Ottavo episodio di The Walking Dead, altrimenti detto mid-season finale, che segna la lunga pausa dai morti viventi, con loro e coi bruttoni ci rivedremo a Febbraio 2015.
Contenti?
Vabbé, intanto noi ragioniamo sull’episodio otto.
Da qualche anno, hanno deciso che l’episodio di mezzo di una qualunque serie debba essere un finalino, contenere cioè uno o più eventi decisivi, che condurranno alla seconda parte della stagione.
Ovviamente, qui siamo alle prese con gli sceMeggiatori di TWD, il che si traduce in: mettiamo colpi di scena accazzo, per fare sensazionalismo, così i fan sono tutti contenti.
Colpo di scena che nella loro testa corrisponde a: facciamo fuori un personaggio. Così, senza un perché.
Il personaggio in questione è:
Eccola là, ieri su facebook avevo pronosticato o Beth o Carol, come vittima sacrificale.
Perché ormai, dopo quattro stagioni e mezzo, mi vanto di aver compreso la (il)logica dietro certe scelte narrative (?).
In The Walking Dead, fin dalla primissima stagione, non hanno fatto altro che uccidere i personaggi interessanti.
E quindi toccava a una delle due.
Ma passiamo al riassunto ragionato:
– in quel di Atlanta, Rick si mostra spietato, infatti investe il poliziotto fuggiasco e lo giustizia. Basta, s’è rotto i coglioni di fare il babbeo!
– anche perché il suo ruolo di re dei babbei è insidiato dal prete, la cui fuga dalla chiesa si risolve in una passeggiata campestre che lo conduce ai resti del barbecue, dove la gamba dell’alcolizzato morto è ancora lì, a prendere aria. Lo spreco di tutta quella carne fa imbufalire l’uomo di dio, che decide che è vero, il mondo è ormai un posto di merda, quindi ritorna alla chiesa, chiedendo di entrare e cagionando la distruzione del rifugio, perché Michonne e Caaaaaaaaaaaaaaaaaaaavrl! che in due non fanno un cervello, non riescono a chiudere la porta alla marea di zombie che si riversano nel santuario.
Le posizioni si invertono e gli zombie vengono imprigionati nella chiesa. Nel mentre, sopraggiunge Obelix col suo camion dei pompieri, il sogno di tutti i bambini. Michonne informa Maggie che Beth è viva e ad Atlanta, e che Rick è andato a salvarla.
Al che, ho esclamato, quasi la frase di Michonne fosse una condanna a morte: ecco, tocca a Beth.
– Rick, che s’era rotto i coglioni di parlamentare, ci ripensa subito, e si fa consigliare ancora dai prigionieri, circa il modo migliore per condurre le trattative con la poliziotta scema che controlla l’ospedale.
– all’ospedale, nel frattempo, non c’è un poliziotto uno che non abbia la faccia del sadico o del maniaco sessuale, e assistiamo all’ennesima arrampicata sugli specchi della sceMeggiatura, che vuole darci a intendere che:
a) la sindrome di stoccolma tra Beth e la poliziotta sia fortissima, sulla base del nulla
b) che Beth sia sul serio in ansia per la sorte di Noah (e tutti a chiedersi chi cazz’è Noah? Noah è lo schiavetto fuggito insieme a Beth, poi raccattato da Daryl)
c) che la poliziotta sia un personaggio importante, dandoci per endovena un pallosissimo racconto che giiustifichi/costruisca le motivazioni alla base dell’agire della stessa: un non meglio specificato rapporto altalenante col suo superiore, poi da lei stessa ucciso.
Siamo alle solite, si ricordano di motivare le scelte narrative di otto puntate in cinque minuti scarsi, con risultati risibili.
– ma prima del confronto nel corridoio, assistiamo a un nuovo attacco psichico di Tyreese nei confronti di Sasha: “Piangi, dai, piangi su, eccheccazzo, vuoi piangere!?!”
No, Tyreese, Sasha non piange. Piantala, coglione. Hai cacato il cazzo, l’hai capito?
– e a un incontro/scontro tra la poliziotta e uno dei suoi colleghi, dal quale si viene a sapere (oltre che dai colleghi prigionieri di Rick) che la prima sta sul cazzo a tutti, in ospedale. Quindi la domanda che nasce spontanea è: ma perché comanda lei?
– ma ecco il momento del confronto: Rick & soci + prigionieri da una parte, Poliziotta & soci + Beth e Carol dall’altra. Scambio alla pari, un ostaggio alla volta da entrambe le parti. Prima Carol, poi Beth.
Solo che Beth, sulla base della legge delle motivazioni fittizie e arbitrarie e della sindrome di stoccolma ribaltata e applicata alla cazzo, ha sviluppato un tale astio nei confronti della poliziotta che… ma davvero? E perché mai, per uno schiaffo? Perché sinceramente non c’è niente, nemmeno uno straccio di motivazione che possa indurre Beth a tentare di pugnalare a morte la poliziotta cogliona e restare uccisa nel tentativo, sotto le facce da idioti di tutti gli altri.
– ma c’è il tempo del drammone finale, con Maggie preda delle lacrime napulitane alla Mario Merola.
E questo, secondo loro, è lo scioccante mid-season finale.
Che più che scioccante, è solo sciocco, perché per l’ennesima volta, hanno buttato nel cesso un bel personaggio, facendo sopravvivere la marmaglia.
Ci rivediamo a Febbraio.
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