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The Walking Dead – dal primo al terzo

M’avete provocato? E adesso vi beccate la prima parte. Un commento al volo sui primi tre episodi di The Walking Dead, la serie più fiqua che c’è (cit.).
Vìolo il mio ordine costituito e parlo di un telefilm a metà stagione, prima che sia concluso. È la seconda volta che succede. Le cause le lascio agli speleologi del significato recondito.
Si parla ancora una volta di zombie. Argomento gradito a me e a questo blog. Se ne parla così tanto proprio quando io ne avevo decretato la fine marcia e purulenta.
Il solito paradosso. O l’ultimo sussulto prima di scomparire?
È bene ribadire un dato essenziale, visto che sembra essere ragione di esclusione o di attribuita incompetenza in tantissimi altri forum e blog:
non ho letto il fumetto.
Non ho idea, quindi, di quale sia il grado di fedeltà del telefilm all’opera cartacea. E non mi importa.
Io giudico il telefilm perché quello ho visto. Ma voi, se volete fare dei distinguo tra fumetto e serie, fate pure. Liberissimi. Anzi, apprezzerò ogni contributo atto a far luce su alcune discrepanze di cui ho letto.

***

Prima visione

Primo dato fondamentale: l’ho visto contemporaneamente ad altri brutti ceffi che bazzicano il blog. Il più critico di tutti, inatteso anche per me, è stato il nostro Stregatto, che non perdona le scene equine per le strade di Atlanta. In effetti non si capisce perché c’è il deserto, prima, e poi centinaia di zombie, dopo, tutti ammassati dietro l’angolo, che non emettono un fiato. Così il coglione galoppa, galoppa e se li trova tutti lì pronti a fare spezzatino del suo cavallo…
La sensazione generale è che sia un prodotto che è stato gonfiato dall’hype e da alcuni critici fin troppo entusiasti e di parte. Niente di male ad essere un fan.
Quindi concordo con Bubo, redivivo stamane anche nel forum, quando afferma che TWD è un tantino sopravvalutato.
Per non disseminare panico e ulteriori dubbi, dico subito che mi è piaciuto. Ma non mi ha sconvolto più di tanto.
Non è rivoluzionario. Non è neanche tanto introspettivo come si dice. È introspettivo quanto basta, e forse anche nella direzione sbagliata. E, ahimé, offre pochi tipi umani ben delineati, di quelli che finiscono per salvarsi sempre. Ma andiamo con ordine e, soprattutto, non fatevi prendere dall’entusiasmo. Non è che vi sto ammazzando il cane. Si parla in tranquillità.

***

L’ospedale

Lost e BSG sono stati due tra i telefilm che più mi hanno colpito negli ultimi anni. Entrambi sono deragliati disperatamente, man mano che si avvicinavano alla conclusione. Però, entrambi, sono riusciti a conquistarmi in misura maggiore rispetto a TWD, fin dal pilota. Questo è un dato di fatto.
Poi, cosa già accennata nell’articolo linkato di sopra, non posso proprio accettare l’ennesimo clone della scena del risveglio in ospedale.
La prima volta si sveglia Alice, ed è una cosa fiqua. La seconda volta si sveglia in ospedale Jim, è fiqua pure questa, anzi di più perché le strade deserte di Londra ti entrano dentro, ma è già da cartellino giallo. Alla terza sei fuori. Ed è inutile protestare.
Statisticamente, che durante un’apocalisse zombie si sveglino soli, in un letto, tre pazienti, e che tutti e tre divengano protagonisti, comincia a diventare una coincidenza seccante.
Per non parlare del fatto che i tre, in stato comatoso e attaccati a flebo e altre apparecchiature, denutriti e disidratati da giorni, chissà quanti, sono sopravvissuti e hanno la forza di andarsene in giro, senza neppure una piaga da decubito ad affliggerli. Alice ha i poteri Jedi, si sa, e se ne frega. Ma gli altri? Non sono comuni esseri umani?
Le scene in questione, però, sono ben fatte e evocative. Anche questa di TWD, specie quando Rick (Andrew Lincoln) si avvicina alla porta al di là della quale sono stati rinchiusi i morti.

