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Sette Mostri per Halloween

Classifica accorciata per il 31 Ottobre e per Halloween. Solo sette elementi, perché 7 è un numero simbolico. Qualcuno direbbe magico. Anziché una lista di film horror per spaventarvi meglio, ché ve la stanno proponendo proprio tutti, una serie di mostri che hanno un unico merito, rendere meno monotona la nostra esistenza. Alla fin fine, parlo per me, non sono il tipo che crede ai fantasmi, alle streghe e a tutto ciò che a questa giornata, al di là dei dolcetti e delle maschere, di solito si associa. Sono però uno dalla mente aperta. Quello che, da ragazzo, ha trovato piacevole spaventarsi e spaventare con le storie di fantasmi raccontate davanti a un fuoco, in campagna, di notte. La paura è un sentimento seducente, anche se talvolta incontrollabile. E poi, adoro la lanterna caccia-streghe.
Buon Halloween.

7Aùro (Avùrie oppure Aùre)
zona d’origine: Borgo antico di Taranto (TA)
manifestazione: presenza opprimente che siede sul petto dei dormienti
potere: a seconda dell’indole
debolezza: pane e formaggio
livello di paura: abbastanza innocuo, talvolta ci si affeziona come a un animaletto domestico. Però… immaginate di incontrare nel corridoio di casa vostra un cane che siete certi di non possedere.

Le case nuove di solito non ne hanno. La mia, invece, è abbastanza vecchia da averne uno. Uno stronzo, per giunta. Ma andiamo con ordine.
L’Aùro si associa a una casa col passare delle generazioni, quando i sentimenti buoni o cattivi degli abitanti si sono sedimentati a sufficienza da lasciare impronte psichiche tangibili e durature. È uno spiritello domestico, o folletto, espressione della casa stessa o della famiglia, dotato di un livello di coscienza inferiore, simile all’istinto degli animali. Qualcuno vede in esso un sopravvissuto dei Lari, le divinità familiari dell’antica Roma, custodi della casa e del benessere dei suoi occupanti. La sua indole è positiva, nel qual caso aiuterà i familiari con piccole dimostrazioni di affetto e benevolenza, trasmettendo loro un senso di serenità e benessere, oppure negativa, e allora sarà dispettoso, nasconderà oggetti importanti spostandoli, creerà disordine e, come da tradizione, tenderà a manifestarsi in modo tangibile durante il sonno, poco prima dell’alba, mettendosi a sedere e gravando col suo peso sul torace dei dormienti rendendo loro difficoltosa la respirazione. Solitamente è invisibile, ma talvolta può manifestarsi sotto forma di un gatto o di un cane.

6 Gatto Mammone
zona d’origine: Antico Egitto
manifestazione: un enorme gatto dall’aspetto terrificante
potere: spaventa le greggi
debolezza: Santa Rita
livello di paura: interessante

Creatura della tradizione popolare. Si dice sempre così. Il ché vuol dire tutto e niente. Mammone sta a indicare non meglio specificate parentele con il demonio. Il suo ruolo, da creatura inquietante qual è, è quello di portare scompiglio tra le greggi di pecore o le mandrie di bovini e disperderle. Terrore, quindi, dei pastori che se lo trovano davanti in aperta campagna. Immaginatevi la scena.
Molto più grande di un leone o di altri felini di grossa taglia, fu incontrato presso Cesiomaggiore, in provincia di Belluno, dalla signora Serafina dal Pont, si dice nel 1968, ma alcune fonti indicano gli anni ’20, che ne diede comunicazione ai quotidiani, sostenendo di essersi salvata grazie all’intercessione di Santa Rita che, tramutatasi in un grosso topo, aveva distratto la belva allontanandola.
I gatti sono stati sempre animali controversi, per secoli in odor di divinità in Egitto, sono caduti in disgrazia, associati in qualità di famigli alle streghe nei riti satanici. Non c’è neanche troppo da scherzare se è vero che, ancora nel 1683, una ragazza accusata di aver partorito un essere deforme con testa di gatto fu bruciata viva a Copenhagen.

