Cinema

Batman – The Dark Knight Rises (2012)

I problemi di questo Batman sono stati quelli di tutte le trilogie che possono contare su un bacino di appassionati: lo gne gne gne moltiplicato per centinaia di milioni. In altre parole, le fisime, il gusto personale che ogni fan applica, in coscienza o meno, al personaggio Batman. E quindi si parte con: “Sì, ma Batman avrebbe dovuto essere così o colà…”
Roba che, a pensarci, fossi stato in Nolan, mi avrebbe fatto venire le crisi. L’unico modo è fregarsene e proseguire con la propria idea di Batman, che non può essere uguale a nessuna di quelle centinaia di milioni di idee, ma deve essere organica e armonica con ciò che è venuto prima.
Eh, ma Tom Hardy non è Heath Ledger. Grazie al c…
Qualche altra palese idiozia? No? Bene, possiamo continuare.
E continuo dicendo che il Batman di Nolan mi piace. Mi è piaciuto sempre. Ho sempre trovato azzeccate atmosfera e interpreti, soprattutto. E il punto di forza è proprio il distacco impresso al fumetto, in nome di un realismo sacrosanto, che fa solo bene.
The Dark Knight Rises prosegue, per concludere, la visione di Nolan. E lo fa bene, anzi, meglio.
Ecco, l’idea che Wayne si sia nascosto, ritirato in un isolamento dal mondo, e che con lui sia scomparso anche Batman… E che quando lui ritorna, riappare anche Batman… Ecco, di fronte a certe coincidenze è impossibile non vedere. Ma prendete un ricco rampollo italico, senza fare nomi. Voi ci credereste che nel tempo libero fa il giustiziere mascherato? O vi verrebbe da ridere?

***

Il momento epico, però, non è nel ritiro/ritorno di Wayne/Batman, ma nel nuovo gadget adoperato dall’Uomo Pipistrello. Un velivolo a spinta vettoriale, naturale evoluzione della Bat-mobile del primo capitolo.
Ora, se voi foste Matthew Modine, il poliziotto che è riuscito a intrappolare Batman in un vicolo, e lo vedeste fuggire via a bordo di un’astronave, e sapendo che Batman, a parte la breve parentesi a Hong Kong, ha sempre operato a Gotham City, non vi domandereste chi è che, in città, ha tanti soldi da poter comprare simili gadget? Ecco… parliamo di un film imperfetto, in cui coltellate si sarebbero potute dare verso la metà, anziché alla fine, in cui il piano diabolico di distruzione di Gotham procede in modo caotico, a seconda dei capricci di un villain mascherato, ma parliamo anche di un film validissimo. Quindi il Barbatrucco esiste, ed è stato applicato con maestria. Complimenti a Nolan, che è riuscito a rendere simpatico Bale, che ha preso una Catwoman che non voleva nessuno, Anne Hathaway, e ha tirato fuori un bellissimo personaggio (lei non è bellissima, ma il personaggio funziona eccome), che ha reso credibile una minaccia nucleare e ha messo in scena un collasso civile, che non è universale in quanto limitato al solo territorio cittadino di Gotham, che finalmente non appare sciocco, come ogni diabolico piano architettato dai villain, quanto ineluttabile.

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Anne Hathaway è troppo magra, probabilmente non sembra quella giusta per stendere un uomo con un cazzottone. Una specie di Audrey Hepburn al 30%, sulla quale è stato cucito un personaggio menefreghista, traditore, col cuore tenero, che finisce per credere all’opera di convincimento di Wayne, che non ha mai detto certe cose a una ragazza, ma che con lei, non si sa perché, forse a causa del fatto che lei ha violato la sua camera da letto, irriso le sue doti di combattente, e ha mantenuto un bel sorriso, proprio non riesce a stare zitto: “Tu sei migliore di così” è solito dirle. Forse. O forse no.
In ogni caso, impagabile è vedere Batman sottoposto a quella stessa teatralità, le uscite di scena improvvise, con la quale lui ha tormentato i nemici, ma soprattutto gli amici, Gordon (Gary Oldman) per primo. Quindi Catwoman è ottima, diversa dalle precedenti, e non spieghiamo il perché, e proprio per questo funzionante.

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Tom Hardy è Bane. Fisico massiccio, indossa una maschera che lo preserva dal dolore, ma che soprattutto lo ha reso quello che è. Interessante il punto di vista della maschera che, come dice lui stesso, dal momento in cui si indossa, ti strappa via dall’anonimato. Bane diventa qualcuno nel preciso istante in cui indossa la sua maschera. Ha imparato il dolore e la sofferenza, ha imparato la lezione sulla paura e la vendetta dalla Setta delle Ombre, come Bruce Wayne, l’ha fatta propria, l’ha rielaborata. La applica nella prosecuzione e nel compimento della volontà di Ra’s al Ghul, per distruggere Gotham.
Hardy è un ottimo attore. E riesce ad apparire tale pur essendo costretto dietro quella maschera che gli impedisce la mimica facciale. Quindi il personaggio è tale solo attraverso la fisicità e attraverso la voce. Bane è violenza, sì, ma soprattutto dialoghi, monologhi. È un piacere starlo a sentire quando impartisce lezioni a Wayne, un po’ meno quando arringa la folla allo stadio. Non è Joker e non deve esserlo. È qualcos’altro, che però viene cancellato nel finale, perdendo tutta la grandezza accumulata.

