tipo l’inutile prete che strappa le pagine della Bibbia, come uno spastico, perché capitelo… ha il tormento interiore.
Il tormento interiore… la cosa migliore da farsi venire durante l’apocalisse.
– Come la passi, tu, quest’apocalisse?
– Col tormento interiore.
– Ah, capisco. Sono cose che succedono.
Ok, sigla.
Iniziamo con Daryl che, a quanto pare, montata la moto dei suoi amichetti, se ne va in giro a fare una scampagnata misteriosa, provvisto di giubbotto di pelle.
Dura un attimo, il tempo di inarcare un sopracciglio, per passare subito a quell’ammorbato zoppo di Noah che, però, ha la seconda migliore idea dell’episodio: farsi insegnare dal marito di Hilary Deanna Clinton a costruire mura e case. Hai visto mai che il vecchio muore?
Bravo, Noah.
Il vecchio, commosso da tale presenza di spirito, prende Noah sotto la sua ala e gli consegna un diario sul quale annotare tutto, compresi gli appunti delle lezioni.
Il figlio idiota e sbruffone di Deanna è incaricato di andare a cercare pezzi di ricambio per l’impianto elettrico di Alexandria, che è fuori uso.
Con lui nel furgone, oltre la musica a palla KUNTZ! KUNTZ! KUNTZ! ci sono un suo amichetto, Glenn, Noah, Pupazzo Eugene Gnappo (cit. Erica) e Tara.
Alexandria sembra un posto tranquillo, ma in realtà tra i vicoletti immacolati serpeggia la turpitudine, e il crimine.
Qualcuno ha distrutto il gufo di lattine amorevolmente costruito dalla parrucchiera bionda.
Rick indaga.
Tensione alle stelle.
All’interno del magazzino, l’idiota sbruffone e figlio di Deanna resta favorevolmente impressionato dalla scaltrezza di Glenn & Soci, che sotto sotto pure loro provano piacere ad avere occhi che sussurrano “Ammir! Ammir!” (cit. Felinia) puntati sul cuzzetto.
Ma l’imprevisto è sempre in agguato. Stavolta ha la forma di uno zombie in divisa militare imbottito di tritolo. L’idiota sbruffone ovviamente non se ne avvede e BOOOOOM!, lo zombie con giubbotto esplosivo deflagra all’interno del magazzino, facendo scempio dei presenti.
Nel frattempo, ad Alexandria…
Il bambino amante dei biscotti e brutalizzato da Carol ha individuato in lei quella figura autoritaria che evidentemente gli manca, e non fa che tampinarla chiedendole altri biscotti.
Carol ha la migliore idea della puntata quando chiede al bambino di andare a rubare la cioccolata e di portargliene una barretta extra, solo per lei.
Idolo assoluto!
Nel magazzino esploso, se l’idiota sbruffone piange, visto che ha un bastone di metallo di uno scaffale infilato nel petto, Tara non ride, ché è ferita alla testa.
Così il gruppo si divide: Eugene rimane con Tara.
Glenn, Noah e l’amichetto dello sbruffone tentano di salvare quest’ultimo. di schiodarlo dal muro, quantomeno.
Nel frattempo, ad Alexandria…
Obelix partecipa alla costruzione di un nuovo muro. Gli zombie attaccano e si scopre qual è la brillante tecnica che ha consentito agli Alessandrini di sopravvivere tutto questo tempo: lasciare nella merda chi ci finisce. E telare al grido di “Not today!” (Non oggi!), come diceva il buon Syrio Forel.
Ok, ho sbagliato telefilm. Non ci fate caso.
Ma Obelix ha sputato troppo sangue per colpa di quel pusillanime di Eugene, convinto di doverlo portare a Washington per salvare il mondo con la cura che lui millantava di avere, figurarsi quanto possa essere difficile far fuori una ventina di zombie e prendere il controllo della squadra costruzioni.
Una questione di dieci minuti.
Inoltre, le vibrazioni ambigue che il marito dottore della parrucchiera emanava da sotto il portico trovano conferma in una visita coppia-di-bottiglie-di-birra-munito che lo stesso dedica a Rick. “Dai, diventiamo amici” *hic*.
Creepy…
Nel frattempo, al magazzino…
Eugene si trasforma in un eroe, mettendosi in spalla Tara e trasportandola in spalla fuori, sparando a tutti gli zombie che incontra.
L’amichetto dello sbruffone adotta il “not today” pure lui e costringe Glenn e Noah a lasciare l’idiota sbruffone al suo destino, ovvero mangiato vivo dagli zombie che fanno grovigli dei suoi intestini, con provvida citazione romeriana da Il Giorno degli Zombie.
Anzi, mi pare che l’attore assomigli pure a Rhodes…
Noah, mi rivolgo direttamente a te:
tu sai che avere delle buone idee in The Walking Dead significa esporsi ai vendicativi sceMeggiatori e disegnarsi un bersaglio sulla schiena?
Evidentemente non lo sapevi…
E così, anche Noah muore sbranato, in un tripudio di sangue e citazioni romeriane pure lui.
Nel frattempo, ad Alexandria…
Carol ottiene la sua stecca extra, e capisce che il bambino è spaventato da suo padre. Questo, unito al fatto che non riesce a parlare con la parrucchiera le fa fare due più due.
Il dottore è una merda umana che picchia sua moglie.
Quindi Rick deve provvedere: ammazzandolo.
La quadratura del cerchio di quest’oggi ci è gentilmente offerta dall’inutile prete, che non pago di aver distrutto una Bibbia, va da Deanna a sputtanare il gruppo di Rick, dicendo che sono molto, molto cattivi e che fanno cose molto, molto brutte, e aggiungendoci una supercazzola di citazioni bicliche, che gettano Deanna in uno stato di profonda prostrazione, tant’è che chiude il discorso con una frase tipica di Rick: “Ho molto a cui pensare…”
Ecco, sono riusciti a rovinare tutto.
Lo sapevo io…
Alla prossima.