5 Lamia
zona d’origine: antica Grecia
manifestazione: una donna splendida e seducente
potere: mutaforma
debolezza: n/d
livello di paura: quando la incontri tutt’altro, ti attrae, poi si trasforma

Lamia era la splendida Regina della Libia, premiata da Zeus per la sua bellezza con la facoltà di rimuovere gli occhi dalle proprie orbite (!). Zeus che, come sappiamo, era un abitudinario dei letti delle mortali, soprattutto se coniugate, ebbe da lei molti molti figli. Questi ultimi furono uccisi da Era, sua moglie, per quello che un tempo sarebbe stato considerato un delitto d’onore.
Lamia impazzì dal dolore e iniziò a sfogarsi sui figli altrui, rapendoli, divorandone le carni e bevendo il loro sangue.
Tali comportamenti aberranti alterarono, assecondandone la maledizione, la sua natura tramutandola in un mostro orrendo, dotato della facoltà di modificare il proprio aspetto fisico a piacimento. Potere che ella utilizza per attrarre le sue future vittime.
Metafora degli incontri facili, porta a dubitare di ogni bella ragazza che si incontra. Un mostro di stampo moralistico.

4Banshee
zona d’origine: Irlanda
manifestazione: pianto disperato, spirito femminile fluttuante dai lunghi capelli, vestito di rosso o di bianco
potere: piccolo popolo
debolezza: n/d
livello di paura: se la vedete, state per morire, ma solo se siete irlandesi, fiuuu.

Origini fatate per questa creatura. Il suo nome, Banshee, deriva dall’irlandese beansidhe che sta a significare “donna del colle delle fate”. In origine era una dea protettrice di uno specifico territorio oppure di una determinata famiglia irlandese. È raffigurata solitamente come una donna dai fluenti capelli, vestita completamente di bianco o rosso e dagli occhi perennemente arrossati dal pianto. Visto che la sola manifestazione terrena di una Banshee sono i suoi lamenti terribili emessi in concomitanza con la prossima morte di un individuo appartenente alla famiglia che protegge, si è associato a essa una natura maligna che non possiede. Allo stesso tempo, sembra che i suoi lamenti siano talmente lugubri e angoscianti che coloro che hanno avuto la sfortuna di udirli abbiano perso il senno.
Di lei resta l’incubo di poterla un giorno udire fuori della porta della vostra casa di campagna. Un urlo straziante, ultraterreno, tale da gelarvi.

3Homunculus
zona d’origine: il laboratorio alchemico
manifestazione: minuscolo uomo artificiale
potere: aiutare l’alchimista
debolezza: è un costruito e, in quanto tale, su ordine del suo creatore, si dissolve
livello di paura: guardatelo armato di rasoio, poi mi dite

L’alchimista, nel buio del suo laboratorio, necessita di un aiutante nei suoi complicati esperimenti: qualcuno che gli porti la lampada, che gli passi ingredienti e strumenti, qualcuno che possa essere comandato come uno schiavo, per di più instancabile. Simbolo del potere della creazione, subito dopo la pietra filosofale, l’homunculus è manifestazione ridotta del controllo dello studioso sugli elementi. È un piccolo golem, di solito composto della stessa carne del suo creatore, che condivide in tal modo con esso un legame empatico univoco che gli consente di comunicare a livello telepatico.
L’homunculus obbedirà sempre, perché non tanto intelligente, né dotato di anima, due qualità indispensabili per acquisire l’autocoscienza. Ma, stranamente, sembra che queste piccole e indispensabili creaturine sviluppino, col passare degli anni, delle personalità molto marcate, risultanti dal modo in cui sono state trattate dal loro maestro. Come ogni costruito o golem che si rispetti, l’homunculus sceglierà, se maltrattato, di ribellarsi. E in effetti pare proprio di riuscire a scorgere il male, in quegli occhi piccoli e saggi.

2 Mothman (Uomo Falena)
zona d’origine: sconosciuta, avvistato per la prima volta a Point Pleasant, in West Virginia (U.S.A.)
manifestazione: un’enorme sagoma scura con occhi da insetto rossi, luminescenti e ipnotici, sussurra frasi che preludono a eventi catastrofici
potere: preveggenza, volo
debolezza: n/d
livello di paura: direi che se lo si dovesse incontrare di notte in aperta campagna, c’è da cagarsi addosso

Non soffermatevi a guardare la statua che di lui hanno eretto a Point Pleasant. La troverete, infatti, piuttosto ridicola. Questo falenone gigante non fa poi tanta paura, a meno che non abbiate una fobia per i lepidotteri. In verità, vi consiglio di guardarvi il film e di ricordarvi bene il relativo score, e magari di osservarne gli splendidi disegni che di Mothman vengono mostrati. Vi farete di lui un’opinione senza dubbio più rispettosa. Questa creatura è inquietante per la sua natura, cupa e rabbiosa, sia per il distacco apparente col quale a noi si rivolge, in concomitanza con il verificarsi di eventi distruttivi della nostra storia. Sembra, tanto per citarne uno, che sia stata avvistata ripetutamente in prossimità di Chernobyl.
Il terrore o il dubbio che deriva da questo nuovo archetipo delle intelligenze aliene è associato all’infinita superiorità che esso mostra di godere. Ma, attenzione, spesso non si tratta di deità, ma, più prosaicamente, di un miglior punto di vista. Eppure, egli non rinuncia a spaventarci mostrandosi di notte, al buio, mentre la nostra paura atavica e le nostre millenarie superstizioni si affacciano nuovamente nel nostro subconscio. La paura non è il sentimento più forte e potente dell’animo umano, ma senz’altro è il più familiare.

