Cinema

Star Trek – Into Darkness (2013) – [Recensione]

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Prima di tutto, invoco una levata di cappello corale, per quanto virtuale. La causa è la genialità manifesta:

Star Trek – Into Darkness è il titolo originale.
Into Darkness – Star Trek è il titolo italiano.

Tre minuti di raccoglimento (e levatevi i cappelli! Anche voi laggiù in fondo! Vi vedo!).

Poi faccio una confessione che è anche memento: lo Star Trek del 2009 mi piacque, pur con profonde riserve, dettate soprattutto dall’assoluta illogicità di certi eventi. Ma ci arriviamo tra poco.

Guardando Into Darkness appaiono subito chiare un paio di cose:

a) JJ Abrams, Roberto Orci, Alex Kurtzman e Damon Lindelof (quest’ultimo noto ai più per essere l’artefice del finale scemo di Lost) non hanno visto Star Trek, o se l’hanno fatto hanno stabilito di mettere da parte non tanto l’atmosfera, ma le convinzioni sulle quali questa serie era stata costruita da Gene Roddenberry.

b) i signori di cui sopra hanno deciso scientemente di impostare il reboot per catturare gli adolescenti. Di fatti i protagonisti stessi del film sono interpretati da attori imberbi, o che paiono tali, ma che soprattutto agiscono come adolescenti: con impulsività e violenza, nel tipico squilibrio ormonale. Ciò è ancora più grave quando persino il personaggio di Peter Weller, che di anni ne ha una sessantina, agisce come un adolescente.

Quindi la sgradevole sensazione di fondo durante la visione è quella di avere davanti un equipaggio di ragazzini alle prese con un’astronave che sembra un negozio della mela ed è disseminata di faretti che ti sparaflashano dritto nell’occhio, oltre che sullo schermo, accecandoti. Ingestibile.

Sparaflashami tutto.
Sparaflashami tutto.

***

Divertente?
Diciamo che Into Darkness non annoia. Anche se di Star Trek non c’è nulla. A cominciare dal fatto che il motivo dell’agire è la Vendetta. Quella classica, da Vecchio Testamento.

Quella che per portare Picard a volersi vendicare dei Borg ci volle un’intera epopea, e fu una decisione soffertissima, perché andava contro tutti i principi di civiltà della Federazione, mentre qui è una decisione da un quarto d’ora.

E poi…

Simon Pegg, ti voglio bene, ma non ti perdonerò mai per aver reso Scott un pagliaccio ridicolo. Sei insopportabile. E rendi insopportabile anche la memoria di un bellissimo personaggio.

La sbandierata virilità del Capitano Kirk (Chris Pine), che fa le zozzerie a tre con aliene dalla coda lunga. Sì, ok, abbiamo capito che è uno sciupafemmine, ma… questo non fa che rafforzare l’ipotesi che il nuovo Kirk abbia come target di riferimento i ragazzini bacchettoni.

Gli stessi bacchettoni che sbavano alla visione di Alice Eve (Carol Marcus) in reggiseno. Ecco, altra cosa veramente, ma veramente stupida: il fatto che debbano piazzarci la ragazza seminuda per strappare risatine compiaciute.
Ridicolo e offensivo per le donne.
Dopo tutto questo tempo siamo ancora a questo punto? Che c’è bisogno di far vedere la biancheria intima? Ma per piacere…

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***

Uhura (Zoe Saldana). La classica Uhura era un personaggio dirompente, una nera in cabina di comando quando li facevano ancora sedere sui sedili “coloured people only” sui mezzi pubblici, i neri. Forte, intelligente e indipendente. Il bacio col Capitano Kirk rappresentò forse un dramma per l’attrice, ma fu un punto di rottura.
Ora i tempi sono cambiati, ma da un prodotto come Star Trek, che è unico soprattutto per il messaggio rivoluzionario che conteneva, ci si aspetta un contenuto serio, un messaggio; non certo una Uhura che per tutto il film non fa altro che la gallina petulante che corre dietro alle orecchie di Spock.

Spock, quello giovane, Zachary Quinto, e quello storico, Leonard Nimoy, che evidentemente hanno mesmerizzato come il buon Napolitano, e lo tirano fuori quando serve. Se serve. Perché sapete, sennò non è Star Trek… Infatti non lo è.
Tornando a Quinto, il suo resta il personaggio meglio caratterizzato: un po’ bambinesco anche lui, ma dopotutto deve sopportare il continuo mormorio della sua compagna, che sembra uscita da una delle comiche di Benny Hill.

Benedict Cumberbatch è il cattivone. Su di lui non faccio spoiler. Ma mi è sembrato buono. Carismatico. E poi la prima volta che lo vedi, se si ha un minimo di infarinatura del mondo di Star Trek, lo capisci subito chi è.

Bones (Karl Urban) è non-pervenuto.

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***

Così come i fottuti alieni della fottuta Federazione: dove diavolo sono gli Andoriani, i Tellariti e magari anche qualche Vulcaniano superstite?
Il nucleo della Federazione dove cavolo sta? Boh…
Ci sono solo i Klingon, alquanto deludenti.

