Underground

L’altra realtà

È un fenomeno che noi blogger conosciamo bene: prima o poi, nel mondo reale o anche qui in rete, sotto forma di troll, incontriamo lui o lei; un individuo sgradevole, la cui compagnia aborriamo, che vuole riportarci alla realtà, dicendoci che sarebbe il caso di lasciar perdere tutte queste stronzate e concentrarsi sulle cose serie, sulla vita vera!
Di solito, costui/costei pone l’enfasi su vita vera!, come se la conoscesse davvero, e davvero sapesse di cosa parla.
Ebbene, questo post, bizzarro perfino per i miei standard, nasce dalla volontà di dare a questi stanchi e inutili moralizzatori una risposta definitiva: vivo in un’altra realtà, che mi è stata donata da anni di contro-cultura.
E, a essere onesti, non mi dispiacerebbe fare a cambio, se questo significasse smettere di stare a contatto con la pochezza umana, cosa che capita ogni giorno. Sospetto, d’altra parte, che se io sparissi, il piacere a quel punto sarebbe reciproco (così com’è reciproco il disprezzo).
Come tutti i post weird di questo blog, la foto qui sopra vuol essere indicativa: è un argomento inadatto ai poveri di spirito. Ovvero quegli strani figuri citati all’inizio. Sì, ce l’ho proprio con voi.
E adesso, entrate, siete i benvenuti:

I) La Foresta.
Vivo in una sconfinata foresta dove sorgono alberi giganteschi, i cui rami, lassù, si sono intrecciati fino a formare volte naturali; in alcuni punti il sole riesce a filtrare, dando l’impressione di passeggiare in una navata, non fosse per tutti quei piccoli rumori, il cinguettio dei passeri, i richiami degli insetti, che mi fanno capire che è un posto vivo e pulsante.
La foresta è disseminata di scorci incantevoli, posti piccoli e nascosti che si possono raggiungere solo conoscendo l’ambiente a menadito, cascate, laghetti, tempietti della fortuna e, naturalmente, la mia baita. Dove vivo di caccia, pesca e micro-agricoltura. Mi diletto anche a intagliare il legno. La scrittura l’ho lasciata nel vecchio mondo.

II) I Folletti.
La Foresta è vitale, ma la creatura più bella e inquietante che vi capiterà di incontrare, se decideste di abbandonare il sentiero e di esplorarla sono i folletti, gli spiriti della foresta di Mononoke. Corporei e al tempo stesso immateriali, sono migliaia, timidi e giocosi, tendono a stabilire un contatto imitando i vostri movimenti e accompagnandovi nel cammino. Attenzione a mantenere la calma, però, sono molto sensibili…

III) I Fuochi.
Arrampicandovi in cima al fusto più alto, potrete osservare quel che resta della civiltà, una distesa di luci sotto nubi cupe, tagliate da fulmini azzurri. Di tanto in tanto, sotto la pioggia costante che bagna i grattacieli, si possono ammirare sbuffi di fuoco, eruzioni improvvise che rischiarano la notte per chilometri. Dicono che laggiù ci viva ancora qualcuno. Quelli che sono andati a indagare non hanno mai fatto ritorno.

IV) Il Villaggio.
Dopo la fine della civiltà, si sono salvati in pochi. Quei pochi hanno costruito un villaggio nella foresta, sperando di durare e di raccontare fantastiche storie ai loro figli. La gente del villaggio è superstiziosa, ma fondamentalmente innocua; non potendo rinunciarvi, ha creato un proprio pantheon di divinità naturali, benefiche, ai quali vota piccoli gesti quotidiani e sacrifica minuscole prede.
In corrispondenza dei crocicchi, sorgono piccole are in legno o in pietra raffiguranti queste divinità.
Di notte, in concomitanza coi giorni di festa, si possono udire i loro canti e la loro musica, al ritmo della quale ballano nella piazza.

V) Cappuccetto Rosso
C’è una ragazzina che indossa una mantellina rossa, e che si aggira nella foresta per andare a trovare la nonna che, come me e pochi altri, vive in un posto isolato.
È una presenza costante e quando si muove, ai margini del bosco, tra le fronde, è possibile scorgere l’ombra del lupo che la segue.
Rappresenta insieme l’estetica, data dal fattore cromatico, e la paura.

