Serie Tv

The Walking Dead – stagione 4 (ep. 4) [recensione]

The_Walking_Dead_title

E sono di nuovo qui, dopo essere stato sostituito da Giordano che con l’episodio 3 ha fatto un lavoro grandioso.
Concedetemi però, prima di passare alla disamina (seee, vabbé) del quarto capitolo della Soap Opera con gli zombie intorno, una piccola soddisfazione personale, cagionatami dall’aver letto le seguenti parole, pronunciate da George Romero:

Basically it’s just a soap opera with a zombie occasionally.

Il che mi porta poi a dire: A’ Romè, pagame!
Ché è dal 28 Febbraio del 2012 che ho descritto The Walking Dead con le tue stesse parole. M’hai plagiato.

soapopera

Per cui, mo me paghi. Intesi?

A parte la mia personale querelle con Zio George, a cui voglio un bene gigantesco, quel che ci resta è TWD.
Ci pensavo l’altro giorno discutendone con Lucy.
Intorno agli anni Duemila, le serie televisive hanno subito un processo di maturazione, non più composte da episodi singoli più o meno slegati tra loro, ma costituite da un arco narrativo che si dipana lungo tutta la stagione.
Ebbene, al 2013, nella quarta stagione di TWD, l’arco narrativo non c’è.

Quindi si è tornati a un telefilm vecchio stampo, tipo Baywatch.
Che funziona esattamente per la medesima componente voyeuristica. In Baywatch c’erano le bagnine con costume rosso e tette modello aerostato. Qui ci sono gli zombie. E noi spettatori li guardiamo avidi.
E ogni episodio è un mondo a sé, che stancamente vede i protagonisti trascinarsi seguendo un filo logico che s’assottiglia sempre più per condurli al nulla. Un nulla condito di zombie.

***

Anche perché, non mi verrete certo a dire che l’alcolismo del figlio di Hulk che poggiando una bottiglia di vino demolisce un ipermercato (cosa tra l’altro ribadita in quest’episodio in un momento lollosissimo), costituisca davvero uno sviluppo interessante degno di più di mezza puntata, vero?
Se è così stiamo alla frutta.

No ok, è vero: alla frutta ci siamo già. Inutile ribadire l’ovvio.

TWD è il quotidiano, la gitarella domenicale in posti abbandonati.
È Rick, che finalmente s’è lavato la faccia e cambiato la maglietta con la quale ha decimato la popolazione del carcere.
È Carol, che è passata da essere fondale di scena, un personaggio sostanzialmente muto, da tre anni, a sobbarcare su di sé l’unico focolaio di interesse di un intreccio fatto di stanca morale apocalittica misto a nulla. Per di più, e qui sono profeta due volte, nello scorso articolo dicevo:

carol

E infatti: quanto è durata Carol?
Subito allontanata dalla prigione mentale di Rick perché troppo adatta al contesto apocalittico. E quindi spietata, decisa, sicura di sé.
In breve, il personaggio perfetto, destinato a sopravvivere.
Ma a Rick piace il cazzeggio mentale. E quindi, via Carol. Meglio tornare a fare Rick il contadino.

Nel frattempo, però, mi omaggiano con tali visioni, e quindi una parte del mio cuore apparterrà sempre a questa produzione:

twd_ep.4_season4

Sono sia diesel, che senza piombo. Come se bastasse questo a addolcirmi… tzé.

Il cuore dicevo, quello che sta improvvisamente vibrando, sempre a base di grugniti (cit.), tra Daryl e Michonne, che si sono ridotti a fare i badanti di Tyreese (che in un mondo di morti viventi cerca la morte, cosa che lo rende uno stereotipo ambulante) e del figlio di Hulk, che invece cerca la bottiglia, non pago del terremoto di 8° Richter provocato la scorsa volta.

***

Melissa McBride
Melissa McBride

Per cui, che succede? Succede che come in ogni buona comunità, dopo la gita domenicale si torna tutti a casa, con lunghe sequenze finali dedicate al gioco di sguardi passeggero-autista, tramite lo specchietto retrovisore. Tutti stanchi e annoiati, amareggiati da una gita partita tanto bene e finita con lo scoprire gli altarini che ciascuno custodisce dentro di sé, finché non li tira fuori e rovina la festa a tutti.

