Antologia del Cinema

Arma letale (1987)

Quest’anno, su questo blog, è venuto fuori un Natale action. Cose che succedono. Che poi sono pochi a pensarci, al fatto che Die Hard (soprattutto) e Arma Letale, siano film natalizi. Anni Ottanta, squadra narcotici, i poliziotti erano fighi e cazzuti, tanto da permettersi di andare in giro in Ferrari.
Quella Testarossa di quel grandissimo gioco che fu Outrun. Solo che era bianca. E andavano di moda Miami e le giacche con le spalline. Ma questa è la storia di un duo, Martin Riggs e Roger Murtaugh. Diversi in tutto. Il primo pazzo e pericoloso, in realtà distrutto dalla morte della moglie, il secondo tranquillo, mai una cicatrice, mai un incidente sul lavoro, con una famiglia splendida e chiassosa.
Los Angeles e un angelo biondo e strafatto che si getta da un grattacielo. E sotto di lei, precipitata sul tetto di un’auto parcheggiata, compare il nome del regista di questa saga di quattro capitoli, Richard Donner. La musica, dirompente, è la solita natalizia.
Lo sapete anche voi, l’avete provata, l’angoscia che prende solo a Natale. Periodo magico. E sadico. Tutto il mondo è felice. Dice di esserlo e non sa perché. E, in fondo, che sia vero o no, non interessa a nessuno.
Qui siamo ancora agli albori, ma già i personaggi di Danny Glover e Mel Gibson sono scolpiti. Il primo invecchia, nel disperato tentativo di negarlo, per primo a sé stesso. Il secondo, l’Arma letale, cerca un sistema per crepare nel modo più veloce possibile. Ma gli riesce bene soltanto una cosa: ammazzare gli altri.

***

Le solite scene che, viste una volta, da ragazzo, da bambino, non te le dimentichi più. Come Riggs che sta per montare in auto, salutando Roger, e gli dice che a diciannove anni, in Laos, ha ucciso un tizio a novecento metri di distanza, un colpo con vento forte. La memoria si innesca, e ripetiamo “Ecco, vedi… solo otto, dieci persone al mondo sono capaci di farlo”.
E ora ditemi, che se fosse qua la Zietta ce lo darebbe a tutti, il Maurizzio d’Oro, se adesso esistono personaggi così, che lasciano il segno.
Mel Gibson, sei anni prima, era quel Max che restava nel deserto, a guardare gli autobus coi sopravvissuti allontanarsi. Qui inizia le sue passeggiate a culo nudo, digrignando i denti e facendo il pazzo. Divertiva anche mio padre, nei duetti con Murtaugh, col secondo che gli domandava se avesse mai conosciuto qualcuno, senza ammazzarlo, e si stupiva a vedere il ghigno della sagoma-bersaglio, al poligono di tiro, ché Riggs l’aveva disegnato così.
Ancora non c’è Joe Pesci, presenza fissa e petulante, fino all’ultimo episodio. Ma c’è la famiglia di Roger che, nelle migliori tradizioni da soap opera, resta inalterata allo scorrere degli anni cinematografici. Quegli attori li abbiamo visti crescere, abbiamo visto la casa di Murtaugh crivellata di colpi di mitra, in questo film, da Gary Busey, mica un antagonista qualunque. Ma un immortale vero, nella vita vera.

***

Busey è il Berretto Verde, come lo è Riggs, è il cattivo biondo (chissà perché, poi, erano tutti ariani, i cattivi negli anni ottanta), occhi azzurri e spietatezza allo stato puro. Il capo gli ordina di farsi bruciare il braccio e lui esegue, e quando gliel’ammazzano, il suo capo, invece di scappare via, va a casa del poliziotto nero, per fargli fuori tutta la famiglia. Insomma, uno di quei cattivi che ci piace amare, che rappresentavano l’unico altro modo in cui il male, se non dall’alto con lampi nucleari, poteva insinuarsi nella tranquilla vita borghese americana, fatta di case di legno, di papà risparmiatori e di famiglie corpose e casiniste, ovvero con la droga e la violenza. Guerre atomiche, squadre omicidi e narcotici. E l’action è servito.
Mel Gibson pazzo suicida, talmente bravo che Zeffirelli gli dà, dopo, il ruolo di Amleto. E quello sguardo folle, poi, gli è rimasto anche nelle commedie romantiche, che uno si aspetta di vederlo tirari fuori la Beretta 9mm Parabellum e iniziare a sforacchiare Helen Hunt, così per sbaglio.
Score di Michael Kamen che, inutile dirlo, resta dentro, col sax e quelle cadute inquietanti. Sempre di un poliziesco si tratta, infatti, ma il focus è fisso sugli attori. Solo i due protagonisti. A parte Busey, tutti gli altri, infatti, non interagiscono. Nessuna scena degna di nota, solo botte, sparatorie ed esplosioni, coi cattivi sempre un passo avanti agli sbirri, fino al sorpasso finale, sul filo di lana.

