Antologia del Cinema

L’Armata delle Tenebre (1992)

Questo è un articolo di parte. Meglio chiarire subito le cose. Un articolo su un film che è un pilastro della mia esistenza. Se anche a voi capiterà, a sedici anni, di entrare in un cinema e di assistere a uno spettacolo del genere, ecco la fine che farete: quasi vent’anni dopo, a trentaquattro anni suonati, ne tesserete le lodi sul vostro blog di cinema, che nel frattempo avrete aperto.
Non è un futuro per il quale firmerei, a essere onesti.
Però, L’Armata delle Tenebre è lì, con la sua musica, il suo protagonista (del quale sono la reincarnazione), i suoi non-morti, l’esercito degli scheletri, filmati in Introvision, l’opposto dell’animazione in stop-motion, in omaggio a Ray Harryhausen, le cui creature mi avevano terrorizzato da bambino.
Sembrerebbe impresa difficile ricordarsi le sensazioni, e anche la delusione, perché no, che mi travolse all’epoca, quando in sala, al buio, seduto sulla poltroncina rossa, vidi che l’incipit non si collegava al finale de La Casa 2; non solo era stato rimaneggiato, ma ne differiva in modo sostanziale. Ash un prigioniero?
Lo sapevo io, lo sapevamo tutti che le cose erano finite diversamente. Taglio di capelli anomalo, striscia bianca, un colpo di sole procuratagli dal mostro, dall’orrore lovecraftiano la cui visione l’aveva causata, assente. Ash era già un dio alla fine di quel secondo episodio. Qui invece era condotto in catene verso una vita da schiavo.
Un breve flashback, in cui Linda (Bridget Fonda) e lo chalet svelano, per la terza volta, una storia differente. Ma a quello c’eravamo abituati. Come alla vecchia Oldsmobile, giallo marcio, che ritorna sempre. Quella di Sam Raimi.

***

Altra sensazione e altra smentita: il ciclo di Evil Dead era horror. Non che la casa fosse terrorizzante, neppure allora, ma negli occhi di Cheryl, l’indemoniata, aveva i suoi momenti perturbanti. Cose che, da bambini, lasciano il segno. Cose che, all’epoca, non fregavano a nessuno: un’infanzia fantastica, popolata di mostri terribili, dove il male, opposto al bene, faceva ancora una sana paura.
A sedici anni si giocava a D&D, proprio con quei tre amici coi quali vidi questo film. Volevamo vedere l’Armata delle Tenebre, alla quale brevi sequenze e musiche evocative ci avevano preparato fin dai trailer. Erano ancora gli anni Novanta, e che i trailer facessero cagare, in fondo, non importava.
Ma nulla, nulla avrebbe potuto prepararci allo spettacolo cui assistemmo, a un Ash super-cazzuto che non sbaglia un colpo, battuta dopo battuta, alla strafottenza, alla tempesta ormonale, di quelle sacrosante, che accompagna la sua odissea in una terra che sembra tanto l’Inghilterra delle Baronie, ma che è il deserto del Mojave, nell’assolata California: caldo torrido di giorno e freddo polare durante la notte. E considerate che L’Armata fu girato quasi tutto di notte. E che si crepava dal freddo, in quelle armature, tanto quanto durante il giorno si grondava sudore. Dammi un po’ di zucchero, baby. Certe frasi, udite a sedici anni, ti cambiano la vita.
Ricordo la battuta di un mio amico, al vedere i Mini-Ash e, di lì a poco, i Tre Libri, lo stratagemma fantasy dietro cui era custodito il vero Necronomicon: “sembra quasi una delle nostre sedute di D&D”. E vi ho detto tutto.
Risate del pubblico, a scena aperta, seguite da applausi. E pensate che, come noi, si era andati al cinema con l’intenzione di spaventarsi almeno un po’. E tutti erano impreparati. Sorpresi. E divertiti.

