Underground

L’ennesimo articolo di consigli di scrittura che non vi servirà a un tubo

Perché diciamocelo, questi articoli non servono a niente.
Niente di pratico. Forse, e dico forse, servono all’umore, perché partono tutti da un solo presupposto: scrivere è una fatica infame.
Questo è.
Non è romantico. Potreste, sì, scrivere di romanticherie, ma l’atto dello scrivere non lo è. Provate a chiederlo a Shirley Jackson, quant’era romantico scrivere. Sarebbe bello poterlo fare, ma primo, dovrebbe essere ancora viva, e dio sa se vorrei che lo fosse e, secondo, avreste dovuto prima riuscire a trovarla, in mezzo al fumo delle sigarette così spesso da tagliarlo col machete. Solo a quel punto avreste potuto chiederglielo e, con tutta probabilità, Shirley vi ci avrebbe mandato.

Scrivere è faticoso, quindi. E, se lo fate per mestiere, minerà la vostra salute. Perché vi costringerà a lunghe, estenuanti sedute alla scrivania e, si sa, la mancanza di movimento uccide.
E poi mentre scrivete vi rimpinzerente di zuccheri, perché starete bruciando un’infinità di calorie, e vi sentirete spossati.

Avete scelto di farlo lo stesso. Ok, se non altro, procuratevi una tastiera meccanica. Farà un sacco di rumore, ma aiuterà le vostre dita. Credetemi.
La vostra è una scelta scellerata, ma rispettabile, almeno per voi, visto che il resto del mondo non vi prenderà mai sul serio. A meno che non riusciate a fregiarvi di una patacca: un racconto pubblicato su chissà quale rivista. A quel punto, forse, potreste essere presi un pochino sul serio, ma vi guarderanno comunque con sospetto.

E… se ancora non sono riuscito a dissuadervi e siete proprio convinti di volerlo fare, di voler scrivere, ecco una manciata di consigli per voi. Giusto cinque, perché non siete nella condizione di reggerne di più:

  • una volta che avete iniziato, non smettete. Mai. Smettere equivale a non migliorare. Per migliorare dovete scrivere. Quindi smettete di leggere questo articolo e tornate a scrivere, per*io!
  • (siete ancora qui, siete incorreggibili, ok, eccovi un altro consiglio): scrivete quello che vi riesce meglio. Almeno all’inizio. Non siete pronti per avventurarvi in acquitrini pericolosi. Se scrivere di sesso non vi mette a vostro agio, ad esempio, non fatelo. Fateli giocare a carte, piuttosto, i vostri personaggi, o mangiare.
  • (non siete ancora andati a scrivere, non c’avete proprio voglia, eh? Ok, sotto col terzo): sì sì sciòdontell e beat e tag, ma la cosa più importante è CURATE I DIALOGHI. I vostri personaggi risulteranno tridimensionali (e susciteranno empatia) solo se si esprimono come esseri viventi, altrimenti sono solo dei manichini. Es: “Ehi, amico, non voglio banane nel mio tubo di scappamento!” (cit.)
  • (Oh, proprio non la smettete, filate a scrivere!): fate quello che volete, frequentate corsi, leggete articoli come questo, confrontatevi con gli amici del circolo del libro, affidatevi agli editor (a proposito, ci sarei io! Sistema usato sicuro! – cit.) ma soprattutto, dovete contare su voi stessi. Se non siete in grado di capire da soli se ciò che avete scritto è valido o fa schifo, allora significa solo una cosa… dovete STUDIARE. Per migliorarvi. Altrimenti sarete degli hobbysti per tutta la vita. E vi circonderete di altri hobbysti, e non migliorete MAI.
  • (E dai, avete insistito e siete arrivati fin qui, beccatevi pure il quinto e ultimo consiglio): il metodo. NON ESISTE il metodo adatto per aiutarvi a scrivere. Perché è diverso per ciascuno di noi. C’è chi rende meglio scrivendo dieci pagine alla settimana, chi scrivendone cento. C’è chi non scrive per mesi (come faccio io) per poi mettersi alla scrivania e non vedere la luce del sole per dieci giorni di seguito, perché non riesce a smettere di scrivere. Il metodo ce l’avete già dentro voi stessi, dovete solo scoprirlo.

Contenti? No? Ve l’avevo detto che non serve a un tubo, ma voi insistete… E adesso filate a scrivere, dai. È la cosa più importante che possiate fare: scrivere!

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