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The Walking Dead – stagione 3 (ep. 15)

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Mai scritto tanto sul blog dopo averlo chiuso, in effetti.
La vita va sempre al contrario di come te l’aspetti, anche la non-vita di The Walking Dead. Siamo a un passo dalla conclusione, e a me piace mantenere le promesse (anzi, siccome mi piace recensire telefilm puntata dopo puntata, è altamente probabile che, finito TWD, passi a Game of Thrones, che al contrario di questo mi piace un botto), e così eccoci qua.
Mi piace anche dare meriti quando ci sono, pur non dimenticandomi dei difetti, che non riesco a liquidare con un semplice “era una puntata sottotono”. Sottotono un par di balle, visto che sono tre stagioni, a essere sottotono.
Ma…
Ma…
Ma… siamo di fronte a uno di quegli episodi ben fatti, almeno per quanto concerne la parte di storia più importante, lo snodo principale della trama. E, come tutti gli episodi ben fatti di TWD, da un lato piace, dall’altro lascia il rimpianto di ciò che la serie avrebbe potuto essere, se non si fosse persa dietro millemila parole bruciate sugli altari della retorica post-apocalittica.
Merle è sempre stato un personaggio cazzuto, tranne quando Michael Rooker ha recitato preda allo scazzo più totale, ho tutte le mie recensioni precedenti a dimostrare le mie parole.
Personaggio anomalo, coraggioso (dal punto di vista di chi l’ha inventato e portato avanti), che esordisce nella maniera meno banale possibile, prendendo a calci T-Dog. Mi spiego: è un bianco, razzista, redneck, mezzo delinquente. Stava lì, nella prima stagione, a testimoniare che TWD non era, almeno all’inizio, una serie banale, né voleva esserlo.
Poi è passato tanto tempo e tanta, tantissima retorica. E siamo arrivati qui. Merle è sempre interessante. Il motore in più di questa serie.
Dall’altra parte abbiamo Rick. Che manca di tutto, come Andrea, uno dei personaggi più manipolati dell”intero cast, perché si comporti in maniera strumentale.

The-Walking-Dead-Season-3-Episode-15-Merle

***

[Sì, contiene anticipazioni]

Ora, mi sforzo di non notare il dilettantismo della sceneggiatura. E non ci riesco.
Avevamo lasciato Rick, nella puntata 13, convintissimo che il Governatore non avesse la minima intenzione di rispettare i patti, pur se lui avesse assecondato la richiesta di consegnargli Michonne. Talmente convinto di ciò, che aveva mentito al gruppo, preparandoli al conflitto ineluttabile.
Forse, come al suo solito, ha passato una notte intera a pensare… il fatto è che non è possibile, due puntate dopo, vederlo tramare con Merle, Daryl e il Vet per rapire Michonne e consegnarla come un pacco postale.
Non. È. Possibile.
Intreccio, tra parentesi, che si capisce subito essere un’esca che non porterà a nulla, tranne che all’ennesima buffonata riguardante il rimorso, e i buoni sentimenti e bla bla bla, di Rick che comprende di non poterlo fare, di non poter consegnare Michonne al Governatore, che il mondo è ancora pieno di tante cose belle. Bravo, complimenti. Mej cojoni. Ma anche no.
Quindi inutile e dannoso stare a perdere tempo con Rick e con ciò che gli sceneggiatori, di volta in volta, vogliono che comunichi al pubblico.
D’altronde, è proprio dalle strane manovre di Rick che prende le mosse l’altra parte, quella buona, dell’episodio. Merle viene a patti con se stesso. In un esame di coscienza per una volta affidato solo all’azione e a poco ragionamento. Non spreca parole e fa quello che deve fare (anche se, dalle sue -poche- parole, veniamo finalmente a sapere che fa il Governatore con le donne -quali?- che è solito rapire -quando?-; le tortura per sfizio, il bastardo.)
Non sarà mai accettato dal gruppo.
Né da quello di Rick, come invece è riuscito a fare suo fratello.
Né da quello del Governatore, che è uno stronzo (raccontato, non mostrato).