***

Impreparati all’evento, al linguaggio sporco, alla prepotenza del protagonista e al sistematico sbeffeggio di un intero genere, l’epico-fantastico che, da quel momento in poi, avrebbe conosciuto un nuovo eroe, armato di doppietta, sega elettrica e, dopo, una mano d’acciaio costruita, non si sa bene come, da un tipo che, lo sapremo solo alla fine del film, altro non è che un fottuto commesso di un fottutissimo Reparto Ferramenta. Un medioman, l’uomo qualunque che, per quante ne ha passate, per quanti orrori ha affrontato e sconfitto, trascende la paura, la sua stessa natura mortale per diventare archetipo, principio, idea dell’eroe, sporco, impaurito e opportunista, arrogante e presuntuoso, ma valoroso e temerario. Lui è Ash, col volto di Bruce Campbell, lo conosciamo tutti. Lo amiamo. Vorremmo essere come lui. Ce lo sentiamo. E poi c’è chi, come me, ne ha fatto una filosofia di vita.
E credetemi, funziona. E rende fighi.

***

Sam Raimi, il fratello Ivan, l’altro fratello Ted, il clan Raimi al completo, e Bruce Campbell. Giravano film. Si arricchivano sempre più, con lo chalet in montagna infestato dai Demoni di Kandar, il Necronomicon e con Darkman, il senza-volto. Ma i soldi erano ancora pochi, solo otto milioni di dollari per tentare di realizzare qualcosa che “tirasse fuori Ash dal maledetto chalet”. Perché la baita, la Casa, aveva stancato. Era ora di esplorare nuovi mondi e, soprattutto, perché, non si sa bene chi tra questi signori, si dice sia stato Ivan Raimi, voleva un film medievale: The Medieval Dead. Lo stesso Ivan che donò al protagonista la sua svolta umoristica. Il titolo Army of Darkness è arrivato dopo, coi soldi di De Laurentiis, dodici milioni. Più uno messo dal clan, di tasca propria.
Bastarono, nonostante il tempo, nel deserto, non passasse mai. Sufficienti per assicurare ad Ash un finale tragico, più in linea col personaggio. Perché Dino concedeva libertà. La Universal, invece, non era contenta. E oltre a incazzarsi con De Laurentiis per una questione di diritti d’autore, di quello che poi sarebbe diventato Il Silenzio degli Innocenti, impose a Raimi di cambiare finale.
Non che quello nuovo, sempre più spaccone e cazzuto, sia sgradevole. È lì, come abbiamo già visto che nasce Ash del Reparto Ferramenta, con divisa celeste bordata di rosso e cartellino con su scritto “Hello, my name is…”

***

E siamo qui, a celebrare la magnificenza di questo film perché ieri, con alcuni amici, abbiamo deciso che fosse l’Army of Darkness Day. Il giorno per ricordare, ogni anno.
Nato spontaneamente, di moto comune. Perché questo film appartiene a tutti coloro che l’hanno visto, almeno una volta.
Si snocciolano citazioni, si imita il portamento del protagonista, si pronunciano le parole, le dannate parole magiche, prima di prendere il nostro Necronomicon, e quasi le sbagliamo apposta, curiosi di sapere che succederà, dopo.
Poco importa che i Mini-Ash non siano proprio identici ad Ash, perché erano altri attori. Non se ne accorge nessuno. Poco importa che i demoni che inseguono il nostro sfondino tronchi d’albero finti, senza radici, piazzati lì in traiettoria.
Noi recupereremo il libro, annienteremo l’armata con complicate coreografie di combattimento, baceremo la nostra bella Sheila (Embeth Davidtz) e pronunceremo frasi da duro, col sorriso strafottente stampato sulle labbra, consci di essere invincibili, invulnerabili, unici.
Berremo la pozione e ci risveglieremo chissà dove. E non importerà, perché, a modo nostro, saremo comunque dei Re.

