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Spogliare del superfluo, ricavare l’essenziale – Maskull Lasserre

Se non ricordo male era Michelangelo Buonarroti a sostenere che le sue sculture erano intrappolate nei blocchi di marmo.
Racchiuse lì dentro, già perfette.
E che lui si limitava a togliere il superfluo e a farle venire allo scoperto.
Ecco, Maskull Lasserre sembra aderire a questa linea di pensiero, in un certo senso rendendola universale.
Non esiste, infatti, oggetto già fatto e finito, che non contenga un’anima da portare alla luce.
Mentre i blocchi di marmo bianco erano dei parallelepipedi che dovevano acquisire identità e forma e, con queste, significato, nell’opera di Lasserre assistiamo a una metamorfosi letterale.

Oggetti già identitari di per sé, con un proprio impiego e una precisa identità evolvono in nuova forma, mutando significante e significato.
Interessantissima opera di traslazione scultorea, non solo di perizia tecnica, impreziosita da una messinscena che rende l’intera esposizione davvero, davvero accattivante.

Non ho altro da aggiungere, non stavolta. Per cui vi lascio subito alla meraviglia per gli occhi.

Buon weekend.

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