, per esaltare, togliete, filtrare alcuni aspetti.

Che sia un’arte collaborativa, tra più discipline e più modelli, rende il tutto più accattivante, con l’essere umano oggettivizzato per poi essere trasfigurato, sublimato in un portatore di un’esperienza estetica.

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LINK UTILE
il sito dell’artista

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