***

Zombie a tre velocità

Ambientazione molto, molto bella. Sia quando si tratta di cittadine di provincia, con decine e decine di corpi sparpagliati, auto distrutte e scenari d’abbandono realistici, sia soprattutto quando si arriva ad Atlanta, dove sui vetri dei grattacieli si riflettono elicotteri irraggiungibili e indifferenti e centinaia di zombie si muovono liberamente, fingendosi ciò che erano prima.
È vero che trattasi di zombi lenti, ma in questo senso appaiono essere più credibili di quelli romeriani. Ovvero, meno coercibili, rispetto al classico mostro caracollante e senza un briciolo di forza. Pur non correndo come dei forsennati, come gli infetti, danno l’idea di essere tosti e addirittura invincibili quando si trovano in folti gruppi. Buona anche la decisione di dotarli di tre fasi, comune anche in Romero: la prima di stasi, in cui riposano o fingono di essere cadaveri, la seconda di quiete, nella quale si limitano a vagabondare e la terza di eccitazione allorché scorgano possibili fonti di cibo.
Qui la dieta degli zombie non sembra essere soltanto simbolica o suggerita dall’istinto, ma necessaria al loro sostentamento. Tant’è che in mancanza di esseri umani, i nostri divorano topi, cavalli e persino cervi.
Insomma, niente male davvero. Ma, come già detto, non sono loro i protagonisti, ma piuttosto la massa indistinta. In generale, infatti, ho trovato gli zombie ben poco caratterizzati. Persino la donna a metà che striscia nei giardinetti non appare peculiare.

***

Introspezione

Se dal versante zombie TWD è solido, e non potrebbe essere altrimenti, non lo è dal punto di vista dei protagonisti. Veniamo al discorso introspezione.
Alcuni dei sopravvissuti piangono, altri tentano di riorganizzarsi, altri fanno quello che hanno fatto fino a poco prima che il mondo finisse, ovvero gli stronzi. Si piangono i parenti o gli amici defunti e poi tornati. E il problema è tutto lì.
È ancora difficile, perché del tutto irreale, descrivere con verosimiglianza le reazioni emotive che un essere umano avrebbe nel caso in cui fronteggiasse un morto vivente col quale condivide (o condivideva?) un legame sentimentale o di parentela.
Da un lato è credibile l’incapacità di alcuni di loro di uccidere i loro cari una seconda volta. Ma dall’altro, perché non conservare una speranza di guarigione o di recupero?.
Quel che voglio dire è che un mondo intero che testimonia la “resurrezione”, non già una volta, ma migliaia di volte, deve prescindere dalle vecchie convenzioni e opinioni. È impossibile conservare le medesime certezze rispetto alla morte. E allora, sono più che giuste le diatribe poste in essere da Romero in entrambe le trilogie, sulla presunta vita degli zombie. Perché vivi sono, in effetti. O tali appaiono.
E in questo stato di cose, con i morti che camminano e da oggetti divengono nuovamente soggetti delle proprie azioni, perché piangere un trapasso che non c’è stato? Meglio sarebbe interrogarsi sul cambiamento occorso.
Perché l’unica cosa effettivamente accaduta è una mutazione.
Non è questione neppure di cessazione delle funzioni vitali. Quanta gente viene recuperata (resuscitata) in extremis, riattivando il battito cardiaco? Sono forse zombie anche loro? No.
Per una buona volta, cos’è uno zombie? E come ci si deve porre rispetto a esso?
E non mi sembra che, finora, TWD abbia fornito una risposta innovativa.

***

I tipi dei protagonisti

Stessa convenzione, per chiudere, TWD la mantiene nei personaggi proposti. Tutti piuttosto credibili, per carità, quanto ovvi. La moglie fedifraga, il marito con le fette di mortadella sugli occhi, il bambino adorante la figura paterna, il migliore amico traditore, la donna in carriera e femminista a oltranza, la moglie succube del marito violento, il marito violento, l’opportunista e il redneck razzista e figlio di puttana. Quest’ultimo è quello che mi sta più simpatico, Merle Dixon, ovvero Michael Rooker alias Henry. Bel personaggio e bella interpretazione.
Poco credibile che uno così riesca a concludere qualcosa, ma va bene. Merle è entropico. Solo una forza distruttiva e, forse, vendicativa. L’unico che fa ciò che è nella sua natura fare. Inutili le azioni in cui si impegna, ma sensate dal suo punto di vista.
Forse, oltre ai poliziotti, ai cacciatori e a coloro che qualche abilità pratica ancora la possiedono, il cafone violento è l’altra categoria che può sopravvivere in caso di apocalisse e avere la forza sufficiente per imporsi.
E tuttavia è fin troppo scontato che, con tipi siffatti, il mondo non ha alcun futuro. Non tanto per la loro intrinseca negatività, quanto perché incapaci di progettare un’alternativa al loro mondo ingiusto e violento. L’ho detto, è solo entropia.
Gli altri personaggi, aspetto ancora che si sveglino.

