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Vikings (2013) – ep. 1 [Recensione]

vikings_poster

Un breve antefatto:
mi contatta su twitter l’amico Luca, dicendomi che non ne può più di Game of Thrones, qui sul blog, e mi segnala Vikings, serie recentissima, di quest’anno.

E io penso: Fantastico! È come scambiarsi le figurine!
E mi sento di colpo venticinque anni di meno.

E poi, era dai tempi de Il Tredicesimo Guerriero e Mangiatori di Morte, che volevo tornare con la mente in Scandinavia.

E sì, come avrete intuito, in questo telefilm ci sono i Vichingi.

E il pilota si apre con una scena di guerra e col protagonista che infila un metro di ferro nelle budella dell’avversario, facendoglielo spuntare dall’altra parte.

Spettacolo.
Vikings mi ha già conquistato.

Poi, dopo trenta secondi, quello stesso protagonista ha una visione mistica. Crede di vedere Odino, un vecchiaccio con bastone e mantello, circondato di corvi (ma i corvi di Odino erano solo due), e le Valchirie che scendono tra i caduti sul campo di battaglia per trasportarli nel Valhalla.

Ed è un effetto in CGI talmente brutto che ti vien voglia di buttare tutto a mare.
Tuttavia, non sono così ai minimi termini da abbandonare un’intera serie solo per un effettaccio.
Ho continuato a guardare.
E credo che d’ora in avanti si parlerà anche di Vikings, da queste parti.

***

Ragnar-Lothbrok-vikings
Ragnar

Per passione personale ho divorato, nel corso degli anni, moltissimi libri sulla mitologia nordica. Per cui non solo adoro la civiltà vichinga dal punto di vista storico, ma ne amo la tradizione religiosa, in special modo il periodo incentrato sulla conquista del Nord da parte dei predicatori Cristiani.
Quindi c’è un doppio interesse, per questo telefilm.

La cosa che mi stupisce, intanto, è constatare che Vikings è una produzione irlandese e canadese. Nessuna traccia di Scandinavia, quindi. Nonostante il cinema nordico negli ultimi anni sia giunto a un livello di eccellenza.

Anche le location sono tutte irlandesi.
E il cast è costituito da inglesi e irlandesi. Che giocano a fare i vichingi.
Quindi non li sentiremo parlare in norvegese, o svedese o qualche aspro linguaggio del nord, ma in un inglese impeccabile.
Basti pensare che il ruolo dello Jarl (nobile e capo militare che amministrava la giustizia; l’equivalente di un feudatario) è affidato a Gabriel Byrne.
Magari, dopo essere stato doppiato, questo non importerà, ma vi assicuro che sentire dei nordici parlare in inglese moderno fa la differenza. Ma si sopravvive.

***

lagertha_vikings

In breve, il pilota getta le basi, interessantissime, per una serie ambiziosa. Ragnar (Travis Fimmel), agricoltore e, durante i mesi estivi, vichingo (erano definiti vichingi coloro, tra i norreni, che intraprendevano viaggi per mare col fine di saccheggiare), ha in mente un piano ambizioso, investire i guadagni delle sue razzie per finanziare, di nascosto dallo Jarl, una nave in grado di affrontare l’Oceano Atlantico, e navigare verso ovest, perché dicerie di viaggiatori europei narrano di terre ricchissime al di là del mare.

Nell’attesa che la nave venga costruita, e di reclutare il giusto equipaggio insieme a suo fratello Rollo (Clive Standen), vive nella sua casa con la moglie Lagertha (Katheryn Winnick), il figlio, che è stato appena presentato allo Jarl e baciato dalla moglie di questi, diventando così un uomo (a circa dieci anni d’età XD).
Nel villaggio, lo Jarl applica la tradizione nordica con pugno di ferro, amministrando la giustizia e mettendo a disposizione le navi per il prossimo saccheggio estivo delle coste dei villaggi russi.

La messinscena della quotidianità nordica è abbastanza accurata. Nonostante si sia fatto ricorso, per esigenze di spettacolarizzazione, ad alcune libertà, sull’arredamento, che appare invero troppo lussuoso, e su alcune abitudini quotidiane: i nordici appaiono fin troppo educati, nessuno sputazza in giro e non si dorme in cinquanta in uno stanzone.
Ma è ancora l’inizio, quindi c’è tutto il potenziale per migliorare. E anche se non dovesse essere rispettoso delle tradizioni, l’impressione è che sia tutto sufficientemente realistico per risultare godibile.

