Cinema

Dietro le quinte di Fight Club

Fight-Club-Soap

Di Fight Club di Chuck Palahniuk amo ricordare che, tra le tante ispirazioni dal mondo stronzo e indifferente che l’autore ebbe a titolo gratuito, ci furono gli innumerevoli rifiuti che collezionò, coi suoi lavori precedenti, dalle case editrici.


Palahniuk era così incazzato che desiderò pestarli a sangue, tutti, gli editori. Ed ecco, il Fight Club, che poi divenne un film, grazie a David Fincher, visto che Palahniuk si rifiutò a priori di scriverne la sceneggiatura, giudicandolo in ogni caso un ottimo lavoro, anzi un miglioramento rispetto al suo romanzo.
Film che, come da manuale, è in grado di colpire ancora oggi i benpensanti, che credono che il mondo sia la loro “porzione-singola”. Benpensanti che inorridiscono di fronte alla satira tagliente e sbeffeggiano come impossibili non tanto le conseguenze ultime di Fight Club, ma il ritratto che di loro stessi l’opera dipinge. Ebbene, ho sempre pensato che chi viene ritratto, non veda mai se stesso, l’orrore della propria essenza, nel lavoro che lo ritrae. Ipocrisia applicata e connaturata. Doppiamente capolavoro, Fight Club, quindi.
Andiamo a curiosare sul dietro le quinte, allora.

*

Director-David-Fincher-and-Edward-Norton-on-the-set-of-Fight-Club-1099

Dopo l’avviso di copyright, vi è un altro avviso, sul DVD. Da Tyler Durden, e dura solo un secondo: “Se stai leggendo questo, allora questo avviso è per te. Ogni parola che leggi è un’inutile stampa elegante, è un altro secondo trascorso della tua vita. Non hai proprio nient’altro da fare? La tua vita è così vuota che onestamente non riesci a immaginare un modo migliore per trascorrere questi momenti? O sei così sottomesso all’autorità che dai rispetto e credito a tutti coloro che affermano di possederla? Leggi proprio tutto quello che vogliono che tu legga? Pensi proprio tutto ciò che vogliono tu debba pensare? Compri quello che ti suggeriscono tu voglia comprare? Esci di casa. Incontra un membro del sesso opposto. Chiudi con lo shopping compulsivo e con la masturbazione. Lascia il tuo lavoro. Combatti. Dimostra che sei vivo. Se non reclami la tua umanità diventi una statistica. Sei stato avvertito… Tyler“.

Quando il Narratore colpisce Tyler Durden nell’orecchio, Edward Norton colpisce davvero Brad Pitt, proprio sull’orecchio. Fu David Fincher, prima di girare la scena a suggerire a Norton di farlo. Il sorriso di Norton e la reazione di dolore e sorpresa di Pitt sono assolutamente autentiche.

L’autore, Chuck Palahniuk, ebbe l’idea per il romanzo dopo essere stato picchiato in un campeggio per essersi lamentato con alcuni vicini di camper per il volume elevato della loro radio. Quando tornò a lavorare, fu affascinato nello scoprire che nessuno di quelli con cui parlava accennava alle sue ferite e lividi, al contrario, i colleghi si limitavano a osservazioni banali quali “Com’è stato il tuo weekend?”. Palahniuk realizzò che la motivazione dietro l’agire della gente era mantenere con lui un rapporto freddo e distaccato, senza ricorrere a un livello d’interazione superiore, più intimo, semplicemente perché non si curavano di lui abbastanza da volerlo fare.

Dopo la scena di sesso, la frase originale pronunciata da Marla era “Voglio avere il tuo aborto“. Il Presidente di Produzione della Fox 2000 Pictures, Laura Ziskin, pretese che fosse modificata. David Fincher disse che l’avrebbe cambiata a condizione che la nuova battuta non potesse essere tagliata. Ziskin accettò e Fincher scrisse la battuta sostitutiva: “Era dalle elementari che nessuno mi scopava così“. Quando Laura Ziskin lo seppe, si infuriò ancora di più e ordinò di rimettere la battuta originale, ma, secondo l’accordo stipulato, Fincher rifiutò.

fight_club_norton_pitt_fincher

Nella breve scena in cui Brad Pitt e Edward Norton sono ubriachi e colpiscono palle da golf, gli attori erano veramente ubriachi, e le palline da golf picchiavano il camion del catering.

Quando un membro del Fight Club spruzza il prete con un tubo per innaffiare, la cinepresa viene scossa brevemente. Il cameraman, infatti, non riusciva a trattenersi dal ridere.