Angolo pubblicitario:

votate la terza dea

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 13 anni ago

    […] correlati: TWD ep. 1-2-3 (stagione 1) TWD ep. 4-5-6 (stagione […]

    • 13 anni ago

    sìsì, ho letto. Alla fine sei stato tranciante quanto me, solo più paziente…

    • 13 anni ago

    Non capisco però, alla luce di tutti i difetti che trovi (poca introspezione, personaggi protagonisti non solo già visti ma persino stiracchiati, introspezione uguale a zero, scene scopiazzate da altri lavori) perché alla fine ti sia piaciuto.
    Fino a qui ti seguo, leggerò la seconda parte della tua recensione senza aver visto il telefilm – e quindi non commenterò, probabilmente – ma non l’ho visto perché l’ho trovato una perdita di tempo (considerato che ci sono milioni di serie tv molto più riuscite e interessanti)ed anche un lavoro molto antipatico, vista l’esaltazione generale immotivata.

    Lost è piaciuto anche a me (ultima stagione ciofecata, ed è un complimento), BSG mi fa schifo e la trovo la serie di fantascienza più sopravvalutata della galassia. E non è nemmeno fantascienza, è un drammone pieno di intrighi ambientato nelle astronavi, in cui non si fa che parlare di Dei e pseudo problemi esistenziali… bah, avessi avuto 15 anni forse mi avrebbe colpito, oggi tutte quelle argomentazioni mi hanno stancato, soprattutto se girate e affrontate come se fossimo nel peggiore telefilm americano, con l’ulteriore pretesa di discostarsi nettamente dai suddetti. Ho visto solo fino alla seconda stagione, prima o poi guarderò le restanti tre… Ma ogni volta che inizio con un episodio perdo la pazienza e non riesco a continuare…

      • 13 anni ago

      Se hai letto la seconda parte, allora non c’è tanto da spiegare. Per me le premesse pur positive sono state annientate dagli ultimi tre episodi…

    • 14 anni ago

    […] Episodi precedenti QUI […]

    • 14 anni ago

    Dead Set è molto meglio di questo telefilm stereotipato e noioso…

    Anche io ho visto tre episodi come Elgraeco, ma mi chiedo, sarà possibile vedere prima o poi un’opera un pelo più realistica e senza flashback?
    Ancora non so se assisterò a scene di sopravvivenza estreme, difese di rifugi assaltati da zombie, fughe rocambolesche credibili, chissà che le ultime tre puntate non contengano qualcosa di simile.
    Ah comunque, un domani, inizieremo a spalmarci sangue e interiora di zombie putrefatti addosso… Tranquilli, vedrete che non ci beccheremo neanche un raffreddore 😀

    • 14 anni ago

    Beh tocca rispondere quando si è chiamati in causa addirittura nel post…
    La critica che ho condiviso con El del primo episodio và al di là della sciochezza delle scene equine in quanto per me il punto fondamentale è che il primo episodio così noioso e scopiazzato mi ha fatto venire la voglia di spegnere il dvd ogni 10 minuti circa….
    E’ vero che già dal secondo si migliora ma sono realmente stanco che in uno spazio lungo come quello di un telefilm mi tocca aspettare (sperare?) dei flashback per sapere qualcosa che può essermi detta fin dai primi minuti….

    @el graeco:
    Manco Dead Set ho visto.
    Mi attapiro…

    E hai fatto male , secondo me è un lavoro interessante e abbastanza originale cosa che TWD non è ancora…

    • 14 anni ago

    Scrivendo di Doomsday etc NON mi riferivo affatto a te, era un esempio generico, scusa se ho dato modo di fraintendere! Scusa davvero.

    Riguardo ai cambiamenti di trama posso solo ripetere quanto già scritto: il fumetto a un certo punto diventa troppo lento, perciò son contento che la prima stagione del serial stringe un po’ i tempi.
    Adesso non vorrei fare l’integralista a tutti i costi, ma mi sembra che TWD (serial) sia un ottimo prodotto, superiore a molti film su zombie etc etc, che negli ultimi anni, come ci siamo detti molte volte, hanno perso proprio la strada.

    Chiudo con una considerazione sui generis: siamo qui a dirci come si comporterebbero i superstiti a un’apocalisse di “X” genere. Il bello è che la risposta la possiamo solo ipotizzare perché, alla fine della fiera, non abbiamo riscontri oggetti per dire che ho ragione io oppure tu.