Merle Dixon (Michael Rooker) - The Walking Dead - Season 3, Episode 15 - Photo Credit: Gene Page/AMC

***

Però, un uomo ha bisogno di uno scopo, di un ruolo, e parallelamente, non può cambiare la propria natura. Merle ha nel conflitto la propria ragione d’essere.
Un suo personale senso della giustizia e dell’onore, messo troppo spesso da parte per mera convenienza.
Rapisce Michonne da solo perché, di contro, vede Rick per quello che è: incapace di fare le cose che dice di voler fare.
Lui al contrario s’è sporcato le mani così tanto che certe cose, ormai, gli riescono facili.
Ed è proprio durante il tragitto che Merle matura, parlando con Michonne e liberandola, riflettendo su ciò che era la sua vita prima e dopo l’apocalisse, trovandosi, così sembra, fuori posto, nel mondo che verrà. Per cui decide di fare un tentativo che sa già essere pericoloso e definitivo, ma lo fa comunque: uccidere il Governatore.
Ecco, la parte che lo vede protagonista insieme a Michonne è ben scritta, ben recitata (Rooker, sei tornato!) ben girata, da ogni punto di vista, soprattutto da quello della scenografia.
Il panorama di desolazione, le strade sporche, le cittadine abbandonate, sono molto, molto valide.
Gli zombie sono coerenti con due fattori:

1) denutrizione (ammesso e non concesso che riescano ancora a assimilare ciò di cui si nutrono), quindi appaiono indeboliti
2) decomposizione, che per quanto rallentata, tiene conto del passare del tempo; quindi ci vengono presentati sempre più lividi e consumati.

walking_dead_Merle+Governor

***

Tutta la strategia usata da Merle per condurre gli zombie al luogo dell’incontro col Governatore è spettacolare. Fino all’agguato al Governatore.
Dove purtroppo risulta palese che il suddetto Governatore è intoccabile. Gli si spara addosso, e opportunamente tra lui e i proiettili si parano davanti zombie e inutili sgherri, ammazzati al posto suo.
In secondo luogo, non si capisce che forza abbia il Governatore. A occhio e croce dovrebbe, visto anche il suo passato da semplice impiegato d’ufficio, essere meno forte di Merle, ma a quanto pare, nello scontro fisico è capace di staccargli due dita con un morso (e lì penso a che cavolo di denti e di forza si deve avere per tranciare le dita a un essere umano) e a soggiogarlo con una sola mano. Ecchicazz’è, Nembo Kid?
Comunque, Merle andava sacrificato, cosa con la quale dissento totalmente, ma ne esce con stile, eccetto che nella parte appena citata, dove è chiaro che il Governatore deve vincere per forza, perché è cattivo, superforte, e perché deve girare un altro episodio, magari dev’essere ucciso da quell’inetto di Rick o da Michonne o dall’altrettanto inutile Andrea (che nel frattempo è rimasta legata alla sedia), per la solita legge del contrappasso.
Tirando le somme, se finora avevo tifato per il Governatore, dopo la raccomandazione divina di cui ha goduto in questo episodio, ce l’ho sulle palle come mai prima.
Confronto finale tra Merle e Daryl, in un attimo validissimo. Su questo però non vi anticipo nulla. Guardatevi l’episodio.

Non ci resta che aspettare la fine.

Episodi precedenti QUI

Bonus: le due canzoni ascoltate in questo episodio.

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  • Sono off-topic, ma mi tocca segnalarti che sei stato nominato/premiato/punito… dipende da cosa pensi di questi giochetti tra blogger.

    http://glaucosilvestri.blogspot.com/2013/03/liebster-award.html

    • Uelà, ciao!
      Grazie del premio, almeno credo… 😀

  • È vero, ci sono buchi nella sceneggiatura pazzeschi anche a questo giro, perché ancora non riesco a capire come abbia fatto Merle a portare fuori dalla prigione Michonne. Ci si può passare sopra. La considerazione che hai fatto su Merle, che sembra aver riflettuto su quello che era prima dell’Apocalisse, giustifica un po’ anche la maturazione (se così vogliamo chiamare l’orsacchiotto che prima girava con il simbolo delle SS sul serbatoio) di Daryl, resosi conto anche lui che era feccia da bassifondi, spero sia studiata e non un semplice colpo di fortuna di qualche scemeggiatore risvegliatosi improvvisamente.
    Per il resto, il ragionier Governatore che annichilisce uno cresciuto in strada come Merle, mi lascia basito.

