Cinema

The Troll Hunter (Trolljegeren) – 2010

Ho dato la caccia a questo film da quando apparve il trailer. A distanza di mesi scopro che non è tanto low budget come si pensava. Oddio, non è neppure una superproduzione. Stimata, la quantità di denaro profusa si attesta intorno ai 3.000.000 di dollari, secondo IMDb.
Una cifra notevole, che distrugge i sogni di gloria di aspiranti cineasti indipendenti alle prese col tentativo di immortalare le rispettive leggende locali.
Non si conoscono molte curiosità legate alla realizzazione di Trolljegeren.
Vedendolo, in effetti, non restano molte domande.
Vi starete chiedendo se ne vale la pena.
Risposta secca: sì.
Ma potrebbe non essere come ve lo aspettate.
Mockumentary. Falso documentario spacciato per vero che, non ne sono sicuro, si intreccia con qualche reale evento di cronaca. Ma anche no.
Ispirazione dichiarata o meno: The Blair Witch Project. Non c’è storia. Il salto tecnologico, da quel film a questo, passando per 28 Settimane dopo e REC, obbliga all’impiego delle riprese a infrarossi. Nonostante la tentazione, centellinate.
Così, lo spettatore resta piacevolmente al buio, a volte irritante.
Effetti speciali ottimi.
Questo è tutto quello che posso dirvi senza incappare in spoiler. Ragion per cui, dovreste fermarvi qui, con la lettura.

***

Un po’ meno horror

Come me lo aspettavo…
Dunque, tanto per cominciare lo facevo più ricco di atmosfere horror. Mi aspettavo un prodotto che trasudasse vera tensione, come solo i registi indipendenti sono capaci di dare.
È la vecchia storia dello sparare tutte le cartucce a disposizione per farsi un nome.
E allora, sulle orme della Strega di Blair, tre studenti norvegesi, sovvenzionati dalla loro università, sono alle prese con un documentario il cui obiettivo è far luce su alcuni casi di cronaca recente. Incidenti capitati ad alcuni turisti, ufficialmente vittime di attacchi da parte di orsi.
Uno dei cacciatori locali, però, sfugge alle regole imposte per la caccia agli orsi e conduce un tenore di vita piuttosto misterioso, concedendosi lunghe e regolari uscite notturne e andandosene in giro su un fuoristrada malconcio, recante squarci sulla lamiera, simili a colpi d’artiglio.
I nostri lo seguono e, a poco a poco, lo convincono a farsi riprendere e documentare la straordinaria caccia alla quale, da decenni, egli prende parte: la caccia ai troll.
Le leggendarie creature nordiche, qui rappresentate come abominevoli e stupidi predatori umanoidi, dalle dimensioni variabili, anche colossali.

***

I Troll

Il film resta concentrato sull’unico motivo degno di interesse: i troll. I protagonisti, il cacciatore (troll hunter) e i tre ragazzi, sono solo lo strumento che consente agli spettatori di entrare in contatto con questa specie, nuova perché sconosciuta al resto del mondo, ma non al governo norvegese che, infatti, ha costituito da tempo una divisione sotterranea il cui scopo è contenere le attività dei troll e il loro impatto ambientale. E, laddove sia necessario, intervenire con durezza eliminandoli.
Il cacciatore fa parte di questa organizzazione e sta violando le clausole di segretezza portando con sé gli studenti e consentendo loro di filmare ogni cosa.
Sinceramente non so dirvi se la sospensione d’incredulità lavori a pieno regime, oppure no.
Difficile, in fondo, risulta accettare la realtà che The Troll Hunter vuole proporci, pur se giustificandola, di volta in volta.
Si scopre che i troll sono la causa di quasi tutti gli incidenti occorsi alle comunità umane negli ultimi anni, spesso riportati sui quotidiani, mascherati da interpretazioni più razionali: il crollo di un ponte, ad esempio, è causato da un cedimento strutturale, piuttosto che dall’urto della testa di un troll contro di esso. Cose così, insomma…
Ma, dimenticata la tensione orrorifica che mi aspettavo di vedere, devo ammettere che ci si perde dietro le bellissime immagini.

***

It works

Parliamoci chiaro: di adrenalina ce n’è davvero poca. Ma quella che è l’attrazione principale, i troll, di ogni forma e dimensione, anche a tre teste, funziona egregiamente.
Si ha voglia di scorgerli, di seguirne gli spostamenti e le abitudini, di vederli muoversi tra gli alberi lasciando tracce pesanti dietro di sé del proprio passaggio, e soprattutto di sentirli ruggire, o emettere i loro lamenti cavernosi.
Il montaggio è frammentario e veloce. Risultato è che il film, sebbene duri circa novanta minuti, all’apparenza è molto più lungo.
Ma, aspetto notevole, non ci sono tempi morti. E non si tratta sempre di stare in mezzo al bosco. Anche le scene di transizione, da una località all’altra, scorrono veloci, alle prese con il folklore e la tradizione che si mescolano in una realtà che è sempre stata leggendaria, ma nella quale nessuno ha mai creduto.