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Christian Bale è Batman/Bruce Wayne. Ammetto che in questo film l’ho adorato. Appare indebolito, depresso, apatico, aspetta che una ladra, un’avversaria alla sua altezza, lo distolga dal torpore. Il fisico, dopo gli anni trascorsi a fare il giustiziere, s’è logorato. Ha problemi al ginocchio, segni di fratture, un guerriero in pensione per sopraggiunti limiti fisici che decide di rientrare e, quando lo fa, lo fa senza aspettare, con un’arroganza che sa, soprattutto, di necessità, di fuga dalla disperazione interiore. Sì, il ricco depresso, dicono che sia un cliché, ma solo perché, a parte i soldi, quel vuoto lo conoscono in pochi. Caduta del personaggio, quindi, e rinascita, seguendo nella seconda parte del film lo schema classico, dell’eroe abbattuto che si rialza e torna. Tema universale, infallibile, arricchito da qualche colpo di scena che non guasta, ma che poteva persino essere evitato.
Trovo davvero sciocco, sulla base dei temi trattati dalla sceneggiatura, connotare questo film di una volontà politica, al solito tra destra e sinistra (perché chi si abbandona a questo stanco esercizio di retorica manca di fantasia, si sa), che non ha né può avere. Credo, invece, si faccia portatore, involontariamente o meno, del disagio a noi coevo, per combattere il quale, i discorsi di Harvey Dent del secondo capitolo, l’idealismo, potrebbero non bastare più. Infatti il mito di Harvey Dent si basa su una menzogna. Qui è la violenza che risponde alla violenza. Scontro fisico che, in qualche cultura, è persino considerato una forma di comunicazione. È giusto, sbagliato, che messaggio fornisce?
È solo una storia. Piantiamola di scaricare la responsabilità sulle storie. E guardiamoci il film.

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Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 12 anni ago

    […] La recensione di Hell, Book and Negative […]

    • 12 anni ago

    Visto ieri e mi è piaciuto. 🙂 Bane e Catwoman mi hanno colpito, e ti dirò io non ho avuto nemmeno dilemmi sulla effettiva capacità di lei nel combattimento, il personaggio mi ha preso così tanto che non ho visto difetti del genere.
    Mi ha lasciato perplesso la parte iniziale, è stato un po’ lento a iniziare, ma poi è esploso in tutta la sua potenza.
    Sulla diatriba è meglio Bane o Joker, rispondo che sono personaggi completamente diversi. E gli stessi spazi concessi nelle due pellicole sono differenti: Joker è al centro della scena nel secondo film, Bane non ha lo stesso posto privilegiato in questo terzo capitolo. Si ha molto più spazio, giustamente, per Bruce/Batman e la sua evoluzione.

    Ciao,
    Gianluca

      • 12 anni ago

      Sì, approvo. E in effetti, quello imputato a Catwoman è un difetto da nulla, il personaggio m’è piaciuto tantissimo. E Bale, nella sua decadenza da fisico logorato. Poi, vabbé, il fatto che si riprenda nel finale… in fondo, trattasi di supereroi, qualche svolta paracula ci sta. 😀

    • 12 anni ago

    Come forse avrai letto da me, io sono tra quello che l’ha trovato buono, davvero buono.
    Nonostante tutti i suoi difetti (in primis nella sceneggiatura, strapiena di buchi ad essere cattivi e solo piena ad essere buoni).
    Sulla faccenda del realismo, poi, si può discutere.
    Rispetto i Batman di Burton e Schumacher, è chiaro, è un film iperrealista.
    Ma, non prendiamoci in giro: combattere con quel costume addosso è una follia, e se te lo dico IO… 😀

    Ad ogni modo, mi è piaciuto più anche del precedente, Joker o non Joker.
    Forse il cattivo impersonato da Ledger era superiore, ma l’impianto complessivo di The Dark Knight Rises è dieci volte più potente. E per un finalone, ci voleva.