1Pontianak
zona d’origine: Indonesia
manifestazione: pianto infantile, profumo di Tuberi seguito da fetore intenso, giovane donna
potere: terrorizza a morte, uccide e si ciba degli organi interni delle sue vittime
debolezza: chiodo nel collo
livello di paura: probabilmente ci rimarrei secco, se ne incontrassi uno come quello della foto

Cito il Pontianak come numero uno, ma potrei citare qualsiasi manifestazione spettrale. Alla fine credo che il mostro prediletto da ognuno di noi sia sempre uno solo: il fantasma.
Il Pontianak è la versione asiatica, per la precisione indonesiana, dello spettro violento e vendicativo e possiede una tradizione, che è anche la sua storia, da far accapponare la pelle, nonché decine e decine di avvistamenti documentati. È scritto in corsivo perché tali documentazioni sono spesso di dubbia qualità e credibilità. Eppure c’è chi, in Indonesia, si ostina a non lasciare i panni stesi ad asciugare la notte perché altrimenti lo spettro può avvertirne l’odore e seguirne le tracce fino a trovare il proprietario.
I pontianak sono donne morte durante il parto tramutate in spiriti. Si manifestano attraverso il pianto di un bambino perché quello è stato l’ultimo suono che hanno ascoltato quando erano vive. Sono aggressivi e letali e predano perché assetati di vendetta. I cani li smascherano ululando o gemendo a seconda della loro vicinanza. Unico modo per arrestarli è conficcare un chiodo sulla parte posteriore del collo. Fino a quando non si staccherà essi riacquisteranno forma umana…

Altre classifiche QUI

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  • Conoscevo solo la Lamia, l’Homunculus e la Banshee….ma l’ultimo è davvero da cardiopalma.

    • Il Pontianac… sicuramente morirei, solo a sentirne la voce… :O

      • Be’, no. La vecchia di Bava a il suo perché. 😀

      • Brrrr!! Cap però il brivido più forte me lo crea la vecchia di “I Tre volti della Paura di Bava”, non oso vederlo quando sono solo in casa ed il solo pensarci mi terrorizza. Sciocco eh?

  • […] classifica di Halloween, seguendo la giovanissima tradizione inaugurata l’anno scorso, con questo post. Sette mostri anche stavolta, sperando di riuscire a spaventarvi almeno un po’. È vero, sono […]

    • 13 anni ago

    Molto molto interessante questa classifica. Tocca dire che El è il più figo di tutti (ma non sarò io a farlo)! 😀
    Quello che più mi affascina oltre ovviamente al Pontianak – e alle relative differenti versioni – è sempre stato il Mothman e mi tocca ringraziare Richard Gere, chè sennò non l’avrei mai conosciuto.
    Dalle mie parti c’è l’Anguana, una figura simile forse alla Lamia, rappresentata da donne sia vecchie e inquietanti che giovani e affascinanti.
    Sono sempre associate all’acqua, ai ruscielli nei boschi, ai lavatoi di montagna, tutti luoghi comunque oscuri. La leggenda nasce probabilmente per incutere timore ai bambini e quindi tenerli lontani dai posti pericolosi.
    Comunque bello. Tutto questo sottobosco di culture regionali antiche è ricchissimo e mi piacerebbe dedicarmici di più!

    • @ Cyb
      E cavolo! Ci avevo quasi sperato! 😀

      L’Anguana… uhm, mi sa che ieri mentre facevo ricerche in rete devo essermi imbattuto anche in qualche articolo riguardante lei.
      Più che per tenere lontani i bambini dai posti pericolosi, a me piace pensare che sia per donare loro un mondo fantastico. Mi ricordo sempre il bellissimo quadro di Buzzati, che puoi vedere QUI, il Babau, simbolo dei sogni dei bambini e anche dei loro incubi, che viene ammazzato dai “maledetti cretini” che si pentono subito dopo della loro idiozia.
      Le favole fanno bene, anche quando sono paurose.