***

Tra l’altro, a testimonianza che non si trattò solo di casualità, di personalità che ci lavoravano, ma di vera stagione creativa, c’era Bruce Willis, in lizza per diventare Riggs, solo che Bruce divenne McClane, che a sua volta doveva andare ad Arnold. Insomma, era quello il cinema. E noi stiamo qui, a ridere di tali scazzottate, a vedere Roger che impiega uno dei primi telefoni cellulari, con zainetto incorporato, e ci chiediamo il perché il cinema odierno debba essere afflitto da cattiva CGI, in primo luogo, visto che all’epoca le esplosioni erano vere, e costituivano passaggio obbligatorio per certi film, il pubblico le invocava, e, in secondo luogo, afflitto da moralismo sciatto, tipico di chi non è a posto con la propria coscienza e non sa come ammettere di stare facendo una stronzata dietro l’altra, attenti a non urtare la suscettibilità di nessuno, hai visto mai che ci fanno causa?
Ecco, Riggs era, a modo suo, personaggio oscuro, non cattivo, ma indifferente alla morte. Uccidere è un lavoro e, quando gli viene richiesto, non si tira mai indietro, restando capace, la stessa sera di andare a mangiarsi un hot dog e bersi una birra.
Adesso, l’eroe, ed è davvero difficile chiamarlo tale, deve essere fragile e buontempone, magari soggetto a una dominatrice, quella del falso empowering. E non ha le palle per prepararsi un proiettile a punta cava e vendicare col sangue la morte della propria moglie.
Insomma, questa era Arma letale. Ora andiamo in giro con la sicura e la pistola caricata a salve. Epoca di supereroi in costume. Enjoy, if you can.

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    • 11 anni ago

    L’ho rivisto giusto ieri sera (e per la prima volta in lingua originale!), molto più bello di quanto ricordassi… Veramente un ottimo film!

      • 11 anni ago

      😉

    • 12 anni ago

    Spinto dalla tua recensione l’ho recuperato ieri sera e ne sono rimasto soddisfatto.Riggs è il tipo di eroe che il cinema di oggi non prova neanche a darci e Gary Busey un cattivo con le palle.In merito alla scena di cui parlate tu e Marco eccovi il terzo parere:Riggs dice “Ma Porc…”.

    • 12 anni ago

    Non voglio proprio fare quello che, al tavolino del bar, sta lì a ripetere come un mantra: ai miei tempi, era meglio ai miei tempi, non era mica come oggi!, ma certe cose erano migliori davvero: ciò detto, non dispero che si possa recuperare un certo modo di girare gli action movies.
    E, a ben guardare, l’evoluzione che ha subìto il personaggio di Gibson nella saga di Arma Letale è stata più un’involuzione… ricordi cosa era diventato in Arma Letale 4? Una specie di pagliaccio spaccone, caricatura del se stesso tormentato del primo film… ma è anche normale, uno non può mica covare manie autodistruttive per quattro film, o riesce ad ammazzarsi molto prima o scrolla le spalle e dice “ma sticazzi”.
    Direi che gli autori hanno scelto quest’ultima strada. 😉

      • 12 anni ago

      E ha anche sviluppato, insieme al collega Murtaugh, poteri telepatici… 😀
      Mah, da un certo punto di vista, la capisco pure quell’evoluzione. Riggs trova finalmente una donna, non gliel’ammazzano, mette su famiglia, e poi, con Trish che si rivela essere una scrittrice di romanzi rosa, per spiegare le fortune economiche di Roger, s’è virato decisamente verso la commedia. Il terzo capitolo a mio avviso il più debole, risale un po’ col quarto che, come ho detto su fb, è nostalgia.
      😉