Perché è davvero ridicolo che l’Impero Klingon non si accorga della presenza di una nave nemica nel loro spazio, che poi diventano due navi nemiche!
Dormono?
Ma d’altronde, nel primo episodio, il pianeta Vulcano è stato attaccato senza che ci fosse nemmeno una fottuta nave vulcaniana a difenderlo. Quindi, de che stamo a parlà?

Stessa incapacità e/o impotenza la dimostra il pianeta Terra. Ma come? Ci sono due navi che si danno battaglia in orbita intorno alla Luna e non c’è una cazzo di nave di guardia che si avvicini per capire cosa sta succedendo? Davvero, davvero, davvero?

E poi, tutta la Federazione indossa uniformi colori pastello. Perché mai gli uomini dell’equipaggio dell’Ammiraglio Marcus indossano le uniformi della Morte Nera di Star Wars?

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***

Poi, per carità, il film è tutto azione e niente ragionamento. E ottimi effetti speciali. Per cui il suo lavoro lo fa.
Solo che, cavolo, pur non essendo un trekkie lo devo proprio dire: non è Star Trek, ma un’imitazione costosa e roccheggiante.

Indice delle recensioni QUI

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 11 anni ago

    Io sono un trekkie – i trekkers fanno trekking, i trekkies guardano Star Trek, almeno così è come venni istruito all’inizio XD – però me la vivo più da appassionato che da fan. 🙂

    … e sul nuovo Star Trek, dai fans, ne ho sentite di tutti i tipi, già dal film precedente:
    1. non è Star Trek;
    2. non ha gli stessi ritmi;
    3. i personaggi non sono gli stessi;
    4. varie ed eventuali.

    Beh, amen. Non è un problema.

    Anzi, questo Kirk mi piace più dell’altro (e qui magari mi prendo una fatwa trekkie sulla testa, ma chi se ne frega) forse perché Ciccio Bill Shatner è un “attore” della domenica, bravo a interpretare se stesso (vedi Boston Legal), ma con l’ego che fa Quadrante Alfa e simpatia prossima allo zero assoluto.
    Quanto ai ritmi, sono diversi perché non sono più gli anni ‘60 della Classica né i ‘90 di The Next Generation, e va bene così. In più, quello era ritmo televisivo pensato per un’ora di intrattenimento, qui siamo al cinema e dura due ore e dieci. I linguaggi cambiano, così come i ritmi.
    Anche i personaggi cambiano, ma questa è una Timeline Alternativa, qualcosa con cui i trekkies dovrebbero avere una certa familiarità, nonostante i fanatici che si sono impegnati a sabotare l’uscita di questo film picchettando davanti ai cinema (in USA, non da noi).

    Ho visto di recente Trek Nation, un documentario di Rod, il figlio di Gene Roddenberry. Lui non è mai stato un trekkie, odiava Star Trek per una serie di ragioni famigliari che sarebbero lunghe e fuori luogo da trattare adesso, comunque tra le altre cose ha mostrato a J. J. Abrams un documento filmato dal padre quando era ancora in vita, nel quale Gene auspicava che un giorno Star Trek venisse preso in mano da altri, con diverse opinioni e punti di vista, e che gli sarebbe piaciuto vedere un film o una serie che non fosse firmata da lui, ma da altri.

    La mia domanda ai fans è questa: se non era un problema per Roddenberry, perché dovrebbe essere un problema vostro?

    La risposta che trovo è semplice e odiosa: i fans credono che qualcosa che gli piace gli appartenga, e che debba rispondere sempre e comunque alle loro rigide aspettative, altrimenti si sentono traditi e boicottano tutto quanto. Sono come quei cani che pisciano su qualcosa per reclamarne la proprietà, negando quella altrui. Ecco perché non mi piacciono, sono rigidi e ottusi.

    Quanto a Into Darkness, ti do ragione sul piglio troppo istintivo e adolescenziale. C’era qualcosa che mi disturbava ma che non riuscivo a identificare, e adesso ho capito che era questo. Non mi ha fatto impazzire neanche la lunghezza di certe scene, che secondo me tiravano troppo per le lunghe il momento del pathos e della suspense, sciupandoli o strappandoli prima della fine. Poteva essere un film più corto e comunque efficace, qui invece in un paio di scene ho sbadigliato: l’abbordaggio a corpo libero della nave nemica e l’avviamento del nucleo a calci nel motore, per dirne due. In conclusione mi sono divertito senza esserne rimasto entusiasta, ma ho passato comunque delle belle ore di piacevole intrattenimento, quindi non mi lamento.

