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"The Future begins"

J.J. Abrams, già creatore e produttore esecutivo del pluripremiato “Lost”, decide di dare nuova linfa vitale ad una delle epopee più longeve della storia del cinema e della TV: Star Trek. Creata come serie televisiva nel 1966 da Gene Roddenberry (1921-24 – 1991), questa saga fantascientifica, la più nota al mondo, ha visto la nascita di ben 7 serie televisive e 11 lungometraggi.

Qui parliamo dell’ultimo capitolo, anno 2009, scritto da Roberto Orci, Alex Kurtzman e diretto da J.J. Abrams. Il film è un prequel che mostra la giovinezza dei protagonisti più amati e per certi versi assoluti della serie originale, James Tiberius Kirk e Spock che ci vengono presentati il primo addirittura nel momento della nascita, a bordo di una navetta di salvataggio sfuggita alla distruzione della USS Kelvin (sulla quale muore il padre), nave stellare della Federazione attaccata da un vascello gigantesco, di origini romulane, fuoriuscito da un buco nero; il secondo, già bambino, mentre affronta i severi studi su Vulcano combattendo, anche in senso letterale, contro i pregiudizi dei suoi simili che vedono in lui un impuro (Spock è infatti nato da padre vulcaniano e madre umana). James Kirk, orfano di padre, cresce come il tipico bambino vivace, per usare un eufemismo, e diviene un giovane strafottente, per quanto brillante e attaccabrighe; Spock, invece, contro tutte le previsioni e l’ostilità mai celata dei vulcaniani riesce ad avere successo in quella fredda e precisa società e ad ottenere prestigio che egli, tuttavia, manda alle ortiche quando decide di tentare la carriera nella Flotta Stellare sulle navi della Federazione.

Quando Kirk entra all’Accademia della Flotta Stellare che lo vedrà ben presto diplomato, quindi, il signor Spock è già un allievo modello e di successo che mette in difficoltà i novellini grazie ad alcuni test psicoattitudinali simulati concepiti da lui stesso per non essere superati e per dare così a chi li affronta una lezione d’umiltà; lezione che, tuttavia, non attecchisce molto su James Kirk…

Arrivati a questo punto, i fan più accaniti, ma anche i semplici appassionati, oppure coloro che hanno un po’ di dimestichezza con il complicato universo di Star Trek avranno certamente notato delle discrepanze rispetto alla storia classica. L’apparizione della nave romulana, infatti, ha alterato la linea temporale: essa proviene da un futuro oscuro in cui il pianeta Romulus è stato distrutto da un fenomeno celeste di gigantesche proporzioni e a nulla è valso l’intervento del signor Spock (quello del futuro, l’originale, il mitico Leonard Nimoy!) che si era offerto di aiutare i romulani. Durante il tentativo di salvataggio, infatti,  un buco nero, generato ad opera della materia rossa, una sostanza portata lì da Spock per distruggere la supernova che avrebbe annichilito Romulus, ha risucchiato sia la nave romulana che quella con a bordo il vulcaniano.  Il capitano Nero (Eric Bana, vietato ridere!), al comando della Narada, la nave romulana, resosi conto di essere finito nel passato, e incolpando Spock della distruzione di Romulus ha deciso di vendicarsi impiegando quella stessa materia rossa per distruggere Vulcano e di seguito tutti i pianeti della Federazione, Terra compresa.

Ottimamente sceneggiato e girato, affascinanti le scenografie arricchite da computer graphic. Gradevoli i personaggi e gli interpreti (soprattutto, somiglianti agli attori “originali” degli anni ’60) che, oso dire, non sfigurano se paragonati ai predecessori: Chris Pine (James T. Kirk), Zachary Quinto (Spock), Karl Urban (Leonard “Bones” McCoy), la bellissima Zoe Saldana (Nyota Uhura), Simon Pegg (Montgomery Scott), John Cho (Hikaru Sulu), Anton Yelchin (Pavel Chekov).

Non resta che guardarlo, oppure arruolarsi nella Flotta Stellare.

Star Trek – english trailer

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