    • A dire il vero io ancora non ho capito la forma della prigione, e in che modo si è creato il varco nelle mura… forse l’hanno detto, però, non ricordo bene.
      No, credo che la maturazione di Daryl sia voluta, ma non mostrata. Nel senso, è stata progressiva, ma come dato di fatto. Stranamente, laddove possono usare i dialoghi, su argomenti importanti come razzismo etc… non lo fanno, preferiscono perdersi dietro le banalità da democrazia ritrovata.

      • Io vorrei vedere una mappa della prigione e del territorio. La prigione sembra più grande della zona stessa, visto che ci sono zone cieche dove la gente arriva e se ne va, e gli zombi si moltiplicano come nei vecchi videogames.

  • Visto l’episodio. Sono d’accordo, uno dei migliori, se non il migliore.
    Certo, ce l’hanno messa tutta per rovinare anche questo, ma non ci sono riusciti fino in fondo.
    E Merle si meritava di meglio.

    • Comunque, grandissima uscita di scena. :'(

  • Merle è il vero badass della serie, il Governatore è una montatura degli sceneggiatori che non hanno saputo scriverlo come si deve ma te lo vendono comunque per quello veramente tosto e cattivo, e il fatto che abbia battuto Merle in un corpo a corpo – considerando anche lo spuntone metallico al posto alla mano destra – è assurdo, una stronzata che puzza di cialtronaggine.
    La puntata mi è piaciuta, caso quasi più unico che raro con questa serie, sia il dialogo con MIchonne che hai citato che il discorsetto che fa a RIck all’inizio dandogli implicitamente della mammola e del cacasotto. Merle sa che Rick non lo farà, ma gli dice comunque in faccia che è uno stronzo, un debole e un ingenuo, perché anche se la consegnasse non cambierebbe nulla, così passa all’azione.
    Purtroppo il coraggio, la determinazione e un piano niente male non possono niente di fronte a un gruppo di sceneggiatori che ha deciso di tifare per il personaggio noioso della serie. Odio il Governatore, odio gli Sceneggiatori.

    • Il Governatore, dal punto di vista della narrazione, è un fallimento completo. Spiace anche per l’attore, che non è malaccio. Ma se una cosa è scritta male, c’è poco da fare.
      Sì, alla fine potevano ottenere medesimo risultato, ovvero far fuori Merle, ma con classe. È sembrato l’ennesimo tentativo di costruire in extremis il personaggio Governatore, che ora ha la forza di un Grizzly…
      Patetico.

      • L’Orlando Furioso.
        Ahi, pazz’Orlando! 😀

      • Mi hai fatto venire in mente le gonfiatissime storie sul possente e giusto Jebediah Springfield nei Simpsons, maledetta propaganda dai funboys. Una volta il Governatore ha sradicato un albero per picchiare un orso! Sì sì, anche mio cuggino. XD

  • L’episodio, a conti fatti, è uno dei migliori della serie.
    (Vittoria facile considerando il livello generale, ma sorvoliamo.)
    Io personalmente non affiderei al Rick televisivo neanche il mio tostapane, figuriamoci decisioni del genere.
    Cioè, due puntate prima vai in giro con Michonne e scopri di poterti fidare, poi incontri il Governatore sapendo benissimo che non rispetterà gli accordi, e poi consideri seriamente l’idea di dargli corda??
    E’ irrecuperabile.
    E’ un pupazzetto che si muove in base agli umori settimanali degli sceneggiatori.
    Ora mi aspetto un degno finale di stagione che concluda la saga della prigione con un alto bodycount.

    (Nel frattempo, il fan del fumetto dentro di me ulula per come è stata diluita e rovinata la saga… ma ne riparleremo)

    • Il migliore per me resta quello del parto di Lori, completamente diverso dal fumetto, ma davvero ben fatto. Qua riscattano un ottimo personaggio, Merle, per sacrificarlo alle cazzate. E vabbé, almeno esce di scena con classe.

      Io riguardo al finale ho i brividi. Staremo a vedere.
      E sarei molto interessato a leggere una disamina seria su telefilm e fumetto, che com’è noto, non ho letto. 😉