Brad Pitt e Helena Bonham Carter trascorso tre giorni in sala registrazione per dar voce alle loro scene di sesso invisibile.

Durante le prove, Brad Pitt e Edward Norton scoprirono che entrambi odiavano la nuova Volkswagen Beetle, e per la scena in cui Tyler e il Narratore colpiscono le auto con mazze da baseball, Pitt e Norton pretesero che una delle vetture fosse un Maggiolino. Norton spiegò che odiava quel modello perché il Maggiolino era stato uno dei simboli principali della cultura anni ’60, di giovinezza e di libertà. Ma proprio i giovani degli anni ’60 erano diventati poi i manager sprezzanti degli anni ’90, e avevano riprodotto e confezionato (e corrotto) il simbolo della loro giovinezza, trasmettendolo alle nuove generazioni, privandolo del significato originario. Sia Norton che Pitt ritenevano che questo tipo di marketing fosse esattamente ciò contro cui il film si scagliava.

Il numero di telefono di Marla Singer, 555-0134, è lo stesso numero di Teddy in Memento (2000). È anche quello del ristorante a Hong Kong in Harriet, La Spia (1996), di Eddie Alden in Qualcuno come te (2001) e di un istituto di igiene mentale in un episodio di Millennium (1996)

Secondo Chuck Palahniuk, gran parte del contenuto del romanzo (come montare fotogrammi pornografici nei film per famiglie, frequentare gruppi di sostegno per i malati terminali, smagnetizzare le vhs, ecc…) proviene da storie raccontategli e fatte per davvero da suoi amici.

Tyler Durden (Brad Pitt) doveva in origine enunciare una vera ricetta per creare esplosivi artigianali (come fa nel romanzo). Ma nell’interesse della pubblica sicurezza, i realizzatori decisero di sostituire la ricetta originale con una di fantasia.

La scena in cui il superiore del Narratore (Zach Grenier) trova le regole del Fight Club nella fotocopiatrice e il Narratore gli fa presente che l’autore di quello scritto è ovviamente pericoloso e potrebbe un giorno irrompere nell’edificio sparando a tutti, è divenuta molto controversa. Nelle proiezioni iniziali, fu accolta molto positivamente dal pubblico, suscitando molte risate. Questo, prima del massacro alla Columbine. In tutte le proiezioni successive ai fatti della Columbine, la scena venne contestata, e giudicata di cattivo gusto. Questo spinse gli studios a chiedere al regista David Fincher di tagliarla. Fincher considerò la possibilità di farlo, ma dal momento che la scena si riallaccia a quella del possibile cancro al seno di Marla, decise di lasciare tutto com’era.

fightclub_pitt_carter

La scena di sesso fra Tyler (Brad Pitt) e Marla (Helena Bonham Carter) è stata girata con la stessa tecnica ‘bullet-time‘ usata in Matrix (1999); cineprese fisse sono stati disposte in cerchio intorno al letto, e ognuna ha ripreso un singolo fotogramma, in sequenza. Questi fotogrammi sono stati poi modificati e arricchiti con la CGI.

Le riprese sono durate 138 giorni, con oltre 300 scene girate in 200 location differenti e 72 set costruiti dallo scenografo Alex McDowell.

Il termine ‘Paper Street’ si riferisce ad una strada o una via di cui esiste già il progetto, ma che è ancora da costruire. Una strada “sulla carta”, insomma.

Durante le riprese della scena di sesso, gli attori Brad Pitt e Helena Bonham Carter eseguono 10 posizioni diverse del Kamasutra.

Prima delle riprese, Edward Norton e Helena Bonham Carter pensarono di far visita a veri gruppi di sostegno per malati terminali, poi ci ripensarono, a causa della natura satirica del film, giudicandolo inopportuno.

Brad Pitt e Edward Norton hanno davvero imparato a fare il sapone.

Diverse tecniche sono state applicate alla pellicola per modificare l’aspetto del metraggio e aumentare lo “sporco” dell’immagine. Sotto la supervisione del regista David Fincher e del direttore della fotografia Jeff Cronenweth, il contrasto è stato allungato, la stampa sottoesposta, la ri-argentatura è stata utilizzata per aumentare la densità, e stampe ad alto contrasto sono state spalmate sulla pellicola per creare uno strato che Fincher paragona ad una “patina lurida”.