VI) La Capanna dello Zio Shaw.
George Bernard Shaw è sempre stato lungimirante, e anticonformista. Si salvò prima di tutti gli altri, da solo, seguendo le proprie convinzioni. Adesso vive in una capanna a dieci chilometri dalla mia baita, borbottando tutto il giorno. Mi rispetta perché sa che, quando c’era il vecchio mondo, disprezzavo il Nobel, creazione del demonio, e anche l’Oscar, creazione di sua sorella.
Chiacchieriamo poco, in verità. Ma ogni volta che lo vado a trovare mi offre una minestra calda e un tozzo di pane (fatto da lui), che consumiamo accanto al fuoco.

VII) Due Calzini.
È un lupo con le zampe anteriori macchiate di bianco. Ha fatto un film con Kevin Costner. Ogni tanto lo incontro, lungo la strada o che fa capolino dai cespugli intorno alla baita. Se ne sta lì a guardarci, attento e vispo. Di solito se la cava da solo, ma io gli do comunque qualcosa da mangiare.
Ancora non accetta niente dalla mia mano, però. E forse, è meglio così.

VIII) Il Necronomicon.
È il mio segreto. È il libro della Scienza. Lo custodisco in un luogo remoto e inaccessibile del bosco. È un fardello, ma non conosco nessun altro disposto a portarlo. Nessuno di cui mi fidi abbastanza, per lo meno. Grazie alle formule contenute in questo libro il mondo potrebbe riaversi, ricominciare tutto daccapo, centrali nucleari, energia, carburanti, medicina, sprezzo della vita. Un grande potere, certo.
Ho pensato anche a uno stratagemma per evitare che venga trovato. Esistono tre libri… eheheheheh.

IX) Lauren.
È proprio lei, e dal vivo è così come la vedete, in bianco e nero. Vive in una baita più a valle, circondata da stanze dall’arredamento vintage, coi poster di Bogart affissi alle pareti. In realtà, non si sono mai sposati. A lei non interessano né uomini, né donne. Adora il bourbon, ogni tanto lo beviamo assieme discutendo di quanto fosse attraente il cinema, quello antico, il suo.
Adoro starla a sentire. Con la voce che ha, dovrebbe parlare solo lei. Mi offre sempre una sigaretta. L’accende con un fiammifero mentre mi guarda.

X) La Madonna della Flanella.
La conocete già. Vive nel posto più inaccessibile della foresta, accoglie i viandanti distrutti dalla fatica e speranzosi di intraprendere nuove sfide. Perché conceda i suoi favori dovete presentarvi al suo cospetto propriamente vestiti, come nel film di Woody Allen. Vi inginocchierete e lei sarà così magnanima, se lo meriterete, da concedervi la propria benevolenza, ponendo una mano sul capo e lisciandovelo.
Se non vi scappa da ridere, riuscitere a compiere un’impresa epica. XD

XI) Mia moglie.
Sapete tutto. Sapete anche che non mi piace starmene da solo. Voglio qualcuno accanto con cui passare questi anni felici, lontano dalle malebolge del mondo che fu. Non siamo sposati e non ci importa. Stiamo insieme e andiamo d’accordo. Le piace dormire. Ogni tanto vuol venire insieme a me a trovare Lauren. A lei il vintage piace un sacco. Come ballare nelle sagre del villaggio.
Ogni tanto, un pochino di umanità riesce persino a far bene.

Telecamera che si allontana, grandangolare con panoramica sulla foresta, musica, dissolvenza.

