L’ultima volta che abbiamo parlato di Shining, da queste parti, è stato QUI, in questo articolo gettonatissimo sul simbolismo dello specchio, che vi invito a rileggere prima di proseguire.
Fatto? OK…
Ora, capita che, guardando altri film, io riveda Shining. Come se Kubrick, e probabilmente l’ha fatto sul serio, avesse detto la parola fine, riguardo a certe ambientazioni e talune scelte registiche.
Nessuno può prescindere dai corridoio e dal simbolismo dell’Overlook Hotel.
Che poi possano essere omaggi sentiti da parte di altri registi, o semplici richiami, o addirittura casualità: sta di fatto che la teoria che vuole il posizionamento degli attori in luoghi ben precisi del set suggerire ciò che avverrà di lì a breve, come se fosse all’opera la Luccicanza (o lo shining, se preferite), che enunciavo più in dettaglio nell’articolo sopra linkato, si rafforza.
Il film che richiama Shining in questione è Kristy. Lo troverete recensito qui da Lucia. Io mi limito a parlare di simbolismo e a mostrarvi le citazioni esplicite.
NB: poi, come al solito, potrebbe trattarsi di sovrainterpretazione, e le mie essere cazzabubbole (che non ricordo in che film lo dicevano, cazzabubbole). Comunque, cominciamo.
Justine, poi chiamata dai killer Kristy, per motivi che non sto a spiegarvi, si trova tutta sola in una struttura gigantesca.
Quindi abbiamo già dall’inizio, una struttura che prevede un solo attore e un posto gigantesco. Rammenta il cazzeggio di Jack nell’overlook.
Ma non solo, qui sopra Justine è posizionata esattamente sotto la scritta EXIT. Proprio come le gemelle, e anche Danny…
E anche qui
EXIT, come abbiamo già visto, può indicare la fine, la morte. Un presagio che incombe sulla protagonista. Che infatti di lì a poco rischia ddi morire fino alla fine del film.
Ma non siete ancora convinti, vi vedo, può essere semplice casualità.
Eppure, la cosa si ripete, e si aggiungono altri dettagli inquietanti.
Justine gioca con una palla da tennis, nel corridoio, sotto la scritta EXIT, con una mazza da baseball.
Inutile, o forse no, stare a ricordarvi che Jack giocava con la palla nella hall dell’Overlook, e anche Danny, ha il suo incontro con una palla da tennis gialla
e la mazza? Be’, quella ce l’ha Wendy. L’ha sempre avuta lei, la mazza… (cit.)
E ancora… gli assassini appaiono anche loro sotto la scritta EXIT. Guarda caso, il regista, Oliver Blackburn, fa affiancare donna e uomo, così da creare un effetto asimmetrico, proprio come le gemelle…
E ancora, a rafforzare il parallelismo Justine/Danny… c’è il triciclo.
Che non è proprio un triciclo, ma uno skateboard… che però guarda caso Justine utilizza, per percorrere il corridoio, in maniera non ortodossa
Naturalmente, questa teoria ha un senso se e solo se si considera tutto ciò che viene inquadrato in un film, ogni minuscolo dettaglio, come intenzionale. Dopotutto, il cinema è linguaggio, immagini per parole, giusto?