Quest’anno ho vissuto in una bolla, sopravvivendo durante la prima metà, e riprendendo faticosamente a scrivere, nella seconda.
Da tempo non ne faccio più una questione di anni, augurandomi ogni bene per quello che verrà.
Vivere alla giornata, piuttosto, prendendo ciò che c’è di buono ogni minuto che passa. E io l’ho fatto, alla lettera.
Non so come, il blog è ancora vivo e vitale. Ci siete ancora voi, là fuori, che avete voglia di leggere ciò che scrivo. Non posso che ringraziarvi tutti. Uno per uno.
È da un po’ di giorni, avvicinandosi questo periodo dell’anno, che sto tentando di ricordare cosa rendesse il Natale diverso, quando ero bambino, o ragazzo, o giovane studente universitario.
Sono riuscito a rispondermi poco fa: l’attesa.
L’attesa era ciò che rendeva piacevole in Natale. L’attesa del prossimo futuro, il sentimento del possibile opposto all’angoscia, la consapevolezza che qualcosa di buono sarebbe arrivato. I desideri, i sogni.
Posso dire che niente di quello che ho sognato s’è avverato. La mia vita ha oggi una piega del tutto imprevista, ma piacevole.
Da qualche mese non credo più di essere uno scrittore: lo sono.
E, se acquistate i miei libri, forse sotto sotto ne siete convinti anche voi. Per cui vi ringrazio una seconda volta.
Se dovessi elencare le cose belle di quest’anno, includerei senza dubbio:
a) la scoperta che Babbo Natale è un essere selvaggio e malvagio
b) la nascita di Barbara. Il mio ultimo personaggio, in ordine di tempo. Bella, sfrontata, costretta ad affrontare le situazioni folli in cui la metto
c) aver dato un senso alla mia scrittura. E uno scopo
d) aver perso circa diciotto chili
e) essere riuscito a mandare avanti il blog annullando le polemiche e parlando di cinema e del fantastico, alla maniera che piace a me
f) Hjuki e Bil, i gemelli protagonisti del mio “esordio” letterario, Jack & Jill
Ecco tutto, poche cose, ma buone.
Non penso più a cosa mi riserverà il futuro. Se finora ho assaporato i minuti, ora passerò ai secondi. C’è fin troppo da sprecare, al contrario. Quindi me la godo.
Godetevela anche voi. Auguri a tutti.