Inutile stare ad affannarsi a cercare i momenti nemmeno belli, diciamo meno brutti. Non se ne può più di riflessioni sulla vita, la morte e la non-morte, sulla natura mutata degli zombie, che guai a chiamarli zombie, meglio erranti, mangiapelle, mamme etc…, ma che sono sempre persone, non sono mica cambiate in fondo. Non se ne può più.

Tutti a guardarsi dallo specchietto tranne Rick, che guarda il vuoto dietro di sé, causato dalla propria inettitudine. Se non altro, almeno questa sembra essere giustizia poetica. Fino alla prossima puntata, in cui, in un modo o nell’altro, manderanno in vacca pure questo.

Alla prossima.

Puntate precedenti QUI

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
  • Ho difeso la serie fino a che ho potuto…ma francamente ormai sono anche io senza parole….Mi auguro solo che Daryl faccia a pezzi Rick non appena scoprirà quello che ha fatto a Carol.

    • Potrebbe partire una missione di recupero, in effetti… Tutto ciò se la trama seguisse una logica coerente. Ma mi aspetto altre follie.

  • 50 miglia. Ancora. E ancora parlano che ci vorranno 6 o 7 ore per ritornare. Se a fare 80 km uno ci mettesse tutto quel tempo, sarebbe un bel problema per me. Significherebbe che a farne 40 (distanza media che posso percorrere per lavoro) ne impiegherei 3 o 4. Cambierei mestiere.

    • Probabile che lascino intendere che le strade non siano proprio percorribili, pur non mostrandolo mai.

  • Beh, a me un paio di momenti sono piaciuti, entrambi legati a Carol: quando dice alla ragazzina di non chiamarla mamma e quando sbotta con Rick che qualcuno doveva pur pensare a proteggerli. Mi è piaciuta quando gli ha fatto un po’ di ramanzina, invece non mi è piaciuto quando le hanno fatto dire che ritiene Rick un buon Capo, perché non è vero. Non ha senso, si vede a occhio nudo la mano dello scemeggiatore all’opera per difendere il protagonista anche se indifendibile, e allora mi cadono i maroni. Spero solo che Carol non esca del tutto di scena, che la seguano e– anzi no, voglio il suo spin-off e che chiudano TWD, a questo punto lo preferisco.

    P.S. Dai, il fil-rouge c’è, è la malattia! Questa stagione verrà ricordata come quella dell’influenza suina. XD

    • Sì, ma io ormai sono così incazzato che quelle cose non le conto più. Si dovevano fare nella seconda stagione, ‘sti discorsi, anziché dare spazio ai deliri del vecchio Dale e del Vet.
      Cioè, che all’improvviso si rendano conto che i personaggi dopo settimane passate ad ammazzare gli zombie diventano un tantino anaffettivi è una cazzata, ancor di più se allo stesso tempo, tenti di minarne l’evoluzione opponendo loro ancora Rick, che è ormai osceno, tante cazzate che fa e che dice.
      Mi stanno davvero massacrando i maroni.

      E non mi puoi fare una stagione (che doveva essere quella di caccia al Governatore) sull’influenza! Siamo già al quarto episodio, è inammissibile. XD

      • Mi sa che vale come profezia, ormai sei un Oracolo. XD

      • Adesso sono curioso di vedere come arriveranno alla quindicesima puntata. Che poi secondo me il Governatore lo fanno vedere solo alla fine, giusto quei cinque minuti in cui mostrerà di essere kattiverrimo.
        E dopo, appuntamento all’anno prossimo!

      • Con Rick avevano azzeccato solo una cosa, mandarlo fuori di testa. Si vedeva che non era il personaggio tagliato per sopravvivere, quello che sbaglia tutte le decisioni e manda la gente a morire. Lo avessero lasciato catatonico era meglio, magari sarebbe morto in qualche modo e ciao. Invece lo hanno preso per mamma chioccia e moralizzatore, due cose che gli vengono comunque male e accazzo. Si sono ostinati sul personaggio sbagliato e ne paghiamo le conseguenze.

        Lo sai che TWD si trascina stancamente come uno zombie, poi quando ingrana sbaglia sempre strada e prima di prendere quella giusta è già finita la benzina. Ritirategli la patente, c’ha un’età! Secondo me guida Hershel, o lo zombie di Dale. U_U