Che film, signori. E i vostri? 😀

Le Realtà degli Altri:

La Realtà di Marco
La Realtà di Arcangelo
La Realtà di Alessandro
La Realtà di Marina
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Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
    • 12 anni ago

    […] settimana fa, Hell ha dato inizio a una specie di meme a cui molti blog del blocco C hanno partecipato (e chiedo scusa a Davide se mi approprio della sua […]

    • 12 anni ago

    Spinto su questi lidi dalla marea di realtà in subbuglio, così desiderose di narrarsi, eccomi qua! Prestissimo la segnerò anche io, intanto ti lascio il nome del blog, http://ilrescarlatto.blogspot.com/

    P.s. posso ardire a segnarti fra i miei link prescelti? *-*

      • 12 anni ago

      Benvenuto! Certo che puoi segnalarmi, ci mancherebbe. E grazie per l’intenzione di partecipare al giochino. Attenderò il tuo articolo con molto interesse. 😉

    • 12 anni ago

    Eh, si sa che noi scribacchini siamo un popolo che ha bisogno di far gruppo! ^_^ E poi, diciamo la verità, siamo anche curiosi come comari: io di sicuro non so resistere alla possibilità di sbirciare in casa altrui!

    Ho notato le aggiunge e ho doverosamente sbirciato.

    L’url è http://fantastique.hostei.com e grazie della gentilezza.

    (PS. So che il gravatar trae in inganno, ma sono una delicata fanciulla. Beh, vabè, sono una fanciulla, lasciamo il delicata ^^)

      • 12 anni ago

      Uh, chiedo venia! ^^’
      Mi ha tratto in inganno l’avatar e anche l’assonanza del nickname con Thor. 😀
      Benvenuta, allora! 😉

    • 12 anni ago

    Grazie del link. è stato bello poter mettere naso nelle Realtà altrui… ci vorrebbero più post così.

      • 12 anni ago

      Ehilà, benvenuto. Quando l’ho scritto non credevo che questo articolo potesse ricevere tutto questo riscontro. È una cosa che stupisce anche me. ^^
      Grazie a te per aver partecipato.
      Nel frattempo, se hai notato, se ne sono aggiunti di nuovi. 😉

      (PS: se mi dai l’URL del tuo blog provvedo a inserirlo nel tuo profilo utente, così il tuo nick diventa cliccabile)

    • 12 anni ago

    […] Il post in cui spiega la cosa lo trovate qui. […]

    • 12 anni ago

    […] aggrego al bel trend lanciato da Hell, qui, e seguito dalla mitica […]

    • 12 anni ago

    Ok, io ci ho provato, dando il giusto risalto all’ideatore della cosa 😉
    Il link è questo:
    http://arianogeta.blogspot.com/2012/02/la-mia-realta.html

      • 12 anni ago

      Ho inserito il link in fondo all’articolo insieme agli altri. Più tardi passo a dare un’occhiata. Grazie mille! 😉

    • 12 anni ago

    Ho scoperto questo post tramite il link di Alessandro Forlani, e… che dire, è uno dei più geniali che ho visto. Non so se riuscirò a creare “la mia realtà” in modo così riuscito, però penso che ci proverò.

      • 12 anni ago

      Perfetto, poi segnalami la cosa. Grazie, Ariano. 😉

    • 12 anni ago

    Ma i cittadini prima di tutto dove sono in questa realtà ?

      • 12 anni ago

      Sono rimasti in città… 😀

    • 12 anni ago

    […] Hell ha scritto un gran bel post dal titolo L’altra realtà: leggetevelo per capire. L’ha concluso con una domanda che era un invito a cimentarsi nella […]

    • 12 anni ago

    Un gran bel film, capitano. Davvero un gran bel film.
    Se riesci a farti avvicinare da Due Calzini, dagli una carezza da parte mia.

    E magari, uno di questi giorni, “dò il ciak” al mio, di film…

      • 12 anni ago

      Sommo, la tua Realtà sarà benvenuta! 😀
      Grazie!

    • 12 anni ago

    […] mi sono deciso a pubblicare dopo aver letto il post di Germano “Hell” Greco su Book & Negative che vi invito a guardare; come ad Hell anche a me capita il coglione di turno che legge qui o mi […]

    • 12 anni ago

    Vivo nel XVII secolo, o forse siamo già nel XXVII secolo: mi sveglio, mi lavo in un catino, mi cospargo di talco. Indosso la giubba lunga con i nastri e gli alamari, allaccio la collarina; infilo gli stivaloni, la parrucca ed esco. Ho la fortuna di vivere in un quartiere tranquillo, non ho mai avuto bisogno della spada e le pistole ad avancarica, ma all’occorrenza sono qui in panoplia.