Altre recensioni QUI
Speciale Ash: Reparto Ferramenta QUI

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 13 anni ago

    […] Raimi (1992). In teoria l’ho già visto, ma è un ricordo troppo nebuloso per contare. Merito di Hell e non […]

    • 13 anni ago

    Il mio primo post su questo blog per:

    1) complimentarmi per la recensione, anzi quasi il saggio!;

    2) ringraziarti per avermi ricordato un film cui, davvero, credo che quelli della nostra generazione debbano davvero molto.

      • 13 anni ago

      Benvenuto, Alessandro. 🙂

      Grazie a te dei complimenti.

      P.S.: la moderazione è valida solo sul primo commento.
      Ah, e già che ci sei, inserisci nel tuo profilo utente l’URL del tuo blog!
      😉

    • 13 anni ago

    Mhh lo sforzo di ricordare mi ha fatto cadere qualche etto di peli, ma finalmente posso partecipare al gioco della memoria tirato su con il post: estate 94 o 95 insieme ai ragazzi con cui giocavo a D&D e a Call of Cthulhu!
    Pur essendo ancora un pischello ricordo la felicità di rivedere Ash l’ eroe della Casa 2; la cosa che oggi mi fà sorridere e che allora non sapevo che la Casa 2 era un remake ,e quando un mio amico portò la cassetta ero convinto di vedere il prequel di quel film!

    • 13 anni ago

    XD è giusto 😛

    • 13 anni ago

    Vabbè quel “Gianluca a parte” fa sembrare che non lo adori pure io questo film. 😛

    Lo adoro eccome, è tra i miei film preferiti. 🙂 Però, cavoli, il vuoto sul quando è stata la prima volta… XD E inizio a preoccuparmi per questa cosa inoltre 😛

      • 13 anni ago

      Eh, ma fa parte della punizione per il fatto che non ti ricordi. 😀

    • 13 anni ago

    Grandioso. Un pezzo che mi ha fatto ricordare parecchie cose, forse troppe per il mio stesso bene. Ho qualche anno più di te, 43, conservo una percezione diversa di questo film.
    Che rimane fantastico. In tutti i sensi della parola. Ho riso come un ippopotamo ubriaco durante la proiezione, me lo sono goduto dal primo minuto proprio per com’è. Enormemente cazzaro, pronto a prenderti a schiaffi con un guanto di armatura.

    Grazie.

      • 13 anni ago

      Grazie a te del bel commento.
      A quanto pare, Gianluca a parte, questo film così semplice, per certa critica, ha lasciato il segno più di altri capolavori blasonati.
      Ed è giusto così.
      Nel senso, è divertente. Per cui non si può non amarlo.

    • 13 anni ago

    Oh davvero, più ci penso più ho il vuoto… XD

    • 13 anni ago

    Eh, mi sa che sono l’unico che non si ricorda quando è stata la prima volta che ho visto questo film…! XD

      • 13 anni ago

      Ma non si può! 😀

    • 13 anni ago

    Pezzo mondiale!
    E pure io l’ho visto al cinema, ma l’anno scorso, fuori tempo massimo. Ma è stato un momento epocale lo stesso.

      • 13 anni ago

      Ma no! Non si è mai fuori tempo massimo. Non con lui! 😀

      Thanks!

    • 13 anni ago

    Hai scritto una recensione bellissima Hell,cogli davvero l’anima del film.Nemmeno io l’ho visto al cinema,ma in televisione che andavo ancora alle elementari di nascosto dai miei.(che non lo ritenevano adatto)Lo vidi insieme a mio fratello e ne rimanemmo folgorati.Quando anni dopo entrai in una videoteca è stato il primo film che ho affittato.Per me sarà sempre uno dei miei cult assoluti.

      • 13 anni ago

      Però, però, vedo che ognuno di noi ha un ricordo particolare legato a questo film… Niente male!