    • 12 anni ago

    Riggs era il mio modello di vita. Anche io so slogarmi la spalla da sola e rimetterla a posto 😀
    Però il numero con la camicia di forza non l’ho mai fatto.
    Spesso anche io mi sento troppo vecchia per certe stronzate, ma poi leggo articoli come questo e capisco che non lo sono 😉

      • 12 anni ago

      Lucy, Lucy…. ora che so la storia della spalla non ti guarderò più con gli stessi occhi! *O*
      Ma quale troppo vecchia! E poi ti ricordo che nel quarto capitolo le suonano a Jet Li. Certo, anche lui non è più un giovincello, però… ^^

    • 12 anni ago

    Mi piace proprio tanto u.u

    • 12 anni ago

    Alla fine l’ho rivisto. La versione che ho io ti confermo che è la Director’s Cut con le scene che erano state tagliate precedentemente. Dunque, mi sono attaccato alla cassa del surround e io sono ancora convinto che dica quello che pensavo. Mia moglie dice che secondo lei l’esclamazione è: “Ma porc…”, frase tagliata a metà e sbiascicata. Qui ci vuole un terzo parere oppure sequestriamo il doppiatore e lo chiediamo a lui 😀

      • 12 anni ago

      Nel mio dvd, ti ripeto, c’è un errore nel doppiaggio. Tale frase si sente in audio originale. Mah… 😀

    • 12 anni ago

    […] Visita il sito bookandnegative oppure iscriviti al feed Leggi l'articolo completo su AlterVista […]

    • 12 anni ago

    Sì, sì, me lo rivedo. Sono troppo carico! Me lo riguardo anche con le scene tagliate. Un bel sorriso, un bel sorriso, un bel sorriso 🙂

    • 12 anni ago

    Non ricordo la versione del box che ho io. Fai conto che avevo una vhs ormai a pezzi e lì ero sicuro che fosse così. Dovrei prendere il dvd e rivederlo. Magari nel week end mi ci metto, se riesco a convincere mia moglie a rivederlo. Lei difficilmente rivede un film, al contrario di me 😀

      • 12 anni ago

      A questo punto, aspetto il tuo verdetto con ansia. Mi piacciono questi misteri buffi. 😀

    • 12 anni ago

    A meno che… secondo te è possibile che nel frattempo abbiano alterato il doppiaggio italiano, tagliando l’espressione incriminata?

    • 12 anni ago

    A me sembrava davvero BIOPARCO. Dovrei rivederlo anch’io. L’ultima volta è stato un anno fa 🙂

    • 12 anni ago

    Ok, mistero risolto: trattasi di vaccata dell’allora pur grandissimo doppiaggio. In pratica si sente la voce originale di Mel che impreca: “Damn it!”
    L’ho ascoltata anche dalla versione inglese.

    😉

    • 12 anni ago

    Mo mi hai messo il tarlo. Spetta che prendo il dvd e ascolto. 😀

    • 12 anni ago

    Sì, chiama sua moglie e si lamenta che ancora non può raggiungerla, però l’attimo prima, quando toglie la canna dalla bocca, io giurerei che bestemmia. Impressione mia? L’ho ascoltato mille volte e io continuo a sentire quella parola…

    • 12 anni ago

    ah, credo di averlo afferrato solo oggi, ché l’ho visto in cuffia. Chiama sua moglie e dice che sente la sua mancanza.

    😉

    Hai ragione riguardo la scena degli abeti, con tutta la storia dei cento dollari e il distintivo e lui che incita il delinquente di sparargli. 😀

    • 12 anni ago

    Arma Letale. Visto per un periodo quasi tutti i giorni. Parlo di quando avevo 14/15 anni e ficcavo la cassetta nel videoregistratore solo per rivedere le scene e impararle a memoria o raccontarle agli amici. Arma Letale era il mio mito insieme a Star Wars, gli Zero Boys, Lost Boys e anche se tu non lo ami molto, il Brat Pack.
    La scena madre? Riggs e i tipi degli abeti. La testata in pieno volto divenne il mio marchio di fabbrica di ragazzo ribelle. Non aggiungo altro.
    P.S. C’è solo un punto oscuro che non ho mai risolto: cosa dice dopo che si toglie la pistola dalla bocca quando sta per spararsi nella sua roulotte?

