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Satanica, l’antologia

Scrivere di qualcosa che ho scritto: per me è una missione – quasi – impossibile. Perché dovreste starmi a sentire quando vi racconto di Satanica, e addirittura farvi venire voglia di leggerla? Ma mi ero ripromesso di parlarne non appena fossi riuscito a resuscitare questo posto a un livello accettabile. Bene, B/N mi sembra sufficientemente arzillo, a giudicare dagli ascolti, per cui eccoci…

Ricordo che eravamo in piena pandemia, durante il primo lockdown, quando mi venne proposto di scrivere un racconto… sul diavolo.
Un’antologia per Acheron Books. Dodici racconti.
E così, mi sono ritrovato a ripensare al diavolo, come si fa dalle mie parti, in maniera insolita: nella Controra.

Ho accennato diverse volte, nel corso degli anni, alla Controra, quell’arco di una giornata, di solito da mezzogiorno alle tre del pomeriggio, in cui il tempo non scorre.
È un non-tempo, scandito solo da insetti e dal riverbero delle onde di calore.
Un paesaggio, temo, al quale dovremo abituarci tutti.

Il racconto, poi, è un tipo di composizione con cui non sono mai andato troppo d’accordo, perché solito perdermi in trame non lineari, che mi offrono lo spunto per parlare dei personaggi, decisamente la mia parte preferita.
Per me doppia sfida, quindi, tentare di creare tre personaggi, e riuscire a dare loro spessore in pochissime pagine.

E poi c’era lui, il diavolo. Il numero quattro: satanicamente perfetto, quindi. Un tema caro, forse, a ogni scrittore. Qualcuno, tempo fa, mi disse più o meno così: “Prima o poi, il demonio ci confronta tutti…” Più il tempo passa e più è difficile creare intorno a lui qualcosa che non sappia di già visto. Ma ho, abbiamo, accettato la scommessa.

Il diavolo per me è nel caldo impossibile, si mostra fiero e terribile, esige sacrifici. In questo racconto ho provato a costruirlo così, il demonio, e a parlare della Puglia in modo decisamente poco turistico, pur conservandone gli aspetti caratteristici: l’odore, soprattutto. Anche quello dilatato a dismisura dalla calura. Quasi dolciastro, come la decomposizione.

Nella prima stesura, Il Demone della Controra aveva un titolo diverso, e avevo impiegato un linguaggio diverso: la maggior parte dei dialoghi erano in dialetto, con tanto di nota a piè di pagina. Poi, insieme a Christian Sartirana, che è curatore dell’antologia, abbiamo deciso di ingentilire un po’ il tutto, pur conservando, in certi casi, la sintassi tipica di quei luoghi, i dialoghi brevi e tesi, un modo di parlare ricco di immagini quanto semplice. C’è una ragione, se alcune frasi vi possono sembrare storte…

Insieme a me ci sono altri dodici (no, non è un refuso, uno dei racconti è scritto a quattro mani) autori, ve li elenco qui, dal momento che ho deciso di mantenere, com’è ovvio, la massima neutralità, evitando di raccontarvi le mie preferenze: Danilo Arona (L’IMMENSO ANIMALE INFERNALE), Luigi Musolino (MOSCONI), Marco Crescizz e Simone Corà (CREATURE DI DIO), Samuel Marolla (VANITY PRESS), Andrea Cavaletto (IL PISCIO DI SATANA), Giulia Massini (CATTIVI MAESTRI), Nicola Lombardi (L’OFFERTA), Sara Simoni (SPINA DE MUL), Edoardo Rosati (DARK DNA), Pietro Gandolfi (STAGE DIVING), Pietro Santini (IL BAGHINARO).

Non mi resta che ricordare Alessandro Amoruso, autore dell’ottima copertina, e ringraziare Acheron Books, e consigliarvi di dare una chance a Satanica.

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