      Grazie! 😉

    • 13 anni ago

    Neanche io l’ ho visto al cinema questo film…Di anni ne avevo 13 e non avevo mai visto La Casa. Anzi, l’ Armata delle Tenebre in vhs fu, qualche anno dopo, il mio primo contatto con Bruce e con Raimi.
    Mai dimenticato.
    92 minuti di applausi Hell!

      • 13 anni ago

      😀

      Grazie, grazie!
      E pensare che c’è gente che non apprezza. Tsk, tsk, ‘sti ragazzini d’oggi!

    • 13 anni ago

    Ok, non lo fa nessuno, mi espongo io: ai tempi L’armata delle tenebre fu in parte una delusione! Io adoro e venero La Casa 2, che pur essendo un horror è senz’altro atipico. Il cambio di registro spiazzò noi altri della combriccola, che ci aspettavamo altri mostruosità in stile Evil Dead.
    Poi però subentrò il divertimento, il cazzeggio ignorante di un personaggio rozzo e sborone più o meno come lo eravamo tutti noi sedicenni dell’epoca 😉
    Poi il fattore D&D, che tu giustamente sottolinei, ebbe un suo peso specifico nella faccenda. In effetti sembrava di vedere una delle nostre sessioni di gioco magicamente trasportata sul grande schermo. Ed era spettacolare!

    Caspita, erano altri tempi. Però, di nuovo, hai ragione tu nel dire che certi film ci hanno segnato, lasciandoci per sempre un po’ ragazzini, un po’ cazzoni e immaturi. E va bene cosi.

      • 13 anni ago

      @ Poggy
      Eh, però anche la VHS si addice a questo film! Quella artigianala, abusiva. Custodita per anni.
      Il dvd procuratelo, dentro c’è il finale alternativo!
      😉

      @ Mettiu
      Al cinema fu grandioso. Certo, fui anche fortunato, perché c’era il pubblico giusto, che seppe apprezzare. Altrimenti sarebbe stata un’esperienza devastante…
      Invece, fu tutto perfetto. E le risate…
      😀

      @ Sam
      Grazie.
      ahahahaha, i Mini-Ash: “Che ne dici di un bagnetto caldo?” LOL
      😀

      @ Alex
      Va benissimo così, in effetti. 😀
      Quindi anche tu/voi subiste l’effetto D&D. Eh be’, quando ci si ritrova davanti i Tre Libri, non può essere altrimenti.

    • 13 anni ago

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    • 13 anni ago

    Che MITo! Che film! Storico, cult, intramontabile^^
    Adoro la scena in cui Ash affronta gli scheletri che cercano di cacciargli le dita negli occhi e lui mette la mano davanti per proteggersi^^
    Adoro gli Ash minuscoli… veri bastardelli^^
    Adoro Ash, il personaggio!
    Ogni tanto me lo rivedo …
    Grande articolo, Hell! 😀

    • 13 anni ago

    Ti invidio, non l’ho mai visto al cinema. Ma in DVD e TV non saprei neppure quante volte.
    E quoto tutto, soprattutto il sentimento che sta dietro, l’affetto per il personaggio, il regista, lo sceneggiatore, chiunque abbia contribuito a creare un piccolo mito.
    Hail to the Hell 🙂

    • 13 anni ago

    Ah ah! Anch’io ero andata al cinema credendo di trovarmi davanti un horror tipo La Casa, e invece credo sia stato uno dei film più divertenti che abbia mai visto in sala. Di sicuro ha consacrato Ash come idolo assoluto XD

    (Devo riprocurarmelo in dvd… avevo la VHS registrata da Italia 1 con il logo della prima visione e gli stacchi pubblicitari meticolosamente cancellati con tanto aMMore, ma il mio videoregistratore ha dato forfait, purtroppo)

    • 13 anni ago

    Applausi Hell, grande recensione! 😀

    Un film così merita questo e altro!

    Ciao,
    Gianluca

      • 13 anni ago

      Grazie mille! 😀

      L’ho postata troppo tardi, mi sa… 😛