Riprendiamo la nostra rubrica non ufficiale sui “dietro le quinte” di film celebri.
La Finestra sul Cortile (Rear Window, 1954) di Alfred Hitchcock, in particolare, è stato trasmesso di recente in TV. Dialoghi e personaggi grandiosi a parte, sui quali mi riservo di scrivere un prossimo articolo più approfondito ed esaustivo, e spero anche interessante, oggi ci limitiamo a apprezzarne le curiosità tecniche e dal set.
Cominciamo.
– l’intero film fu girato su un solo set, che richiese mesi di progettazione e realizzazione. Lungo 56, per circa 30 metri di larghezza, alto 12 metri, esso consisteva di 31 appartamenti, otto di questi completamente arredati, e provvisti degli allacci dell’acqua, della luce e del gas. Sì, avete capito bene, otto appartamenti, tutti diposti sul lato dell’omicida, erano completamente funzionanti, tanto che alcuni attori (come ad esempio Georgina Darcy, alias Miss Torso) li occuparono, al posto delle roulotte, per tutta la durata delle riprese.
Il cortile era situato nove metri sotto terra, mentre il vero set, coincidente con l’appartamento di Jeff (James Stewart), coincideva col pavimento del teatro di posa.
– l’unico film in cui Grace Kelly fuma.
– durante le riprese, Hitchcock lavorava soltanto nell’appartamento di Jeff (James Stewart), gli altri attori sparpagliati per il set indossavano vestiti sgargianti, in modo che il regista potesse individuarli e coordinarli facilmente.
– il film fu ritirato e risultò non disponibile per trent’anni, perché Hitchcock ne riacquistò i diritti con l’intenzione di cederli in eredità a sua figlia. La Finestra sul Cortile fa parte dei Cinque Hitchcock perduti, e venne riproiettato soltanto nel 1984, eccetto un’unica volta: quando venne trasmesso, nel 1971, dall’inglese ABC, illegalmente.
– tutti i suoni del film, eccetto l’accompagnamento orchestrale delle primissime sequenze, sono diegetici, ovvero furono originati nel set, e lì registrati, compresi i dialoghi e tutti i suoni naturali.
– c’erano quattro set di luci, per un totale che superava il migliaio di faretti, che venivano montati e smontati, a seconda del momento della giornata in cui venivano effettuate le riprese: mattina presto, pomeriggio, poco prima del tramonto e notte. Il calore delle luci a pieno regime era quasi insostenibile per quegli attori che recitavano ai piani alti degli appartamenti.
– Hitchcock è visibile alla mezz’ora, mentre dà la corda all’orologio nell’appartamento del compositore, quel Ross Bagdasarian, vero compositore e ideatore di Alvin & the Chipmunks.
– per scegliere l’effetto speciale simulante la temporanea cecità di Thorwald, accecato da Jeff coi flash della sua macchina fotografica, Hitchcock fece rinchiudere diversi membri della troupe in una stanza buia e successivamente li fece bombardare da una serie di flash. Tutti i soggetti dissero di aver visto dei cerchi brillanti che si espandevano sulla retina sfumando verso l’arancione, e di essersi sentiti disorientati.
– tutte le riprese sono state effettuate dall’appartamento di Jeff.
– il film fu in parte ispirato a due storie vere: Nel Sussex, in Inghilterra, Patrick Mahon uccise nel 1924 la sua amante incinta, Emily Kaye, e ne smembrò il corpo.
Anni prima, nel 1910, ci fu il caso del Dott. Hawley Harvey Crippen, americano che viveva a Londra, che avvelenò sua moglie e ne tagliò il corpo, dicendo alla polizia che la stessa era tornata a Los Angeles. Crippen fu sospettato di omicidio dopo che la sua segretaria, sua amante, venne vista indossare i gioielli della moglie, e dopo che un amico di famiglia non riuscì a trovare la donna scomparsa in California. Dopo l’interessamento di Scotland Yard, Crippen e la sua amante lasciarono l’Inghilterra sotto falso nome, e furono successivamente arrestati su un transatlantico. La polizia trovò parti del corpo della signora Crippen nella cantina dell’abitazione londinese.
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