Last Shift di Anthony DiBlasi può essere considerato sotto un molteplice livello di lettura: una vera e propria stratificazione narrativa che si rifà alla tradizione e all’archetipo. È una fiaba. È una storia di formazione. È una metamorfosi.
Sì, è un po’ strano parlare di elogio dal momento che Starry Eyes tratta argomenti sulfurei: ambizione, superbia, sfruttamento sessuale. Eppure, al di là della patina luciferina, che sottende a ben altre leggende hollywoodiane cui in breve accennerò, Starry Eyes è proprio questo: un viaggio verso la rinascita.
Nei giorni scorsi riguardavo vecchi film, alla ricerca di sapori perduti. Uno dei prescelti è stato Rosemary’s Baby (1968) di Roman Polanski, con Mia Farrow. Inutile presentarvelo in dettaglio, ma per coloro, tra voi, che non l’avessero mai visto, in poche parole, esso è: la storia della Natività dell’Anticristo, a New York, nell’anno Millenovecentosessantasei (notare […]