L'Attico Underground

Le Cinque Regole del Remake

Qualche anno fa i remake erano solo una pioggia. Servivano a sottrarre alle serie televisive il dominio incontrastato sul pubblico. Le serie avevano tutto: qualità, spessore narrativo, bellezza, completezza d’intreccio. Di contro, il cinema, oltre ai rifacimenti -quasi sempre mediocri- di classici di successo, era solito offrire psicodrammi a base di drogati e/o psicopatici, violenza domestica edulcorata, fantasy a dir poco ridicolo, film di avventura che a guardarli ci si addormentava, film italiani che facevano vomitare persino i Duri del Roadhouse e film d’animazione in CG che facevano sbadigliare pure i bambini, tanto erano idioti e scontati.
*Ehi, ma, ci sono le macchine parlanti!*
*Fico!*
Certo, come no. Sarebbe fico se fossi intrappolato da qualche parte senza poter uscire. E anche in quel momento cercherei di farla finita pur di non sorbirmi i regali che i soliti geni laureati in marketting e comunicazione di turno sfornano perché, loro sì che hanno studiato e sanno cosa piace alla gente!
Noi avevamo Go Nagai, e scusate se è poco.
Stesso discorso per la letteratura. I soliti noti, laureati, sanno cosa piace al pubblico, ovvero, secondo loro, la merda con la quale riempiono gli scaffali delle librerie, oggi.
Inutile dire che SI SBAGLIANO. Ma chi mi ascolta da quaggiù?

- particolare del poster di "Being John Malkovich" -
- particolare del poster di "Being John Malkovich" -

L’arte, in generale, è decadente come non lo è mai stata.
E questo è il frutto della commercializzazione, in primis, e della banalizzazione.
E del voler ridurre ogni cosa in categorie facilmente percepibili, assimilabili e ricreabili, tramite l’ausilio di manuali, non solo sulla scrittura, ma su qualunque altra cosa.

È altrettanto ovvio che:

a) sto generalizzando, quindi non mi tirate in ballo le solite eccezioni perché so che esistono.

b) scatenerò la solita polemica sulla presunta positività e utilità del genere artistico e, a dire il vero, non me ne frega niente. Queste sono le mie idee, delle quali sono convinto. Voi avete le vostre ed è giusto e bello che sia così. Solo la storia potrà dire chi di noi ha ragione -e magari nessuno di noi-…

Tornando al cinema e ai remake. Ora siamo in piena tempesta. Tre annunci di altrettanti rifacimenti mi hanno scioccato:

1) The Thing, il remake/prequel (?) de La Cosa (1982), previsto per quest’anno.

2) Suspiria (1977), anche questo per il 2010.

3) Fright Night (1985), meglio noto come Ammazzavampiri, per il 2011.

Ora, sinceramente, ma vi sembra possibile tutto ciò? Esistono, forse, film più inutili di questi futuri remake? No, dico, pensateci. Qual è la logica?
Prendiamo tre capolavori, per nulla datati, e rifacciamoli mettendoli in mano a qualche bamboccio di regista, magari alle prime armi. Perché? Perché il pubblico odierno non ne vuol sapere di technicolor? Perché gli effetti speciali di allora facevano ca*are in confronto al 3D di oggi? Perché non fanno paura a nessuno?
Personalmente non riesco a trovare un motivo valido per rifare questi tre, e moltissimi altri film che, ahimé, hanno già visto la loro riedizione squallida, Il Pianeta delle Scimmie e Nightmare on Elm Street, tanto per citarne due illustri…
Ciascuno di questi tre film in oggetto, a mio avviso, è superiore al giocattolone di James Cameron. Persino Ammazzavampiri, che è e rimarrà un gioiellino per molti versi ineguagliabile.

- A momentary Lapse of Reason -
- A momentary Lapse of Reason -

Non c’è più il coraggio, l’incoscienza, la sfrontatezza di concepire certe storie? Sì, questa potrebbe essere una delle ragioni.
Pellicole come Gremlins e Grosso Guaio a Chinatown, oggi, non sono più possibili.
Sulle motivazioni del perché non lo siano più temo che nessuna risposta che possa darvi risulterebbe soddisfacente o esaustiva.
So soltanto che se l’aspirante sceneggiatore di turno si recasse dai produttori con un soggetto riguardante un camionista che deve affrontare uno stregone immortale cinese e salvare una ragazza dagli occhi verdi, oggi gli riderebbero in faccia.
E’ così che stanno le cose. Fatevene una ragione. Ragion per cui, meglio ripiegare sul remake.

Stamane ho trovato un articolo di Vic Holtreman di ScreenRant che propone cinque regole alla base del buon remake. Ho deciso di riproporvele perché le condivido, almeno in parte.
Eccole qui:

1) Essere uno dei tanti, innumerevoli remake di un film arcinoto.

2) L’originale è terribilmente datato che è necessario svecchiarlo.

3) L’originale è poco conosciuto e poco amato.

4) Il remake porta delle effettive novità rispetto all’originale.

5) L’originale non deve essere considerato intoccabile.

