Vi dirò, non era previsto un articolo/segnalazione su questo film. Forse lo vedrò, con molta calma, quando capiterà l’occasione, o forse no. Il fatto, che è anche cagione dell’articolo, è che in internet c’è molta confusione intorno a The Expendables di e con Sylvester Stallone, fin da quando è stato pubblicato il poster, un teschio alato le cui ali sono composte da pugnali e armi da fuoco di sorta. E giù tutti a magnificare e a riempirsi la bocca di “fighissimo” e “spettacolare”. Poi è arrivato il trailer, e ancora più iperboliche sono state le reazioni.
Tutte, quasi tutte, di cieca devozione.
D’accordo. Il cuore nerd, per chi ce l’ha, proprio non riesce a non battere forte allorché l’occhio scorre la lista dei nomi presenti nel cast. Ci sono tutti. Quasi.
E già quel “quasi” smorza un po’ l’entusiasmo. Come sarebbe a dire “quasi”?
Per un film/museo delle cere quale voleva essere questo, dovevano esserci TUTTI!
E vabbé… vediamoli insieme i nomi. E anche gli anni, già che siamo:
Sylvester Stallone (1946, 64 anni)
Dolph Lundgren (1957, 53 anni)
Eric Roberts (1954, 54 anni)
Mickey Rourke (1952, 58 anni)
Bruce Willis (1955, 55 anni)
Arnold Schwarzenegger (1947, 63 anni)
Danny Trejo (1944, 66 anni)
Jet Li (1963, 47 anni)
Salvando Jason Statham che, con i suoi 38 anni, è ancora un poppante.
Vi risparmio la fatica. Sommandoli, escluso Statham, fanno la bellezza di 460 anni. Di età, di esperienza, di cinema, anzi, di quel tipo di cinema. Quello del decennio, quello che non si fa più. E, credetemi, sono estremamente serio quando parlo di esperienza. Ci sono cresciuto con questi signori qui sopra che imperversavano sul grande e piccolo schermo. Ogni volta che un loro film passava in televisione era [ed è] una festa!
Tutta questa esperienza, dicevo, resuscitata dalla magia voodoo di Stallone per darci questo:
THE EXPENDABLES is a hard-hitting action/thriller about a group of mercenaries hired to infiltrate a South American country and overthrow its ruthless dictator. Once the mission begins, the men realize things arent quite as they appear, finding themselves caught in a dangerous web of deceit and betrayal. With their mission thwarted and an innocent life in danger, the men struggle with an even tougher challenge one that threatens to destroy this band of brothers.
Ovvero, un gruppo di mercenari che deve rovesciare un dittatore sudamericano. BLAM! BANG! BOOM!
Duri, tosti e puri, con dei nomi che sono tutto un programma: Barney ‘The Schizo’ Ross (Stallone), Lee Christmas (Jason Statham), Bao Thao/Yin Yang (Jet Li), Tool (Mickey Rourke), Trench (Arnold Schwarzenegger) e Mr Church (Bruce Willis).
Quindi, abbiamo “Schizzo”, “Natale”, “Attrezzo”, “Impermeabile” e “Chiesa”. Uhm, comincia a colare la gocciolina di sudore dalla fronte…
E non si faceva più quel certo tipo di cinema proprio perché LORO si erano messi da parte, saggiamente, come fanno i santoni indiani. Avevano dato quel che c’era da dare. Avevano raggiunto livelli epici di adrenalina. Avevano interpretato scene leggendarie e incarnato eroi simili a blocchi di granito. Impassibili persino di fronte a un’esplosione atomica.
A loro si perdonava tutto. Io perdonavo tutto. Le loro scene improbabili, il loro essere invulnerabili, la loro imbattibilità. Si sapeva già che Stallone, Schwazenegger e gli altri avrebbero vinto, qualsiasi fosse la trama del film, qualsiasi fosse il loro nemico. Loro avrebbero vinto e i cattivi perso. E andava bene così. Doveva andare così. Il pubblico lo voleva. Io lo volevo.
Poi Sly, più nostalgico degli altri, o forse meno realista, ha pensato [male] di resuscitare due dei suoi archetipi, Rocky e Rambo. Ed io, allibito, mi sono semplicemente chiesto il perché. Perché riesumarli e, già che c’ero, il perché di tutte quelle operazioni chirurgiche sempre più ridicole…
Va detto che non vedo un film di Stallone da un bel po’. Già sul finire degli anni ’90, i suoi titoli sembravano man mano più stanchi e inutili, nel vano tentativo di restare a galla quando ormai gli altri avevano mollato da un pezzo, accontentandosi di godere di luce riflessa. Insieme a Stallone, Steven Seagal (59 anni) che, dal suo canto, ha dato vita a una serie di film fotocopia, conditi di un’atroce morale ambientalista. Il canto del cigno.
Oltre a Seagal, non presente all’appello a causa di beghe personali con un paio di produttori, gli altri nomi illustri da scrivere nella lista dei grandi assenti sono:
Jean-Claude Van Damme (1960, 50 anni), ha rinunciato lamentando assenza di spessore nel ruolo a lui proposto [ma va!? E se n’è accorto solo ORA!?]
Wesley Snipes (1962, 48 anni), ha dovuto rinunciare perché impossibilitato a lasciare gli Stati Uniti a causa di beghe con il Fisco…
Sandra Bullock (1964, 46 anni) che non sapendo proprio nulla di questo film, ha però espresso il desiderio di far parte di un possibile seguito. Se ci sarà.
Kurt Russell (1951, 59 anni), totalmente disinteressato al progetto [per fortuna].
A metà tra il “Rocky Horror Picture Show” e i Muppets, “The Expendables” è un’operazione che mi lascia molto perplesso. La domanda è: “Siamo sicuri che fosse il caso?”
Fermo restando che nulla mi renderebbe più felice di vederli tornare alla grande, come ai vecchi tempi. Eppure, c’è quella vocina che continua a dirmi che certe cose è meglio lasciarle lì dove sono. A riposo. Il Riposo del Guerriero, ovviamente.
È come per i remake, con l’unica differenza che qui ci sono remake in carne e ossa di grandi eroi. E il risultato, in fin dei conti, è discutibile.