    Tre giorni su sette prendo un treno a vapore (o a volte, se gli orari coincidono, un dirigibile, una carrozza trainata da cavalli a molla), e da Pesaro, dove vivo, vado a Pescara, Macerata e Rimini dove insegno negromanzia. A Pescara se c’è bel tempo raggiungo la spiaggia e mi beo del mare; spesso trovo D’Annunzio su una panchina, mi siedo ad ascoltarne lo splendido italiano.

    Rimini, negli anni ’90 fu occupata dai Russi. Ora, a seconda della stagione, è Riminiev (primavera-estate) e Riminograd (autunno-inverno). A Macerata lavoro da sette anni, ma la scorsa primavera mi sono arso il cuore su un letto; l’incidente mi ha lasciato una rosa appassita nello stomaco e da allora mi intristisce, e la fuggo il più presto che posso.

    Attraverso, all’andata e al ritorno, paesaggi instabili di incerto spazio-tempo: il treno s’infila sotto al Conero preistorico e sbuca, a Porto Recanati, di fronte a un prototipo di Death Star imperiale. Per fortuna del nostro universo l’orizzonte è guardato da animali dal vello bianco (soprattutto capre) e corvi in camicia grigia e finanziera antracite: finché ci saranno loro, le varie dimensioni non collasseranno l’una sull’altra.

    Come tutti in quest’epoca di magra ho un doppio lavoro: dopocena mi allaccio la sciabola e la pistola laser e servo da generale mercenario l’Imperatore Karl Franz del Vecchio Mondo o l’Imperium della Sacra Terra a 40.000 anni da ora. Lo so che tanti sbalzi temporali non fanno bene: in effetti soffro di epilessia da quando avevo 4 anni, a 19 non avevo già più i capelli. Ma il lavoro è lavoro, e l’Impero è l’Impero.

    C’è di incantevole e doloroso in questo mondo che è percorso da creature ultraterrene, per esempio Lily Cole e Cate Blanchett. Il loro sguardo ti disintegra l’anima. Ma ho la fortuna di avere da un paio d’anni il dio Anubi come coinquilino, si mantiene in una forma mortale di 25cm e vive su uno scaffale della mia biblioteca; la sua camera da letto è un quasi-antico piattino di ceramica giapponese. Nelle ore più buie facciamo lunghe chiacchierate, le sue parole mi difendono dalla bellezza e l’amore.

    La mia città da circa 30 anni è ingrigita e ridotta a necropoli. In giro ci sono solo fantasmi, e impiegati settantenni che a breve lo diventeranno. Ci sono solo quattro edifici in cui brilla una luce: la Stazione Ferroviaria, la Biblioteca di Quartiere, la Bocciofila e il Monolocale di Eva. Dei miei treni ho già detto; la biblioteca è dove scrivo quei romanzi e racconti la cui lettura ad alta voce, in certe ore del giorno, apre quei varchi dimensionali per questa vostra realtà . Anche qui, alle volte con dolore, si aggirano certi spiriti stupefacenti: ma devono essere di ordine minore, perché ho notato che faccio loro paura. La Bocciofila è costruita con pezzi di ingaglioffate di Machiavelli e mascalzonate anni ’50 e ’60 del Novecento, l’ingresso è riservato ai debosciati con cui, ancora a 40 anni, posso giocare di ruolo nei Fine Settimana Che Non Esistono. Se c’è un luogo in tutti gli universi in cui metto i piedi sul tavolo, è questo. Di Eva, pardon, non dirò: sono fatti solo suoi & miei.

      • 12 anni ago

      Alessandro, il tuo mondo è uno spettacolo! 😀 Chapeau!

