Underground

Coteries of New York

Me l’hanno regalato tempo fa, perché sono stato un bravo bambino.
E ho narrato le nostre sessioni di gioco per un periodo di circa tre anni.
Vampire the Masquerade è il mio gioco di ruolo preferito, proprio perché, se ben inteso, è un gioco che privilegia la narrazione.
E non importa se un immaginario limitato può indurvi a considerare storie che hanno protagonisti dei vampiri come scarti di un cestone Emo al 75% di sconto a un discount.
Col mio gruppo ci siamo divertiti come matti. Ed è stata un’ottima palestra per tramutarmi in uno scrittore, o per usare i trucchi del mestiere, che poi sono diventati consolidati:

– la storia è a un punto morto? Introduci un’anomalia intorno alla quale investigare, l’avventura proseguirà da sé
– mantieni sempre l’atmosfera da complotto universale
– ogni tanto ricorri a qualche voltafaccia clamoroso


Soprattutto la prima regola mi ha salvato non so quante volte. Una volta introdotta la variante/anomalia, il difficile e il divertimento sta nel giustificarla all’interno della storia. Ma la sua sola presenza è sufficiente a trovare nuove idee, a far proseguire l’avventura, a contribuire al mistero generale.

Ma torniamo a noi: Coteries of New York.
Una visual novel, o avventura grafica. La trovate su GOG per pochi spicci.
Ne vale la pena?
Innanzitutto, è interessante constatare che il vecchio sistema della visual novel funzioni ancora oggi. Per i non esperti in materia, è una cosa che gira dagli albori del mondo dei videogiochi: un librogame sul monitor del PC.
Gli sfondi e le didascalie ti narrano una storia, e tu devi compiere delle scelte. Ogni scelta decide il destino del suo personaggio: fa avanzare l’intreccio oppure ti ammazza. Bello liscio.
Ne avevo bisogno.
Perché se c’è una cosa che CoNY centra in pieno è l’atmosfera del GdR. Ottimamente illustrato da Krzysztof Zięba, che è anche uno degli autori, CoNY è la storia di un Neonato (un vampiro appena creato), che precipita nelle dinamiche delle società segrete dei Fratelli, in quel di New York.
Se la vita sotto il sole poteva dirsi arida e dura, quella dei non-morti è peggio.
Le illustrazioni sono splendide. Sostengono da sole l’80% del gioco. E sono arricchite sia da animazioni circoscritte, ombre che scivolano sullo sfondo, aloni dei lampioni, gocce di pioggia sui vetri, sia da effetti sonori, che vanno dalla musica ambientale, che fa da puro e suggestivo accompagnamento musicale, agli effetti sonori, passi, urla, versi di animali notturni, il rumore del traffico, etc…
E, ovviamente, ci sono i testi. CoNY non è disponibile in italiano, ma per chi abbia familiarità con l’inglese, è un esperienza immersiva da non perdere: i passi di narrato che rappresentano sia i dialoghi che il pensiero del protagonista sono molto ben scritti.
La qualità dietro l’operazione è evidente.
E può essere un buon antidoto per evitare di morire nell’attesa di Bloodlines 2.
Con un seguito: Shadows of New York. Sempre una visual novel, stesso sistema, stessa atmosfera appagante.


Le scelte influenzano i dialoghi e le conoscenze del protagonista, che deve – come da titolo – formare una Coterie (un gruppo) di vampiri, con cui fare squadra e tirare avanti nelle difficili notti di New York, ma purtroppo non il finale, che resta unico. Com’è l’unica pecca, davvero, di questo magnifico gioco.
Da provare, sia per sperimentare una modalità di gioco desueta ma sempre, sempre efficace, sia per gustare l’atmosfera dal GdR.

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