La sequenza dei titoli di testa del film è un percorso a ritroso dal centro della paura del cervello del Narratore, e si suppone debba rappresentare i processi di pensiero generati dalla paura.

Per garantire che Bob (Meat Loaf) apparisse grasso in modo realistico, soprattutto nella zona del seno e del girovita, il suo vestito fu riempito di becchime, in modo che il “grasso” sporgesse sopra i pantaloni e “cadesse”, dando l’impressione di un vero cedimento di tessuto. Complessivamente, l’abito imbottito di semi pesava oltre 45 chili.

Nella scena in cui Tyler dice ai membri Fight Club: “Siamo stati tutti indotti dalla televisione a credere che un giorno saremmo stati milionari o dei del cinema e rockstar“, fissa nello specifico proprio Jared Leto, leader del gruppo rock 30 Seconds to Mars.

fight_club_set

Chuck Palahniuk ha creato il nome Tyler Durden combinandolo da Toby Tyler, personaggio principale di Toby Tyler (1960), e da un uomo chiamato Durden, del quale Palahniuk fu collega di lavoro, che venne licenziato per molestie sessuali. Marla Singer deve il suo nome a una giovane ragazza di nome Marla che era solita picchiare la sorella di Palahniuk a scuola.

D’accordo con il regista David Fincher, il direttore della fotografia Jeff Cronenweth decise di girare il film con lenti sferiche invece delle lenti anamorfiche, più comuni. Soprattutto perché molte scene dovevano essere girate in location reali, utilizzando l’illuminazione stradale, che non fornisce abbastanza luminosità per un obiettivo anamorfico (le lenti anamorfiche richiedono più luce rispetto alle lenti sferiche, per una corretta esposizione). Lo svantaggio di girare con lenti sferiche è che la stampa finale è più sgranata rispetto a quella ottenuta girando in anamorfico. Tuttavia, sia Fincher e Cronenweth ritennero che questa particolarità della stampa si adattasse meglio al tono del film, e rinunciarono a qualunque tentativo di ripulire l’immagine in post-produzione, per renderla più limpida.

Quando il narratore scrive poesie haiku e le invia ai colleghi via mail, i nomi sulla mailling list sono quelli degli assistenti di produzione e di altri membri della troupe.

La frase : “Tu sei la canticchiante e danzante merda del mondo” è ispirata al libro “Also Sprach Zarathustra” del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche.

Secondo David Fincher, almeno una tazza di caffé Starbucks è visibile in ogni inquadratura del film. La Starbucks non si oppose, infatti, a che il proprio marchio fosse usato in Fight Club, ad esclusione della scena in cui il monumento sferico aziendale distrugge un coffee shop. Pertanto, il globo d’oro venne fatto schiantare in un negozio dal nome Gratifico Coffee.

Quando Lou vede i membri del Fight Club nella cantina del suo ristorante, colpisce Tyler allo stomaco. Al momento dell’impatto, si può vedere il Narratore scuotersi come se anche lui fosse stato colpito allo stomaco. Subito dopo, Lou colpisce Tyler in faccia con un calcio, mentre questi è in ginocchio, e sullo sfondo si vede la testa del Narratore spostarsi bruscamente all’indietro al momento dell’impatto.

Quando Tyler e il Narratore sono sul bus, il ragazzo dai capelli lunghi spinge Tyler senza dire una parola, poi dice “mi scusi”, non appena egli urta il Narratore.

Quando Tyler e il narratore colpiscono la prima auto con mazze da baseball, il primo colpo è portato da Tyler, ma l’allarme scatta solo dopo il colpo del Narratore.

Quando il narratore arriva sul bus con Tyler, paga solo la tariffa per una persona.

Il Narratore vaga per la casa, mentre Tyler e Marla fanno rumorosamente sesso al piano di sopra. Quando il detective chiama e il Narratore risponde al telefono, i rumori di Tyler e Marla istantaneamente cessano.

edwardnorton

Quando Tyler Durden chiama Il Narratore nella cabina del telefono, alla sinistra della cornetta, si può leggere un avviso che recita: “Nessuna chiamata in entrata consentita“.

Dopo l’incidente d’auto con Tyler al volante, Tyler tira fuori il Narratore dal lato del conducente della vettura.

