Underground

Il cuggino di Wikipedia

Cosa sai di Wikipedia?
Io so che non c’è da fidarsi…

Citando The Snatch, vorrei continuare a parlare, brevemente, del disagio della nostra epoca riguardo l’internet.
Cosa c’entra Jennifer Lawrence?
Ci arriveremo.
Settimana scorsa scrivevo questo pezzo qui, portando l’attenzione sul fatto che internet non è l’ultimo rifugio dei disadattati che, dietro l’anonimato dello schermo del PC, danno sfogo alla loro pazzia furiosa.
Questa è, al contrario, la definizione di comodo dietro la quale si barricano quelli rimasti indietro.
Internet va veloce, e influisce sulle nuove generazioni che, mancanti di un passato – per svariate ragioni: incapacità/disinteresse dei genitori, della scuola, dello Stato stesso) – non hanno idea di cosa sia grave o no.
In internet tutto è lecito, apparentemente. Per cui non si percepisce come reato/offesa una qualunque azione che, nella realtà, non sarebbe mai commessa. E che è compiuta per la maggior parte delle volte, cosa ancora più grave, solo per ridere.

È l’intera società che sta cambiando, non sono solo pochi disadattati.

Chiarito questo punto, ho continuato con la mia vita, a leggere, ascoltare mass media, scrivere. E, in una sola settimana, almeno tre volte, in tre contesti diversi, in TV, ho ascoltato, per l’ennesima volta, gente attempata cianciare su quanto sia bello/opportuno/naturale vivere una vita fuori di casa, guardarsi occhi negli occhi, spegnere gli smartphone.
E bla bla bla… una serie di romanticherie sulla vita che sapevano già di falsità nell’Ottocento.

Un po’ come la stupida questione dell’odore della carta e del fruscio delle pagine contro i libri elettronici. Cazzate reazionarie dette per darsi un contegno. Stupido, ma pur sempre un contegno.

Ma c’è, come sempre, l’altro lato della medaglia.
Ed è fantastico, come il trionfo del teatro dell’assurdo.

È proprio il caso di ribadire, invece, quanto sia figo e moderno il mondo infettato dall’internet.

Anni fa, me ne uscivo con questo post, riguardante Jennifer Lawrence.
Per riassumere, Jennifer si trovava in giro per pubblicizzare Hunger Games ed era andata in bagno. Lì dove aveva incrociato due sue arditissime fanz che… non l’avevano riconosciuta e le avevano anzi consigliato di sbrigarsi a farsi una pisciata perché di lì a poco Jennifer Lawrence sarebbe comparsa proprio in quel locale per firmare autografie e farsi fotografie.

Meraviglioso, vero? L’oggetto del desiderio è lì, davanti a voi, e voi non lo vedete perché non calato nel giusto contesto.
Jennifer Lawrence con alle spalle la locandina di Hunger Games è Jennifer Lawrence.
Jennifer Lawrence in un cesso pubblico che si asciuga le mani con l’aria calda non può essere Jennifer Lawrence.

E, oggi, la storia si ripete: una storia che coinvolge internet, la celebrità, e il fatto che, se è scritto online, su Wikipedia, allora deve essere vero.

Circola sui social network questa storia.

La storia di un ragazzo, Adam Boyd, e di come quest’ultimo, recatosi in un night club per assistere al concerto della sua band preferita, i The Sherlocks, ed essendo in ritardo, quindi arrivato a locale stracolmo, per riuscire a entrare abbia alterato la pagina di Wikipedia relativa alla band facendo figurare se stesso come cugino del cantante, e così ottenendo l’accesso immediato all’area VIP.

Area VIP da cui il nostro Adam, dalla Royal Albert Hall, ha scattato questa foto:

Non so se è chiaro. Questo tipo, ubriaco (lo scrive lui stesso, qui su facebook), ha l’idea di spacciarsi per cugino di un cantante e i bodyguard all’ingresso lo fanno entrare dopo che lui ha mostrato loro lo smartphone.
Perché?
Perché il suo nome figurava su Wikipedia.

Tell’em, Alice… (artwork by Marilen Adrover)

Quindi dev’essere vero.
Il ragazzo dev’essere un pezzo da novanta.
Meglio lasciarlo passare, se in internet figura il suo nome. Giusto?

Il ragazzo ci fornisce delle prove. Pare essere tutto vero.
Sì, rimane il legittimo dubbio. Sempre.
Ma l’atmosfera generale, là fuori, è tale e talmente alterata, che a riguardo, non bastasse una foto palesemente presa dal backstage e le prove dell’avvenuta modifica della pagina di Wikipedia, io ci crederei lo stesso.

E ok, sorvoliamo sulle conseguenze di ciò, se qualcun altro dovesse imitare questo stratagemma…

È un segno, un altro, dell’epoca in cui viviamo.
Internet è sempre troppo, o troppo poco.

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LINK UTILE:

mashable

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