Sean Andrew Murray è un illustratore freelance e artista concettuale, oltre che insegnante e autore, che ha lavorato nell’industria cinematografica per ben quindici anni.
Ha collaborato, tra gli altri, con Guillermo del Toro.
E, prima di cominciare a parlare del suo lavoro, occorre fare una premessa.
Il soggetto abituale di questa rubrica è l’artista che io definisco puro, che lavora secondo ispirazione, o idea. Che quindi crea seguendo un proprio progetto originale e che vende i propri lavori.
Raramente tratto freelance su commissione, come nel caso di Sean Andrew Murray.
Mi sono convinto a parlarne dopo aver esaminato più da vicino qualche suo lavoro.
Che sì, appartengono a quelle tavole i cui contenuti non sono interpretabili, in quanto noti a prescindere.
Si dà corpo all’idea altrui, per cui, se non altro dal punto di vista squisitamente simbolico, l’opera di Sean Andrew Murray non favorisce particolari voli pindarici. Parliamo di tavole concepite e messe al servizio di film, videogiochi e quant’altro.
Però dobbiamo ricordarci che ogni dipinto è palestra, e che anche i più celebrati artisti hanno lavorato mettendo, spesso, in scena idee e richieste altrui.
Per cui, in un certo senso, Sean Andrew Murray recupera la perizia dell’artista di bottega. Una meraviglia perduta.
E per l’appunto, arte è quella che fa Murray. Nessun dubbio a riguardo.
Se avete l’occhio allenato, non vi sfuggirà una costante nei suoi lavori, la perfetta distribuzione delle figure.
Sono tavole ricchissime, iperdettagliate, che sfoggiano una perizia tecnica e una profondità d’immaginazione incredibili.
Ed è questo che voglio mettere in risalto quest’oggi: l’arte non è solo ispirazione e volo romantico, è soprattutto tecnica.
La tecnica sopraffina, e solo quella, non è modo di svilire l’arte, anzi è l’arte stessa: è il suo fondamento.
Non basta imitare Picasso, o Mirò e dirsi artista, senza conoscere la tecnica.
E la tecnica è potente in quest’uomo.
Osservate come il contesto si sposi magistralmente, incastrandosi e con le figure, e con gli elementi architettonici. Le prospettive di ogni elemento concorrono a creare dinamismo, a veicolare lo sguardo dello spettatore lungo i punti focali, verso gli elementi cardine della composizione.
Inoltre, le opere di Murray sono strutturate come veri e propri dipinti che, per dimensione e forma classici, che vogliono trascendere il significato terreno della loro composizione, l’esigenza intrinseca della loro creazione, e restare arte, da ammirare, da contemplare. Da studiare.
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LINK UTILI:
il sito dell’artista