Underground

Non liberarci dal male – Danny van Ryswyk

Il presente è uno squisito esempio di arte contaminata, nel metodo.
Danny Van Ryswyk, di Amsterdam, è un artista digitale, fissa il male in magnifiche figure in bianco e nero, ma non si limita a questo: lui infonde vita a tutto tondo.
Sono convinto che, se potesse, creerebbe veri e propri robot, in bianco e nero, mascherati da bambini cattivi, attorniati da conigli, l’innocenza perduta, il volo della fantasia.

Invece, van Ryswyk crea delle copie dei suoi stessi lavori, le renderizza e dà loro corpo e tridimensionalità, le stampa in 3D, e il risultato lo dipinge a mano.

In una sorta di arte transmedianica che, prima di ottenere il lavoro finito, compie un insolito percorso che da materiale trascende all’immateriale solo per acquisire volume e divenire ancora una volta materiale.

Al di là del metaforico, è intrigante vedere come van Ryswyk impiega la modernità a tutto tondo. Probabilmente, con l’andare del tempo e il conseguente progresso, anche le sue future opere acquisiranno maggior identità. E spessore, e tridimensionalità.

Le sue sculture è solito porle sotto una teca, su basi foderate di raso, come a preservare intatto il male che essere promanano.

Il lato intrigante è porre le sculture a diretto confronto coi loro ritratti, su carta di cotone, e constatare come siano assolutamente identici.

Come le avesse viste davvero.

*

LINK UTILE:

il sito dell’artista

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.