Underground

Alexander Reisfar

A guardarlo, Reisfar è un tipo interessante.
Sembra venuto fuori direttamente da un film recente, a base di metal, diavoli e pittura.
Tatuaggi, look aggressivo, si diverte a dipingere sul volto della figlia. Gira una foto in cui la piccola è addobbata come la Santa Muerte.
Insomma, il papà che tutti dovremmo essere.
Ah, tra l’altro, sua figlia un giorno dominerà il mondo.

E visto che peggio di quello che stanno facendo adesso i politici attuali, non stento a credere che possa accadere, e che la cosa avrà persino un impatto positivo su tutti noi.
Noi altri, intanto, ci godiamo le tavole del papà.

Che, a prima vista, mi hanno ricordato Arcimboldo. In questi ritratti di teste di animali che, a ben guardare, sono composte da più essenze, o parti.

Pittura allo stato puro, da incorniciare, che tramite i colori ocra trasmette calore, nonostante la indubbia componente funeraria.

Quasi fatti di fibre muscolari arricciate, i lavori di Reisfar sono allegorie, e qualsiasi altro significato simbolico vorrete attribuire loro.

Di sicuro, davvero intrigante è lo stile di realizzazione, che mi ricorda una pittura lenta, una composizione senza fretta, conseguita tassello dopo tassello, linea dopo linea, tanti piccoli oggetti separati, spesso come abbiamo visto dotati di natura propria, che contribuiscono a costruire un insieme più grande, una creatura che ingloba in sé una miriade di significanti.

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LINK UTILE:

il sito dell’artista

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