Tyler appare nel film cinque volte prima che sul tapis roulant in aeroporto. Nelle prime quattro apparizioni lampeggia sullo schermo per un singolo frame (1/24 di secondo) e solo quando il Narratore soffre d’insonnia: presso la fotocopiatrice al lavoro; nel corridoio davanti all’ufficio del medico, quando questi consiglia al Narratore il gruppo di sostegno per il cancro ai testicoli; durante la riunione del gruppo; quando il Narratore vede Marla lasciare una riunione, ma non la segue. Tyler può anche essere visto come cameriere nel video di presentazione di uno degli hotel frequentati dal Narratore (è il cameriere all’estrema destra dello schermo).

Chuck Palahniuk ha rivelato che quando ha scritto il libro, egli non ha pensato che Tyler e il Narratore fossero la stessa persona fino ai due terzi della stesura; a quel punto si è accorto che i due personaggi avevano agito come una sola persona e ha scelto di proseguire con quella idea.

Quando entrano nella Taverna di Lou, il Narratore entra per primo e il buttafuori sembra riconoscere solo lui, ignorando Tyler.

Quando il Narratore rientra in casa alla sera, prima di vedere la notizia dello smile dipinto sul grattacielo, sta portando una delle cartelle del Progetto Mayhem.

Il coordinatore (George Maguire) inizia il suo discorso al gruppo di sostegno per il cancro ai testicoli dicendo: “mi guardo intorno in questa stanza e vedo un sacco di…”. Più tardi, quando Tyler fa il suo discorso sui ‘figli di mezzo della storia ‘, comincia proprio con le stesse parole, «mi guardo intorno in questa stanza e vedo un sacco di…”.

Gli edifici che crollano nella sequenza finale sono tutti di proprietà della Fox. Si temeva infatti che se avessero impiegato, per quella scena, edifici di vere compagnie finanziare, queste avrebbero potuto intentare cause legali contro la produzione e bloccare il film.
La scena è stata progettata da Richard ‘Dr. ‘ Baily, che vi lavorò per oltre 14 mesi. Secondo il regista David Fincher, essa contiene quasi 4 milioni di elementi digitali animati singolarmente.

(approfondimenti QUI)

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 11 anni ago

    Ho finito di leggere il libro proprio ieri, quindi che coincidenza che ci sia proprio questo Dietro le quinte e che oltre al film riguardi aspetti del libro. 🙂

    Anche secondo me il film è più d’impatto rispetto al libro. 🙂

    Ciao,
    Gianluca

      • 11 anni ago

      La potenza dell’immagine…

    • 11 anni ago

    Film che raramente lascia indifferenti. Da una parte la “ribellione della mascolinità” alle pastoie del mondo (capitalista? consumista? tecnologico?) moderno, dall’altra l’impossibilità delle fantasiose e facili soluzioni, che hanno portato qualcuno (ahimé non ricordo chi) a definirlo un equivalente della “chick lit” per i maschi.
    Ma comunque sia tocca sempre un nervo scoperto.

      • 11 anni ago

      Sì, perché è impossibile non rivedere in se stessi almeno qualche sfumatura presente in questo film. Ecco, chi di noi non ha mai ordinato l’equivalente del tavolinetto yin/yang?
      Le nostre vite sono molto simili a quella del protagonista, ormai. E facciamo finta che ci piaccia perché, in effetti, non sappiamo fare altro. Siamo parte della catena di montaggio.

      Ok, vado a fondare il fight club. 😀

    • 11 anni ago

    Ogni volta rimuovo l’informazione che c’è Meat Loaf in questo film, e ogni volta è una scoperta XD che mi fa sempre molto ridere perché quando ero alle medie e dalle mie parti Mtv si vedeva solo la domenica mattina su Diffusione Europea, questo video kitschissimo andava per la maggiore (e io, che non mi perdevo un episodio della Bella e la Bestia con Linda Hamilton e Ron Perlman, lo adoravo senza vergogna. BEATA GIOVENTU’): http://www.youtube.com/watch?v=9X_ViIPA-Gc

    (comunque era meno disturbante la battuta sull’aborto >>)

      • 11 anni ago

      Me lo ricordo! Che flash! 😀
      Comunque era proprio un libro e un film di confine… e infatti poi il mondo è precipitato nell’univero che Fight Club combatteva. 😀
      Meat Loaf e Jared Leto, probabilmente scelti di proposito, come satira a se stessi…

    • 11 anni ago

    Il film lo adoro…il libro non sono mai riuscito ad andare oltre pagina 50. Come per tutti gli altri libri di Palahniuk. Lui è un genio, ma la sua prosa non riesco a digerirla per niente. Il che è un peccato (per me).

      • 11 anni ago

      Ecco, a me piace tanto invece. Però concordo con lui, meglio il film. 😀