    Leggendo il commento di Nick posso solo confermare che nel fumetto i personaggi hanno MOLTE più ombre rispetto al serial, tanto che lo stesso Rick Grimes può essere definitivo “eroe positivo” solo per mancanza di altre candidature decenti 😛

      • 14 anni ago

      @ Alex
      EH?
      E di che ti scusi? Dai, su… qua tu puoi dire tutto quello che vuoi. E lo sai. 😉
      Poi è ovvio che se stiamo parlando io e te, credo sia rivolto a me. Ma ho usato le emoticon apposta.
      Nessun problema, davvero. Non ce ne sono mai stati.

      Puoi fare anche il talebano di TWD.
      Il bello di una discussione come questa è appunto l’ipotizzare. Sennò che gusto c’è? Poi se lo metti a paragone con altri prodotti sugli zombie allora sì, concordiamo appieno.

      @ Nick
      Il fumetto per ora non mi attira.
      Però, anche senza parlare di differenze tra fumetto e telefilm, un giudizio parziale solo sul secondo è quello che ho voluto dare.
      Il fatto è che da troppe parti stanno usando il fumetto come una sorta di lasciapassare per la serie. E a me questa cosa non garba mica…
      Anche qui, nessun riferimento ai presenti… 😉

    • 14 anni ago

    Mah.Io aspetto di avere tutti gli episodi di WD per poter giudicare quindi non posso parlare delle differenze tra il film ed il fumetto quello che mi sembra di poter dire è che la scena dell’arrivo col cavallo ad Atlanta è ripresa tale e quale dal comics.
    A me il comics mi è piaciuto,anche se,confermo che Rick Grimes così come Ben nel film Night of the living dead compie vere e proprie cavolate nelle sue scelte.
    Quello che succede nel comics è che i vari personaggi compieranno scelte sempre più cupe e dure per poter sopravvivere.
    Consiglio ad El di leggere il comics,lì i personaggi sono molto meno stereotipati di quello che sembra.

    • 14 anni ago

    @Hell: il fumetto è rispettato nelle atmosfere, mentre il serial si prende delle licenze nel modificare la trama. Secondo me fa bene, perché il fumetto, strano a dirsi, è molto lento. Alcuni numeri di mezzo sono davvero noiosi, fin troppo psicologici. Scelta che può starci in un film o telefilm, ma che nelle “nuvole parlanti” a me disturba un po’.
    Riguardo ai personaggi archetipi, Merle a parte, a me non sembrano tali. Cioè, mi sembrano persone che posso incontrare tutti i giorni, con le loro meschinate e i loro momenti di piccolo eroismo. Perché non potrebbero sopravvivere loro a un’apocalisse? Perché dovrebbe per forza farcela un macho o una donna-guerriero in stile Doomsday?
    Comunque, per esempio, io mi ritrovo molto nel vecchio Dale, che mi sembra come potrei essere io fra trent’anni. Con qualche pregio, molti difetti e un carattere alla fin fine ancora non ben definito.

    @Matteo: Dead Set è molto divertente, ma in questo momento della mia vita molto meglio TWD col suo “bla bla bla”. Perché è quello che cerco; a volte divertirsi nel vedere zombie che cacciano i vivi e questi che li impallinano non mi basta. Ma, ripeto, il problema è mio, che mi sto facendo tante domande sulla vita, sui rapporti con gli altri etc. Sembrerà idiota ma perfino da un serial-horror qualche prezioso spunto di riflessione mi sta arrivando.

      • 14 anni ago

      Manco Dead Set ho visto.
      Mi attapiro…

      😳

      @ Alex
      Interessante, perché leggendo in giro pare che questi cambiamenti abbiano suscitato più proteste che approvazione. Di questi giorni è la notizia che Frank Darabont abbia licenziato tutti gli sceneggiatori della prima stagione…

      Perché dovrebbe per forza farcela un macho o una donna-guerriero in stile Doomsday?