Con alcune di queste sono d’accordo, con altre meno. Ma le considero comunque un ottimo vademecum che si dovrebbe tenere sempre presente. Specialmente la numero quattro che, se seguita, come nel caso di Dawn of the Dead del 2004, può dare origine a varianti d’interesse.
La prima non la condivido, per il semplice dato di fatto che l’abuso è sempre negativo. Ci hanno riempito di vampiri e il risultato qual è stato? Quello di rigettare a priori qualsiasi lavoro che odori anche solo lontanamente di non-morti, anche se quelli odierni fatico persino a considerarli tali.
La regola che, però, stamperei sulle nuove tavole della legge della cinematografia è la n. 5. Non si può, non si dovrebbe in nessun caso avere l’ardire di rifare un film “sacro”. Specie se, come al solito, l’unico risultato che si vuol centrare, lungi dall’essere un sincero omaggio all’opera dell’autore (autrice) originale, è solo e soltanto il tornaconto economico, sperando di attirare più spettatori possibile solo in virtù del successo che l’altro film ebbe a suo tempo. Vergognoso.
Pensate a un remake di uno qualunque dei vostri film preferiti. Ma come fate a non indignarvi?

fonte:
screenrant.com

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Suspiria (1977)
La Cosa (1982)

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    • 14 anni ago

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    • 14 anni ago

    Magari sarei d’ accordo a rifare un film secondo la terza regola da te citata… ma se poi come al solito il remake fà schifo?…
    I film non hanno una data di scadenza e se è pur vero che alcuni sono stati realizzati con scarsi mezzi questo è anche perchè sono legfati a filo doppio con il tempo in cui sono stati realizzati e magari l’ argomento che trattano era profondamente legato a quegli anni…. indi e per cui farne un remake molto più dispendioso magari danneggerà anche il ricordo degli originali.
    A proposito di quello che ha detto McNab
    “Dario Argento è morto vent’anni fa e l’hanno sostituito con un clone (come successe anche a Pippo Franco). Non te lo avevo ancora detto?”
    io ci aggiungerei Mickey Rourke e ritengo la sua tesi sia esatta: sono diventati il “remake malriuscito” di se stessi….

    P.S. Se non vi piacciono i puntini di sospensione… tanto piacere ;D

      • 14 anni ago

      I puntini di sospensione sono solo MIEI. Guai a chi me li ruba… 😀
      Ma, a pensarci, tornando al remake… (adoro i miei puntini… … … …!!!), qualcuno si ricorda, per caso, un remake che sia stato migliore dell’originale?

    • 14 anni ago

    Io probabilmente non amo questi film come li amate voi. Ciò nonostante ho rivisto Suspiria proprio in questi giorni dopo aver letto il bell’articolo di El (posso chiamarti El? 🙂 ) e devo dire che l’ho trovato bellissimo, anzi artistico e non mi va per niente l’idea di vederlo rifatto. La prima cosa che si perderebbe del film sarebbe il colore. Non credo proprio siano capaci di donare al remake quel colore magnifico!
    E poi non credo che nessun attore attrice odierna possa sostituire quelli del vecchio film nell’immaginario collettivo! Mi riferisco in particolare alla bravissima Jessica Harper.
    Quindi neppure per me questi remake hanno senso!
    Ciao!

      • 14 anni ago

      Sì, certo! Ma puoi chiamarmi anche Hell! 😉
      Jessica Harper Über! 😛

    • 14 anni ago

    Dario Argento è morto vent’anni fa e l’hanno sostituito con un clone (come successe anche a Pippo Franco). Non te lo avevo ancora detto?

    Anyway: odio i remake. I tre che hai citato nel post sono poi davvero inquietanti. Come rovinare dei film già perfetti.
    Ah, odio anche i reboot (o come cacchiarola si scrive).

      • 14 anni ago

      Sì, Dario Argento come il tizio di Moon. E’ intrappolato sulla Luna a girare sempre lo stesso film! 😀
      E vogliamo ricordarci del caso più unico che raro di Dune? Sono decenni che riavviano sempre lo stesso primo capitolo, in barba a tutti gli altri libri del ciclo. Un circolo vizioso epocale!

    • 14 anni ago

    Almeno una volta aspettavano cinquant’anni per fare un remake (vedi King Kong, anche se poi c’è stato un terzo remake… LOL!). La cosa aveva quasi senso…
    Sinceramente mi viene il vomito all’idea di vedere i remake dei tre film che hai citato. E poi… Ammazzavampiri? Ma come ciaspola si fa a fare il rifacimento di un film già così perfetto, e per giunta pure b-movie? (nel senso buono della parola).

    Comunque il caso più assurdo è quello di Hulk, di cui è stato fatto il remake quattro o cinque anni dopo l’originale. Siamo alla follia.

      • 14 anni ago

      E perché, Spider-man e i Fantastici 4 non ti dicono nulla? Siccome Raimi non vuole fare il IV episodio ricominciamo tutto da capo, gne gne gne! Se non è follia questa…
      Dario Argento ha venduto i diritti per un remake di Suspiria e anche di Profondo Rosso. Non l’ho scritto perché non volevo infierire! LOL