      • 12 anni ago

      Ottimo! 😀
      Come ti ho già detto, Anubi (quello vero) sullo scaffale è il massimo. E devo dire che la tua è una realtà curata nei minimi dettagli, come tutto ciò che scrivi. 😉

      E benvenuto, di nuovo! ^^

    • 12 anni ago

    Bello bello bello. Quanto ti voglio bene quando fai così! 😀 <3

      • 12 anni ago

      ahahah 😀
      Piaciuto? Direi si sì. <3

    • 12 anni ago

    Grande Hell!
    Cercherò di descrivere il mio mondo anche se non sarò così poetico

      • 12 anni ago

      Ok, come già detto linkerò il tuo articolo insieme a tutti quelli che lo vorranno scrivere. 😉
      Thanks!

    • 12 anni ago

    Alla fine sono rimasto cosi *O* e quando ho letto “E i vostri?” ho pensato: Non riuscirò a fare una cosa del genere o.o.
    Poesia, punto e basta 😉

      • 12 anni ago

      Grazie, Hell. 😀

    • 12 anni ago

    Poesia, magnificenza ed emozioni che si leggono.

    che bastardo Hell LOL

      • 12 anni ago

      E anche orrori di grammatica, corretti grazie a Bruno. 😀
      Thanks!

    • 12 anni ago

    Respect!

      • 12 anni ago

      Yo, bro’! 😀

    • 12 anni ago

    Bello. Ma chi ha la terribile sfiga di avere la mente che vaga spesso per i fatti suoi, ma di essere comunque attaccato alla realtà e di starci male per come va di merda, non può fare questo tipo di sogni.

      • 12 anni ago

      Mah, non saprei, sognare non costa nulla. Magari non li scriverà sul blog.
      E poi, ti dirò, gli ultimi tre anni per me sono stati un inferno. Forse è stato proprio quello, chissà. ^^

    • 12 anni ago

    Dopo un post del genere dovrei chiederti la mano… ma facciamo che invece te la stringo, eh? Se una persona ha intelligenza e creatività, credo sia naturale che sviluppi una vita interiore in grado di disegnargli dentro un mondo come questo. Il bello poi è che non ce ne sono due uguali, perché tutto nasce piano piano con l’esperienza e la curiosità, legandosi molto bene anche al tuo precedente post sulle ossessioni scrittorie. Anche l’altra mia realtà è isolata, ma non troppo distante da un modo popolato che posso raggiungere di quando in quando, ma sarà il caso che ne parli più diffusamente in un post. Grazie per la formidabile idea!

    P.S. I folletti di Mononoke si chiamano kodama, così potete darvi del tu. 😀

      • 12 anni ago

      Perfetto, i Kodama! L’ho scritto di getto e in fretta e non mi sono documentato. 😀
      Ok, stringiamoci la mano e non vedo l’ora di leggere il tuo post!
      Anzi, facciamo così, li linko tutti a questo qua. ,)

        • 12 anni ago

        Ho dimenticato di aggiungere che su questa: «Mi rispetta perché sa che, quando c’era il vecchio mondo, disprezzavo il Nobel, creazione del demonio, e anche l’Oscar, creazione di sua sorella». Ho – scusa il bimbominkiese – lollato di brutto. XD

        • 12 anni ago

        😀
        Be’, è vero, l’Oscar è invenzione del demonio! 😀

        • 12 anni ago

        Mi metto al lavoro al più presto, non vedo l’ora di leggerli tutti! 😀

    • 12 anni ago

    Ok ,lo confesso arrivato alla parte della Madonna dell flanella mi sono spanciato dal ridere ! Difficilmente riuscirei a compierla l’impresa ! (Tanto di cappello per i riferimenti cinefili !)

      • 12 anni ago

      ahahahah 😀
      Be’, ma la Madonna della Flanella serve a quello. E anche a non prendersi sul serio. 😀

        • 12 anni ago

        La Madonna della Flanella, Spakka! Il miglior ruolo interpretato dalla Stewart in tutta la sua vita, anche se pensava di fare altro. Poi con quel sorrisetto che non si capisce, alla Gioconda un po’ brilla e la postura disinvolta con la mano in tasca… perfetta. Pare sia lì da tutta mattina a benedire sper– cavalieri e non veda l’ora di timbrare il cartellino, ma resta comunque nella parte. ASD

