In Trappola al Gil’s Diner di A. Lee Martinez [recensione]
Il problema è uno solo, mentre leggete le prime righe: quanto può sembrarvi sciocca l’idea di un vampiro chiamato Earl, che si accompagna.
Il problema è uno solo, mentre leggete le prime righe: quanto può sembrarvi sciocca l’idea di un vampiro chiamato Earl, che si accompagna.
Sul set di Neil Jordan, regista, giravano solo due veri lupi, le restanti “belve”, ritratte come tali, in una sequenza addobbate con abiti.
All’inizio erano vampiri, golem e licantropi. La sacra triade del cinema horror/fantastico. Poi si sono aggiunti gli zombie, i ritornanti plebei, quelli non.
Se vi state chiedendo il perché di questo film e della sua presenza qui, è presto detto. Non dimenticate che me ne sbatto,.
Sarebbe giusto dimenticare alcuni film, lasciarli su uno scaffale a prendere polvere e umido, tanto da renderli inutilizzabili, in modo che non àlterino.
Alle volte l’utilizzo contemporaneo delle figure letterarie fantastiche quali Vampiri e Licantropi non ha portato (secondo me) a grandi risultati qualitativi (vedi Twilight),.
Due microsegnalazioni che, se non renderanno felici gli appassionati, almeno li distrarranno per cinque minuti dalle ordinarie follie di questi giorni. La prima.
Il titolo vi interessa? Sì, no? Bah… Vi spiego, è un maledetto lunedì mattina in cui sta andando tutto storto. L’unica cosa che.
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