    P.S. Scusa il papiro, ma sui trekkies ne avrei da dire a iosa. XD

      • 11 anni ago

      No, ma figurati, hai fatto bene. Io infatti il film l’ho criticato in quanto film, e perché da Star Trek in ogni caso mi sarei aspettato toni meno adolescenziali, che nel primo film erano, correggimi se sbaglio, meno evidenti. Cioè, ci stava l’atteggiamento spaccone, però poi si ragionava. Qui sembra che anziché in missione stiano in gita turistica. Mancavano solo i coretti di quelli seduti alle ultime file. XD

      E comunque sto rivalutando Enterprise, pure quella criticata ferocemente dai trekkies. 😀

        • 11 anni ago

        Sì, il primo esplorava il cast e come dinamiche funzionava meglio, qui lo scopo è la missione grossa per salvare la Federazione, la Terra e la Torta di Mele. Comunque va bene così, tanto anche nella serie se non salvavano un pianeta a puntata era un episodio sprecato. 😀

    • 11 anni ago

    Avrai già letto come la penso: Into Darkness buono, Man of Steel no buono.
    Due giudizi di certo opinabili, ma ultimamente ho scelto di essere sanguigno e istintivo.
    Sul forum di Fantascienza.com si stanno accapigliando per la non-stratrekkità di Into Darkness, e la mia recensione non è garbata a un mucchio di gente. 😀
    Però, in finale, sai che c’è: io non mi sono annoiato un minuto.
    E mi è piuaciuto persino il 3D. E la tipa in costumino. E tutte le altre cazzate stratosferiche di cui è pieno il film.
    Non ha chissà che pretese, a differenza di Man of Steel che le pretese le ha, eccome.
    Ed è un disastro.
    Ma, proprio come Into Darkness, piacerà a parecchia gente, quella che passerà sopra le falle logiche e i buchi di sceneggiatura grossi come una nebula.
    Due film diversi, due modi di proporsi diversi, due atteggiamenti e due risposte diverse da parte del pubblico.
    Forse il mio problema è stato approcciarmi nel modo sbagliato ad entrambi: dovevo essere più trekker guardando Into Darkness (e ci avrei sputato sopra) e più condiscendente verso man Of Steel (e ne sarei rimasto entusiasta).
    Mah.
    Mi chiedo cosa mi diranno leggendo che World War Z non m’è dispiaciuto per niente. 😀

      • 11 anni ago

      Man of Steel credo sia più difficile.
      Ma io non ho niente contro chi accampa pretese, è giusto averne quando si affrontano certi personaggi. Il più è riuscire a far sì che non siano vane.
      Però attento, non ho detto che il film non funziona, solo che non è Star Trek, per l’appunto. ^^

    • 11 anni ago

    Da non-trekkie, ma medio conoscitore della serie, mi trovo totalmente d’accordo. Non che ci voglia molto per biasimare le “modifiche” apportate all’universo della Federazione…

    Ho invece notato una cosa bizzarra, sbaglio o le navi klingon hanno un “rombo” – evabè, suoni nello spazio… rovesciamo quanto di buono fatto nel 2009 – un po’ troppo simile ai caccia TIE dell’impero di SW?

      • 11 anni ago

      Il rombo non l’ho notato, ma è probabile che ci sia stato in effetti. 😀

      Ciao, benvenuto. ^^

    • 11 anni ago

    Io ho visto lo Star Trek del 2009 in cui veniva rilanciata la serie. Non sono (fui) un appassionato del vecchio Star Trek anni ’60, ma questo nuovo è anche peggio, con ingenuità ancor peggiori nei contenuti. Poi il tentativo di “risuscitare” i volti dei vecchi personaggi… bah.
    Alla fine fanno dei filmetti insipidi che si reggono sulla spettacolarità, insomma sono in linea con… il cinema di oggi.

      • 11 anni ago

      D’accordo su tutta la linea.

    • 11 anni ago

    Ma daiii … pensa che ho fatto anch’io la rece oggi. A distanza di poco. Mi sa che stavamo sulla tastiera in contemporanea. 😀
    Cmq, a me è piaciuto invece. Questa volta, non siamo in sintonia. Ebbè, succede.
    Io l’ho adorato. Soprattutto “il personaggio antagonista” (scrivo così per non fare spoiler).
    Ho compreso le tue critiche, però a me non hanno disturbato.
    E’ un film incentrato ancora sui personaggi e non sull’universo di ST. A mio avviso, gli aspetti politici e le alleanze troveranno spazio nella serie (forse, dovrebbero farla) o magari in un film successivo.

    Kirk è un sciupafemmine, nella classica era un massacro! Una a puntata! Qui, anzi, è davvero “calmo” secondo me. 😀

    Io mi sono affezionata già a tutti. E’ uno Star Trek diverso, ovviamente. Anche perché siamo in una linea temporale parallela, come spiegavano nel film precedente. Quindi, sono simili, ma non uguali.
    A risentirci per il prossimo 🙂

    PS: c’è anche il Tribolo ^^

      • 11 anni ago

      Ma figurati, lo so che succede. 😀
      Ci vogliamo bene lo stesso. ^^

      Adesso leggo la tua.

        • 11 anni ago

        smack 🙂

    • 11 anni ago

    Ok, ho capito. Questo me lo scarico, va bene. Oppure me lo guardo se mentre vado per Man of Steel non trovo posto. Contenti adesso?!?!!? Tra te e il doc m’avete ucciso l’entusiasmo oggi xD

      • 11 anni ago

      Da Man of Steel mi aspetto grandi cose. 😀