        • 12 anni ago

        Oddio, è l’immagine più esilarante che abbia mai visto. Un antidoto alla tristezza, quando la vedo muoio dalle risate. E tu sei riuscito a coglierne la sottile aria dismessa, con la mano in tasca, un po’ MFP. 😀

        • 12 anni ago

        Quella è la parte migliore! Se avesse avuto un tono tragico/serio non sarebbe stata la stessa cosa. XD

    • 12 anni ago

    Se lor signori vedessero i mondi che vedo io, impazzirebbero. O forse – e questa è una possibilità remota ma non del tutto negata – la smetterebbero di rovinare il mondo con tante piccole scemenze.
    Scemenze che sì, sono reali e tangibili, ma che sono comunque inventate (come le nostre storie) solo per causare problemi, irritazioni e mal di pancia.

    Bello il tuo film… si vede che hai un pusher di qualità 😀

    Io ultimamente sogno viaggi nel tempo e universi alternativi.
    L’altro giorno, per dire, vivevo in una realtà parallela in cui dovevo salvare una specie di supereroe. Solo che erano gli anni ’80 e… ops, mi sa che sto raccontando troppo 🙂

      • 12 anni ago

      😀
      Ognuno ha i pusher che si va a cercare, in fondo.
      Esatto, sono piccole scemenze -inventate- che però non possono fare a meno di sbattere in faccia.
      Io mi sforzo di riderci, ma cazzo se è difficile…

    • 12 anni ago

    Qui si rischia la catena di post 🙂 Comunque te lo dico con la prima parola che mi è venuta in mente, e che rende, senza cercarne un’altra: figata! Bel post davvero e le immagini, beh, sei uno specialista nel trovare quelle più evocative. Ci penso e faccio un post con la mia realtà in settimana.

      • 12 anni ago

      Sì sì, fatelo. Diamo tutti una risposta a questi signori. 😀
      Grazie mille. 😉

        • 12 anni ago

        Mi verrà naturale, perché certe immagini già me le facevo, tipo il post della montagna e il dorodango. Mi dispiace per quei figuri, trascinati dalla corrente della quotidianità che subiscono la vita invece di dargliele di santa ragione, creando magari qualcosa. Ma mi fermo sennò mi scaldo 😀

        • 12 anni ago

        Esatto, splendida frase, anziché dargliele (alla realtà) si fanno fagocitare.

        😉

    • 12 anni ago

    E’ uno degli scenari da post apocalisse più suggestivi che abbia mai letto. <3
    Nel mio film ci sarebbe il mare, pieno di squali, sicuramente. Niente foreste, ma anche io intravederei i fuochi in lontananza. Al posto dei folletti, le sirene, quelle con le zanne però.
    E insomma, magari col un bel binocolo potente ti vedo pure e ti mando qualche segnale di fumo

      • 12 anni ago

      Lucia: Dopo aver letto Keene confesso che la potente immagine della sirena zannuta e postapocalittica ha scavato un posticino d’eccellenza nel mio cuore 🙂

        • 12 anni ago

        Quella dannata sirena mi dà gli incubi. 😀

        • 12 anni ago

        Una delle cose più belle lette negli ultimi anni (mi riferisco a quel passaggio in particolare ^^)

      • 12 anni ago

      E perché, poi vado dalla Madonna che mi benedisce e mi protegge per il lungo viaggio che mi porta fino al tuo rifugio. Così ci raccontiamo qualche storia. 😀

        • 12 anni ago

        Ricorda che ho sempre la macchina parcheggiata dopo la scogliera 😀
        ci incontriamo a metà strada!

        • 12 anni ago

        Perfetto. Ridendo e scherzando abbiamo messo su un film niente male. 😀

    • 12 anni ago

    No, è impossibile rispondere così su due piedi a quel “E i vostri?”. :O Ci penserò, magari. 🙂

    Però, che bel film il tuo, Hell. Ringraziamo quelli di inizio post, perché così ci hai regalato questo post molto particolare. Che secondo me ha il potenziale del meme… 🙂

    Ciao,
    Gianluca

      • 12 anni ago

      Bene, sono curiosissimo di leggere il tuo (o i vostri). 😀