    • 12 anni ago

    ahahah 😀
    Io sono lieto di averti tra i lettori/commentatori. Soprattutto per l’entusiasmo e la costanza con la quale segui tutti i blog, non solo questo.

    Be’, ora basta però, sennò diamo spettacolo. 😀

    • 12 anni ago

    Che bellissimo articolo per uno dei film action che mi piacciono di più! 😀

    Due passaggi in particolare mi rendono orgoglioso di essere un fido lettore di questo blog:

    1) afflitto da moralismo sciatto, tipico di chi non è a posto con la propria coscienza e non sa come ammettere di stare facendo una stronzata dietro l’altra, attenti a non urtare la suscettibilità di nessuno
    2) Insomma, questa era Arma letale. Ora andiamo in giro con la sicura e la pistola caricata a salve.

    92 minuti di applausi, se non si fosse capito. *O*

    Ciao,
    Gianluca

    • 12 anni ago

    Ah, il caro vecchio Marty Riggs. L’ultimo vero veterano del ‘Nam, il tizio che è sempre due centimetri più a sinistra di quello che vedi. Fantastico. Si sloga le spalle e se le rimette a posto da solo, fa centri con una Beretta 9×21 a 30-40 metri con l’aria di chi legge il giornale della sera cercando la pagina sportiva.
    Meraviglioso. La storia del centro a 900 metri in Viet Nam è vera, peccato l’abbia realizzata un signore che ha scritto la storia dello sniping. Hathcock però non fu in grado di confermarla, dato che operava senza spotter. Io gli credo lo stesso, anche se era al limite estremo delle possibilità del suo fucile.
    Per inciso il record attuale è di 2475 metri, appartiene a uno specialista inglese.

      • 12 anni ago

      @Cristiano
      Giusto!

      @Angelo
      Sì, sapevo che la storia era vera. Da brividi. 😀

    • 12 anni ago

    Parlando di nazi nel secondo i cattivi sono sudafricani e razzisti giusto?

    • 12 anni ago

    Ti do un dieci anche solo per il falso empowering…

      • 12 anni ago

      @Rob
      Non si può dimenticare. 😀

      @Bruno
      Che è una cosa che odio in modo viscerale, il falso empowering. 😉

    • 12 anni ago

    Hell : sapevo che ti saresti ricordato di Al .

    • 12 anni ago

    Uno degli action più fiki(kappa d’obbligo) in assoluto.
    Io comunque son fermo al primo. Gli altri non son mai riusciuto a guardarli e andare oltre il quarto d’ora di visione…

      • 12 anni ago

      @Helldoom
      Ti piace davvero la cucina di Trish? 😀

      @Rob
      Giustissimo, quello che in Die Hard si mangia lo snack in attesa che i poliziotti facciano irruzione! 😀

      @Sommo
      Eh, dai, il due non è affatto male. Gli altri soffrono, come tutti i terzi e quarti capitoli.

    • 12 anni ago

    Per il sottoscritto film come questo e “Die hard” sono sempre stati i veri film natalizi . Molto più dei vari “La vera storia di Babbo Natale” o simili. (Non avrai mica sbirciato nella lista segreta che sto preparando con mio fratello , eh ? Diavoletto !) In quanto ai villain ariani… Beh nel sequel il villain si chiamava pure Arian ! Altri tempi, ed altro cinema… Ora gli action non hanno più la stessa scorza. P.s. oltre a Gay Busey mi è sempre piaciuto come caratterista Al Leong ( era l’asiatico con i baffoni che torturava Mel Gibson). E apparso nelle cose migliori degli anni ’80 (Tipo “Die Hard” e “Grosso guaio a Chinatown”).

    • 12 anni ago

    Naa…Sono troppo vecchio per queste stronzate…
    Scusate, era d’obbligo 😀

    • 12 anni ago

    Grande Cap!
    Il natale action anni 80 mi ispira tantissimo.
    Quelli erano i film che mi hanno segnato l’ infanzia e mi hanno fatto diventare così.
    E ne sono felice.
    Il dialogo di Riggs con la pistola e il suo feticismo del proiettile che lo deve uccidere è poesia pura.
    Avanto così ! Un calendario dell’ avvento action

      • 12 anni ago

      L’avvento Action era una cosa alla quale non avevo pensato! Mitico! 😀
      Eh, siamo tutti figli di quegli anni lì. C’è da avere paura. Cioè, la devono avere gli altri. 😀