Altre recensioni QUI

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 13 anni ago

    Ma molto spesso, il film che inventa un genere (o lo reinventa) non è automaticamente il migliore. È solo quello che ha segnato la svolta.
    Il film di Deodato è strano. È vero, in esso vengono uccisi animali, ma in modo non dissimile da quello che succede ogni giorno in qualunque macello.
    Stessi problemi sono capitati a Tornatore, recentemente, per una scena di Baaria.
    Di sicuro C.H. è un esperimento interessante e da rivalutare.

    😉

    • 13 anni ago

    Veramente, che peccato per quella pessima reputazione che segnali. Tu cosa ne pensi, di quel film?
    Probabilmente hai ragione dicendo che ha reinventato il genere. Però la questione è che ci si fa sempre riferimento e il lavoro deodato, invece, nemmeno nominato (ma mai, non solo qui, sia chiaro). Mi pare ingiusto, soprattutto considerato che quella maledetta strega non è che sia un bel film, in nessuno dei suoi aspetti, quindi non si sta facendo riferimento a quello meglio riuscito, nel genere…

    LOL, capisco che l’atmosfera mortalmente lenta possa essere un problema (ed è vero che dura un’ora e mezzo ma sembra mooolto di più). Io mi sono lasciata trasportare ma la noia può benissimo attendere dietro l’angolo.

    Felice che non sia infastidito dal dissenso… e il tuo blog mi piace davvero molto, penso che lo girerò tutto, nelle prossime settimane.

    • 13 anni ago

    Ma, ribadisco, non è un problema dissentire eh. :)Anzi, il dissenso genera discussioni interessanti.

    Diciamo che La Strega di Blair l’ha reinventato, il genere, quando troppi anni erano ormai trascorsi da un film che, nel frattempo, si era costruito una pessima reputazione.

    The Troll Hunter, lo dici anche tu: “atmosfere mortalmente lente”.
    Forse un po’ troppo. 😛

    Io lo vedo il nuovo avatar.
    No problem. Evidentemente devi pulire la memoria del tuo browser.

    • 13 anni ago

    E’ già la terza recensione che leggo che, comunque, lascia trasparire un bel po’ di delusione… per un film che secondo me meriterebbe più apprezzamento, se non altro per le atmosfere mortalmente lente, miste a paesaggi lunghi e non patinati (che mi hanno annoiato già dal 1915). Sono d’accordo con la tua analisi per tutto il resto, solo l’entusiasmo postvisione ci divide, insomma.

    L’unica cosa che mi infastidisce un po’ è che, come ogni volta che si parla di finti documentari, si tira fuori la strega di blair (che non ha inventato nulla, non ha tensione, non è girato in modo interessante… insomma, non si capisce perché da noi sia stato considerato un evento, se non per il marketing) e si dimentichi il vero padre del genere che è Cannibal Holocaust. Forse perché da noi Cannibal è considerato cinema spazzatura o forse perché non lo conosce nessuno… Oltreoceano la strega di blair viene considerato un remake di Cannibal, grosso modo, ed anche se ha avuto successo non credo che nessuno lo consideri più di quel che è: un nulla di stampo miliardario. Cannibal è controverso, può non piacere, può essere schifato anche apertamente per certe scelte che col senno di poi sembrano gratuite… ma è solo grazie a lui se abbiamo roba di Troll Hunter (o qualcuno potrebbe dargli la colpa, più che ringraziarlo).

    Scusa per la digressione forse un po’ gratuita ma è grazie a Cannibal se i miei gusti sono andati verso il cinema serie b o simili.

    p.s. ho cambiato avatar ma ancora non si vede. E’ normale od ho sbagliato qualcosa?

    • 14 anni ago

    Mannaggia, mo mi tocca vederlo… ho concluso anch’io la lettura prima degli spoiler. 🙂

    • 14 anni ago

    Hai pure i sottotitoli?
    Se sì, puoi infilarlo nel famoso pacchetto. 😉

      • 14 anni ago

      No. Non sono così potente. E poi i sottotitoli sono in english. 😀

    • 14 anni ago

    Le immagini che hai inserito sono affascinanti e anche la trama sembra ottima.
    Certo il film lo vedrò molto più avanti quindi queste considerazioni potrebbero perdersi come lacrime nella pioggia “Cit, Blade Runner”, ma sicuramente quando lo vedrò mi tornerà in mente la tua rece:-)

      • 14 anni ago

      Io ti consiglio di vederlo, Ferru.
      Una cosa europea, con tutto il fascino nordico.

      😉

    • 14 anni ago

    Infatti mi sono fermato!!! 🙂
    Lo vedrò domani sera… poi torno a leggerti 🙂