      Eh, ma ancora mi stai attribuendo pensieri che non mi sono propri. Doomsday l’ho recensito, per cui basta andare a verificare. 😉
      Mi spiego meglio, già focalizzando sul triangolo amoroso Lui, Lei con annesso bambino, l’Altro storco il naso. Perché è vero che trattasi di persone comuni, cosa ci può essere di più comune di una storia di corna? Però… il triangolo diventa archetipo delle apocalissi. Così come la famiglia conflittuale con marito violento e moglie e figlia che le prendono. Così come il giustiziere che picchia il marito violento non tanto perché se la sente, ma perché è incazzato per via del fatto che non può più inzuppare il biscotto.
      Insomma, pare che per certi sceneggiatori, l’unica famiglia degna di sopravvivere sia quella semi-distrutta che, guarda un po’, in un mondo distrutto riesce a ritrovare l’unione, o si distrugge completamente.
      Mai che sopravviva, che so, un marito e una moglie che si amano, con annessi undici figli. Questo della famiglia numerosa tanto per dire, eh, che sennò il telefilm diventa una sit-com.

      😀

    • 14 anni ago

    Bella rece.

    Io sono arrivato al quarto episodio, che mi ha proprio annoiato. Mamma che due…

    E mi spiace, ma tra questo e Dead Set, Alex, davvero meglio questo? Se devo scegliere gli zombie, o gli umani, meglio cmq quelli di DS, più reali, meno persi a raccontarsi storie e più decisi a sopravvivere.

    A me ‘sto TWD era piaciuto all’inizio, tizio rincoglionito col cavallo a parte, ma ha veramente stracciato i cosiddetti con quelle due biondine che parlano del padre e bla bla bla.

    Però di questo El parlerà nella prossima puntata dello speciale 🙂

    • 14 anni ago

    Alcune considerazioni di questo post mi hanno lasciato un pò spiazzato. Ad esempio quella relativa alle reazioni emotive degli esseri umani. Non ci avevo mai pensato. A me il telefilm sta piacendo, mi manca ancora l’ultimo episodio, ma da quando sono arrivati in quel certo posto sottoterra sembra stia prendendo una strana piega lostiana.

      • 14 anni ago

      Massì, tanto alcune cose sono filtrate comunque, nonostante lo scudo anti-spoiler.
      Magari gli altri tre episodi ce li riserviamo per la prossima volta…
      😉

      @ Geppo
      Non sei l’unico a sostenerlo…

      @ Alex
      A questo punto urge un confronto fumetto-telefilm. Che io non posso fare.
      Perciò ti chiedo: fino a questo punto, con Merle intrappolato sul tetto, quali sono le differenze? Ce ne sono di sostanziali? Hanno stravolto alcune situazioni e/o personaggi?

      Sempre interessante è conoscere l’immagine che gli altri si fanno di noi. Io ti posso dire che non corrisponde al vero, quella che tu ti sei fatto di me.
      Ho delle simpatie per questo o quell’eroe definiamolo “pulp”. Ma questa è una simpatia particolare, non generale.
      Stravedo, anzi, per la verosimiglianza.
      E, parlando di verosimiglianza, non mi sembra verosimile che, in TWD, sopravvivano proprio quelle persone che sono, per l’appunto, tipi, o archetipi, se preferisci. Ovvero, tanti mediomen nei loro rispettivi campi. Manca solo l’ubergeek, o il nerd senza redenzione.
      Ma un uomo che sia veramente un uomo, o una donna che sia una donna? Che non siano meschini o eroici, ma semplicemente normali, magari antipatici o simpatici, magari prevedibili, magari sciocchi o geniali, quand’è che li vedremo? Ma che possibilità ci sono che in un gruppo di venti persone pescate a caso ci siano tutti quegli archetipi così ben inquadrati?

    • 14 anni ago

    Bella rece.
    Per me rimane il miglior serial horror degli ultimi 20 anni e forse di sempre.
    Leggendo il fumetto so anche che TWD non diventerà un pastrocchio senza senso come “Lost” (e lo dico da ex Lost-fan).

    Secondo me i protagonisti rappresentano piuttosto fedelmente quelli che potrebbero essere i superstiti di una qualsiasi fine del mondo (anche senza zombie). Ovvero incapaci, come dici tu, di proporre un “nuovo mondo” alternativo a quello che è andato a puttane.
    E a me piace così.
    Anche il fumetto: mi piace (occhio agli spoiler) perché gli “eroi” combinano un sacco di cagate, fanno morire i loro cari per sbagli grossolani e spesso optano per scelte tanto emotive quanto sbagliate. Perché sono, a loro modo, anonimi e non fumettistici, come Mad Max, Ash o il capt.Rhodes (tutti personaggi che comunque amo, lo sai!)
    Ma a me piace perché, in fondo, ho sempre odiato gli eroi pulp. Per te potrebbe essere il contrario, e da certe tue recensioni intuisco che è così.
    Ma, vivaddio, il mondo è bello perché è vario!
    😉