***

Il compasso solare, lo strumento che consentirà ai vichingi di navigare verso ovest
Il compasso solare, lo strumento che consentirà ai vichingi di navigare verso ovest

Un’unica imprecisione riguarda per il momento, proprio la mitologia.
La visione di Odino che affligge Ragnar infatti è ricorrente. E il personaggio la considera un buon presagio per il viaggio futuro. Ciò indica familiarità di culto verso il Padre degli Dei.
Il problema è che Ragnar è un contadino, e in quanto tale dovrebbe destinare i suoi favori religiosi al dio Thor, non a Odino, che al contrario era il dio favorito delle classi nobiliari, Jarl in primis.
Thor era un dio bonario, protettore degli umili, al contrario di Odino che pretendeva sacrifici rituali per concedere la conoscenza.
A meno che non ci sia una scelta precisa degli sceneggiatori, nel privilegiare l’apparizione di Odino. Impossibile dirlo, per ora.

Comunque, l’idea di un viaggio nel “nuovo mondo”, viaggio verso occidente che anticipò quello della scoperta dell’America del Nord, qualche secolo prima (il X) rispetto a Cristoforo Colombo, portando alla colonizzazione del nord dell’Inghilterra, è estremamente affascinante.
Per il momento la rappresentazione dei vichingi è semplice e cruda quanto basta per essere piacevole.
Non ci resta che continuare a guardare.

[Edit by Hell, 04/05/2013, ore 11:35]

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 11 anni ago

    […] A Heart dei Fever Ray. Perfetta per introdurre questa serie, Vikings, creata da Michael Hirst. In questo articolo ho analizzato il pilota. Avevo anche pensato a una serie di post che prendessero in considerazione […]

    • 11 anni ago

    Ho editato l’articolo perché mi sono accorto che la parte finale, circa il viaggio verso occidente, era scritta in modo ambiguo e poteva generare fraintendimenti.
    Scusate. ^^

    • 11 anni ago

    Solo nove puntate la prima stagione? Mmh, forse potrei farci un pensierino… 🙂

    Ciao,
    Gianluca

    PS: Mi accodo a Fra, consigliandoti la miniserie (tre episodi) Hatfields e McCoy.

      • 11 anni ago

      Ok, allora. 😉

    • 11 anni ago

    […] Visita il sito bookandnegative oppure iscriviti al feed Leggi l'articolo completo su AlterVista […]

    • 11 anni ago

    Non lo conoscevo, gli darò un’occhiata. 😀

      • 11 anni ago

      Ci facci sapere che ne pensa. 😀

    • 11 anni ago

    Io te lo consiglio sono tre puntate dedicate alla faida tra le famiglie degli Hatfield e dei McCoy nell’America del dopo guerra civile,ben realizzate e con delle ottime performance da parte di Costner e Paxton. Eccoti il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=8Hg9mvE1FA4.

      • 11 anni ago

      Spettacolo!

    • 11 anni ago

    Ma è la serie nuova prodotta da History Channel? Perchè se è allo stesso livello della precedente Hatfield e McCoy allora è da recuperare subito.

      • 11 anni ago

      Sì, è di History Channel.
      Mi sfugge però questo Hatfield e McCoy…

    • 11 anni ago

    Ah dimenticavo! Non sono stufo di Games of Thrones… È che la terza devo ancora vederla! 😀

      • 11 anni ago

      Massì, avevo capito. Ormai mi conosci, sai che scherzo su tutto. 😀

        • 11 anni ago

        ahahahha XD

        • 11 anni ago

        Eh ma la gente non lo sa!! 😀 😀

    • 11 anni ago

    Ecco questo telefilm non lo conoscevo. E sembra anche interessante…

      • 11 anni ago

      Lo è. Per ora è consigliato. 😀

    • 11 anni ago

    Grazie per la “dedica” 😀

    Giusto un paio di aggiunte, la produzione è sì irlandese e canadese, ma il cast è ancora più vario. Ad esempio l’attore che fa Ragnar è Australiano.
    Sulla lingua non credo avessero altra scelta se non girarla in inglese, e comunque – imho – più avanti faranno un lavoro interessante sul rappresentare la differenza di lingua tra i vichinghi e chi troveranno ad ovest (e non vorrei anticiparti niente che mi pare fossero informazioni presenti nelle pubblicità della serie, ma mi sa che l’America è un po’ lontanuccia, la serie si svolge decisamente prima della battaglia Hastings e insomma, diciamo che ci sono un po’ di isole in mezzo 😀 ).

    Per il resto spero che la serie (solo nove puntate arrrrh… ma è già in prevista la seconda per il 2014) ti piaccia almeno quanto è piaciuta a me.

      • 11 anni ago

      Anche il fatto che sia di nove puntate è apprezzabile. Le serie molto lunghe solitamente contengono episodi filler, che fanno schifo.
      insomma, per ora mi sembra un’ottima scoperta.
      Grazie a te per la segnalazione. 😉

        • 11 anni ago

        Ma figurati che mi sa che te ne devo un po’ io…