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The Walking Dead – stagione 4 (ep. 12) [recensione]

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Noia. Con quale altra parola iniziare? Noia. Perfetta!
Invece di sviluppare i punti più interessanti o divertenti della storia, ci siamo beccati l’ennesima puntata introspettiva sul viale dei ricordi e dei kleenex con Daryl e Beth. Lui in botta emo-depressa e lei alla ricerca della prima sbronza della sua vita ora che è morto papà. Le premesse vi sgonfiano le palle come gavettoni nel cassetto dei chiodi? Bingo!

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Dalla notte passata nel bagagliaio di un’auto abbandonata – perché sono capitati in mezzo a una zombie walk – fino all’irruzione in un golf club assediato dai non morti, sono mossi solo dall’inerzia di lui e dalla sete di lei. Dopo aver cazzeggiato coi morti, trovano solo una grappa alla pesca ma Daryl dice: «No, se devi bere per la prima volta, non sarà una grappa alla pesca», così la porta in un posto molto più esclusivo, una baracca redneck dove si distilla in clandestinità.

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La sorpresa arriva quando l’astemia Beth, l’innocente Beth, la candida Beth che porta il nome della sorella March che schiatta in Piccole Donne, la manda giù come fosse aranciata e poi, senza una smorfia, dice solo che ha un sapore disgustoso mentre finisce di svuotare il barattolo. Alla faccia del Metodo Stanislavskij!

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Daryl intanto butta giù anche lui e gli prende la ciucca triste e cattiva. Racconta della vita fatta con Merle tra spacciatori e vagabondaggio, di quanto si odiasse e lo odiasse, del padre merdifero che ha avuto e della vita altrettanto merdifera che faceva. Poi ha perso Rick, Michonne, Hershel e tutti gli altri, e adesso si sente una cacchina secca di capra tibetana, perché avrebbe potuto, avrebbe cosato, avrebbe direfarebaciato. Invece no, sono morti o dispersi, e lui ha una voglia di Tokyo Hotel che lo sfigura, ma intanto pianta frecce in uno zombie di passaggio invece di tagliarsi con le lamette (che è già qualcosa).

b621ef15-337f-941d-bd6c-b2ca78b5fc28_twd_412_gp_0911_0191Beth però – dopo essersi presa una braga e una giacca di insulti che l’hanno vestita a pennello – lo abbraccia pure, gli dice che quel passato è alle spalle, che troveranno gli altri e tante cose belle, zucchero filato e code di pony con fiocchetti arcobaleno.

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Ritrovata l’armonia, decidono di bruciare la baracca con l’alcol rimasto e incamminarsi verso il glorioso avvenire illuminato da un falò che se non ha ancora attirato la zombie walk di prima è solo perché gli sceneggiatori hanno bevuto più di loro. Noia, signori e signore, nonché involontaria comicità. Alla prossima.

    • 11 anni ago

    Io invece non riesco a capire come mai gli zombie di sesso femminile hanno tutti la gonna lunga tipo La signora del west o la Casa nella prateria. E’ già da qualche puntata che ci faccio. Perchè? E poi mi chiedo coma mai l’unico che avesse pulsioni sessuali era il povero Shane mentre tutti gli altri non concludono mai niente, non ci pensano proprio ad accoppiarsi. Boh?

      • 11 anni ago

      Sì, questa cosa delle gonne iniziavo a domandarmela anche io, devono essere fichissime in Georgia. 😀 Quanto al sesso postapocalittico, beh ci sono Glenn e Maggie, e poi Tyreese voleva fare roba con quella che Carol ha acceso come un cerino. Qualcuno ci prova, sono gli sceneggiatori che devono essere peggio dei mormoni. 😀

    • 11 anni ago

    Sempre peggio…ho sperato pure in una scena di sano e disperato sesso tra i due..

      • 11 anni ago

      Magari! Ma tanto ormai Daryl ha il sesso degli angeli: con Carol non c’è stato nulla e con MIchonne non è dato sapere, ma – secondo me – è già tanto se quei due si sono fatti un cicchetto di spaccabudella e hanno fatto tiro a segno con gli zombie (che secondo me è l’idea di serata romantica dei rednecks postapocalittici).

    • 11 anni ago

    Che brutto episodio. Inutile episodio.
    Con cose del genere cercano di sopperire alla scelta di non fare la classica puntata riempitiva con i flashback?

      • 11 anni ago

      Sì, anche secondo me è un espediente del genere, anche perché una pippa come questa potevano tirarsela molto più brevemente in un episodio corale. Che poi, per quanto mi riguarda, è stata pure inutile. L’esplorazione della psicologia di questi due ci ha solo rivelato quello che era già palese: lui è un redneck fatto e finito e lei la figlia repressa del pastore/veterinario che sussurra ai minchioni. Utile come dare il cinque a un cactus.