      • 12 anni ago

      Sì, ho letto. Siamo in molti ad averlo trovato buono, eccetto gli otaku.
      E mi ricordo anche le obiezioni al mantello… 😀

      Ti dirò, il secondo e il terzo capitolo hanno atmosfere diverse. Forse funzionano proprio per questo, e poi il finale di questo m’è proprio piaciuto. Ci stava tutto. 😉

    • 12 anni ago

    […] Visita il sito bookandnegative oppure iscriviti al feed Leggi l'articolo completo su AlterVista […]

    • 12 anni ago

    Bella recensione.
    Concordo con i giudizi favorevoli. Il mio parere però è più combattuto, avendo molto amato i due precedenti episodi e la filmografia di Nolan in generale.
    In ogni caso Nolan ha innovato alla grande il brand Batman e a mio parere la sua trilogia è notevolmente al di sopra le altre trasposizioni di supereroi da fumetto a pellicola.
    La mia recensione qui: [email protected]
    A presto… Sempre un piacere leggerti…

    Jena

      • 12 anni ago

      Grazie. Volevo ribadire che anche a me piacciono i due capitoli precedenti, ma non è mia abitudine, eccetto in rari casi, prendere a paragone i predecessori, rispetto a un qualunque film. Specie perché credo che DKR si regga benissimo in piedi con le sue gambe.

      😉

        • 12 anni ago

        Concordo.
        E’che la visione dei due capitoli precedenti, soprattutto de Il cavaliere oscuro, mi aveva entusiasmato.
        Lo ho rivisto più volte e alcune sequenze sono per me sempre emozionanti: la prima apparizione del batpod ad ogni visione mi fa tornare bambino e rimanere a bocca aperta (e Nolan lo sa e ci prende in giro più volte raffigurando bambini basiti al suo passaggio). Il confronto tra Batman e Joker raggiunge livelli di epicità ineguagliabili…
        Da fan sfegatato di quel film, avevo delle aspettative fin troppo elevate…
        La delusione quindi ne è risultata amplificata…

    • 12 anni ago

    Non posso entrare nel merito del film, dato che non l’ho ancora visto (mi tocca aspettare sabato). Ma sono d’accordo sulla tua premessa, che trovo valida per qualsiasi film tratto da un fumetto. Come dicevamo anche in Base, trovo sia impossibile replicare fedelmente su celluloide un personaggio di un fumetto. E ad oggi non esiste nessuna pellicola che sia riuscita in questo senso, sia perchè i media sono differenti, sia perchè è proprio un passaggio molto complesso. Quello che resta è il simbolo, e con quello bisogna giocare. Nolan, a mio avviso, con il suo Batman, ha giocato molto bene col “simbolo”. Il suo Crociato col Mantello probabilmente è quanto di più lontano ci sia dalla sua controparte cartacea, molto del Batman originale viene perso e non esiste. Ma il simbolo usato (e creato) da Nolan nei primi due Batman funziona.
    Poi ti dico a visione avvenuta che ne penso di quest’ultimo filmazzo.

    C’è da dire comunque che recensioni neutre fin’ora non le ho lette: o parlano tutti di un ottimo film, oppure cercano di smontarlo in ogni sua singola parte.

      • 12 anni ago

      Il che vuol dire che almeno non annoia, suppongo. Comunque è il rischio di tutti i supereroi. Davvero superfluo stare a ribadire perché.
      Tant’è che, mi dici, hanno intenzione di rifarlo… 😀

    • 12 anni ago

    Letta e sono sorpreso dal fatto che Bale ti sia piaciuto xD
    E’ migliorato in questo film? Nel senso, nei film precedenti non mi ha mai detto nulla D:
    In ogni caso, splendida recensione, lo andrò a vedere il prima possibile ^_^
    PS: A me, Anne Hathaway, piace tsk u.u

      • 12 anni ago

      Bale negli altri film sembrava sempre scazzato, ma senza alcun motivo valido. Qui invece sembra depresso, e si capisce bene il perché. È in parte, diciamo. 😀

    • 12 anni ago

    Se, a proposito di rampolli, Lapo fosse Batman – come da te suggerito altrove – il modificatore vocale, magari con un correttore automatico in grado di dargli una piena padronanza dell’italiano, sarebbe il pezzo più costoso di tutto il Bat-armamentario. In alternativa, se non ci fosse alcun correttore, vorrebbe dire che finge e lo fa apposta a parlare come un pirla, ma in quel caso meriterebbe l’Oscar.

    Quanto ai film, io mi sono fermato al primo perché mi ha annoiato e non mi piaceva questo Batman. Premetto che non leggo il fumetto e che la mia motivazione non è dettata da fedeltà al modello originale o altro, è solo che non piace a me. Punto. Una cosa però la devo dire: come si fa a restare seri davanti a Wayne che quando è vestito da Uomo Chirottero parla col raspino come un maniaco sessuale al telefono? Io rido e non posso farci niente, e questo rende il tutto tristemente ridicolo, ma forse sono io che trovo il ridicolo ad aspettarmi dappertutto. Sospetto anche che la vita sia una barzelletta raccontata male, ma non diciamolo in giro.

      • 12 anni ago

      Be’, ma nessuno sostiene che un film, un libro, un’aranciata debbano piacere a tutti. 😀
      Io Bale non lo trovo ridicolo, ma c’è da dire che ho sempre preferito (chissà perché?) la voce originale.