    • 13 anni ago

    Un articolo interessante superiore alle classifiche sui film più paurosi che sono in giro ovunque..
    Per quanto riguarda l’ Aùro posso confermare che da noi non è un bambino mai nato, ma, data la natura di porto millenaria della città di Taranto, non mi meraviglia che alcuni suoi “mostri” possono essere comuni a molte culture mediterranea oltre che nostrane.
    Dalle nostre parti ugualmente interessanti per motivi legati al commercio terrestre e alle stesse influenze socio-politiche, sono le tradizioni esoteriche della zona della Valle d’ Itria, descritte molto bene in più volumi chiamati umanesimo della pietra( per le pubblicazioni che ho letto in particolare il numero 14 per quanto riguarda i mostri e le streghe).

    • 13 anni ago

    Complimenti anche da parte mia.Non conoscevo il Pontianak,ma avendo amici di Manduria avevo sentito parlare del L’Auro,anzi loro me lo avevano descritto anche come spettro di un bambino mai nato,queste cose m’interessano come appassionato di folklore e delle sue derivazioni nel campo dell’antropologia culturale.Dalle mie parti tra le persone anziane persiste la tradizione della ianara.
    Una persona maledetta perchè nata il 24 dicembre e che praticamente è la versione campana della più famosa Hol Hag anglosassone.Una persona posseduta dal male è che il più delle volte non sa di essere posseduta dal male,che di notte viene di notte e soffoca i dormienti col proprio peso.
    L’unico modo per tenerla lontana sarebbe quello di tenere una scopa rovesciata fuori la porta di casa.
    Il modo per individuare la ianara?
    Individuare la prima persona che la domenica esce dalla prima funzione religiosa tenuta.
    Ripetp,la cosa interessante,ripeto,che la persona maledetta non sa di esserlo ed agisce di notte posseduta dal male.
    Altrimenti altrettanto famigerate nel ‘600 erano le streghe di Benevento,ma di queste magari ne parliamo altre volte,quello che mi piace di questi post è il ragionamento sulle legende regionali,come il L’Auro,i benandanti friulani,i fantsmi nelle Ville venete e così via,ma di questo se vorrai tu(e se vorranno gli altri commentatori)ne parleremo un’altra volta.

    • Grazie a tutti. 😉

      @ Alex
      L’Omuncolo occupa quella posizione considerando la mia paura delle bambole assassine. Da sempre le trovo insopportabili. 🙂
      Credo che il gattomammone sia effettivamente collegato al demone di cui parli.
      Per non parlare di tutte le apparizioni spettrali. Sì, probabilmente morirei anch’io se me ne trovassi davanti uno.

      @ Nick
      Ah, sì, sicuramente questo post si può ripetere. Ci sono un’infinità di leggende regionali bellissime.
      Tornando all’Aùro, ogni località, credo, ha le sue varianti. Sapevo anche che questo mostriciattolo è conosciuto a Manduria. Però, come vedi, già questi pochi chilometri di distanza da Taranto ne hanno mutato l’essenza.
      In realtà è stato spiegato come un fenomeno medico: una sorta di paralisi del sonno. Ed è comune in tutte le culture. La cosa affascinante, o terrificante, è che, a seconda della regione, o nazione, in cui questo fenomeno si manifesta, l’aspetto del folletto varia assumendo la forma tipica della cultura locale. Da noi qui è un cane o un gatto, oppure un bambino o un posseduto, in Giappone una vecchia coi capelli lunghi e una lanterna, negli USA un omino grigio.
      È fantastico.

  • Ecco un bell’articolo per Halloween.
    Io sono il contrario di Ferruccio: a parte l’Aùro, che non conoscevo, tutti gli altri mi sono noti, e tu li citi in una giusta escalation orrorifica. La lamia, a dire il vero, mi fa un po’ più paura dell’omuncolo.
    Anche il gatto mammone mi inquieta più del dovuto, forse in quanto correlato al demone Mammona, che non è un tipetto granché simpatico. Se non ricordo male, ed è una succosa voce di corridoio, c’è in giro chi associa Bill Gates e la Microsoft a una moderna adorazione del culto di Mammona.

    Riguardo agli spettri vendicativi, io credo che morirei d’infarto solo nel trovarmeli davanti. I pochissimi “contatti” che ho avuto col presunto mondo dell’ignoto, del paranormale, mi sono bastati per capire che non c’è da scherzare col fuoco. Magari accennerò qualcosa in post all’uopo.

  • Complimenti… un lavoro di ricerca al bacio. Confesso la mia ignoranza: a parte il Banshee sono tutti nuovi… e qualcuno fa davvero paura:-)