Cinema

Storie di paura per Halloween

tumblr_ndhvq3rU5R1s38f7po1_250Per il secondo anno, il trenta di Ottobre, alla vigilia di Halloween, ripropongo un blog-contest, vi sfido a scrivere un racconto di paura (QUI il link alla prima edizione).
Qualcosa di poche parole, ma efficace.
Un aneddoto, una situazione, un paradosso o un’aberrazione. Che proporrete nei commenti a questo post.
Qualcosa che colpisca la fantasia e, perché no, ci provochi anche un piccolo brivido.

Il racconto dev’essere breve, data l’esiguità di tempo e di spazio.
Io direi da un minimo di un rigo, a un massimo di dieci.
Basta poco, in fondo, per spaventarsi.

Il vincitore, se vorrà, sarà omaggiato di un cameo nel mio prossimo ebook, Cavour il Cacciatore. Esso conterrà una scena ambientata il 31 ottobre e un personaggio omonimo del vincitore (solo nome, non cognome) che sarà ammazzato in una maniera spettacolare.

Vi prego, non scopiazzate in giro, ma proponete storie originali.
E mi raccomando, divertitevi.
E, se ancora ne siete capaci, spaventatevi e spaventate i vostri amici raccontando storie d’orrore, questa festa è bella proprio per questo.

Mi pettino allo specchio con la mano destra. Il mio riflesso si sta pettinando con la stessa mano.
Mi pettino allo specchio con la mano destra.
Il mio riflesso si sta pettinando con la stessa mano.
Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 10 anni ago

    Allora, grazie a tutti i partecipanti.
    Mi sono divertito un sacco coi vostri mini racconti.
    Abbiamo un ex aequo tra i vincitori:

    Fra Moretta
    e
    Andrea Lupia

    Il che mi porta a concludere che saranno due, i personaggi che subiranno morte atroce, nel mio prossimo ebook: un Francesco e un Andrea.

    Complimenti a entrambi.

      • 10 anni ago

      Grazie a te! È stato divertente.

    • 10 anni ago

    Il vecchio prof, che aveva aperto il portone al sentire un infantile “Dolcetto o Scherzetto”, non fece in tempo a pentirsi della leggerezza e a impedire l’irruzione di tre uomini.
    Sì, erano senza dubbio uomini.
    Adulti.
    Con il volto nascosto da zucche.
    Armati con spranghe di ferro.
    “Anno scolastico 1998-99”, cominciò a dire uno. “Vi divertiste un sacco a segarci.”
    “Noi saremo buoni, prof. Non vi segheremo”, sibilò un altro.
    “Preferiamo rompere”, declamò il terzo.
    Crack.
    Il dolore abbacinante non impedì al prof di scorgere un bambino sull’uscio.
    Sorrideva.
    Crack.
    E crack.

    • 10 anni ago

    Un giorno uscii per un servizio fotografico naturalistico, solo io, la macchina fotografica e la mia tenda.
    Campeggiai a ridosso di un bosco nei monti Lessini, fotografai la montagna di notte con un meraviglioso cielo stellato.
    Mi coricai qualche ora e il mattino successivo discesi.

    Giunto a casa scaricai le foto sul computer per verificarne l’esito.
    Le scorsi tutte compiaciuto, ma quando arrivai all’ultima rimasi impietrito.
    Era una foto che mi ritraeva in tenda.
    Mentre dormivo nel mio sacco a pelo.

    • 10 anni ago

    Non poteva sopportare di percerrore il lungo corridoio che portava al bagno, senza accendere tutte le luci dell’appartamente. Ma un giorno, stanca delle prese in giro del fidanzato, ci andò al buio.
    E non tornò mai più.

    • 10 anni ago

    Sceso dal treno, la gola era secca, il mondo girava.
    I ghigni dei diavoli in divisa, l’orrenda banda che strimpellava una marcetta squallida, con violini tolti a uomini già morti.
    Mi han strappato la valigia, urlando parole che non capivo.
    Mio figlio piangeva, un uomo l’ha steso con una martellata, poi ha riso alzando gli occhi al cielo.
    Mia moglie ha urlato, ha agitato i pugni su un soldato, loro hanno liberato i cani.
    Stretto tra corpi nudi, sento le ossa del torace scricchiolare, ancora risuonano le sue urla nella mia testa. Vedevo le loro zanne nelle sue carni bianche, poi rosse.
    I miei capelli saranno tappeti, le mie carni sapone, le mie ossa cibo per i cavoli.
    Ma ora finirà, chiudo gli occhi, faccio l’ultimo, profondo, respiro. Il gas esce fischiando.

    • 10 anni ago

    Erin: “È bellissimo questo cielo stellato! Grazie di avermi portato in campeggio…”
    Frank: “Sapevo che ti sarebbe piaciuto.”
    Erin: “E che silenzio, che pace… Aspetta ho un messaggio, potrebbe essere mia madre…”

    “Dove sei? Ti stiamo cercando tutti da ore!”
    Inviato da Frank.

      • 10 anni ago

      Grande Lupus!

        • 10 anni ago

        Ehm, cosa mi avresti risposto che non si vede? Questo sì che fa paurerrima! ^_^

        • 10 anni ago
      • 10 anni ago

      😀
      I racconti coi doppelganger mi piacciono un casino. 😉

        • 10 anni ago

        Lupia: “Anche a me.”
        Lupia: “Anche a me.”

    • 10 anni ago

    Ho sparato attraverso lo spioncino, non ho avuto il coraggio di guardarti in faccia. Non mi hai lasciato scelta: continuavi a graffiare contro la porta ed eri morta da tre giorni.

      • 10 anni ago

      Ottimo. 😉

    • 10 anni ago

    Quella notte, l’insonnia non mi aveva dato pace. Stanco di star sdraiato senza dormire, ed indeciso se alzarmi o meno, guardai la sveglia: segnava le 6:66. Tornai a fissare il soffitto per un attimo, pensoso, ma poi la mia mente comprese ciò che avevo visto ed allarmato mi girai di scatto verso il comodino: fu allora che realizzai di non aver mai avuto una sveglia.

      • 10 anni ago

      Caruccio!

    • 10 anni ago

    Ohh.. beh, io… mettiamola così: colgo l’occasione per linkarti un raccontino che ho messo giusto mezz’ora fa sul blog http://cervellobacato.blogspot.it/2014/10/anna.html e quindi via, facciamo che non partecipo perché è troppo lungo questo, ma che te lo spammo così facendo finta che non sia spam selvaggio.

    Funziona? 🙂

    Bell’idea comunque. Se mi viene qualcosina di breve ne faccio uno pure qui sotto.

      • 10 anni ago

      In effetti è un po’ troppo lungo. 😀

    • 10 anni ago

    Continua a fissarmi , senza distogliere lo sguardo neanche un secondo. Infine , seccato, le dissi di smetterla. Ma per risposta , dalla foto sul comodino da dove lei stava , cominciò a ridacchiare…

      • 10 anni ago

      Molto carino. 😉

    • 10 anni ago

    Ogni giorno alle cinque del pomeriggio sento i cani del mio vicino iniziare a ridere,si ridere un risolino strano abbastanza stridulo. Deciso a capirci qualcosa un giorno a quell’ora ho bussato alla porta del mio vicino e ho chiesto spiegazioni,per tutta risposta l’uomo mi ha guardato sorpreso e ha detto :”io non ho dei cani!”.In quel momento qualcosa iniziò a ridere…

      • 10 anni ago

      Davvero niente male. 😀

        • 10 anni ago

        :O

        • 10 anni ago

        Figurati che la parte dei cani che ridono è vera.