…Con la pazienza di raccontarlo.
Sono state due settimane infuocate, perché abbiamo dovuto adeguare baracca e burattini a un provvedimento datato 8 Maggio 2014, che è divenuto attivo il 2 Giugno 2015:
la famigerata Cookie Law.
Che, in soldoni, dice che tutti i siti web che impiegano cookie di profilazione devono:
– bloccare il caricamento dei suddetti cookie
– informare l’utente dell’eventuale caricamento degli stessi
– richiedere il consenso al caricamento dei cookie tramite un banner che rimandi a una pagina statica in cui ci deve essere l’elenco dei cookie utilizzati e le indicazioni su come operare sul proprio browser per disattivarli.
Sì: un caos.
Per dirimere questo caos, vi suggerisco di cliccare sul link a fondo pagina.
Perché si dà il caso che la legge riguardi TUTTI i siti internet senza distinzioni, ma che la maggior parte dei siti internet siano ospitati su piattaforme.
E questo crea un po’ di problemi.
Tutti i siti Worpress fanno capo al signor Worpress.
Tutti i siti di Blogger fanno capo al signor Google.
Tutti i siti Altervista fanno capo ad Altervista.
Cosa vuol dire essere ospitato su piattaforma? Vuol dire che, nella maggioranza dei casi, è la piattaforma stessa che ti inzeppa il tuo sito di cookie di profilazione, senza che tu ne abbia coscienza e, in secondo luogo, è la stessa piattaforma che non permette all’utente un grado di utilizzo tale da consentire, come da legge, l’installazione di un banner informativo, e soprattutto il famigerato blocco preventivo dei cookie.
Altervista, che io sappia, è stata la sola piattaforma ad adeguarsi alla nuova legge. Facendolo di sua sponte e mettendo a disposizione delle proprie centinaia di migliaia di utenti un widget gratuito che fa quello che promette: informa, bloccando i cookie.
Per quanto riguarda le altre piattaforme, il caos regna sovrano.
Perché il problema è che la Cookie Law è sì legge europea, ma che a ciascun paese membro è stata consentita l’interpretazione della stessa.
Noi, da buoni italiani, non ci siamo fatti mancare una interpretazione un pochetto stitica: siamo infatti tra quei paesi dove è obbligatorio bloccare i cookie di profilazione prima del consenso informato dell’utente, pena una multa che va da 10.000 a 120.000 euro. Più altri 120.000 per mancata comunicazione al garante dell’utilizzo di cookie di profilazione propri.
Centoventimila euro.
Che è una cifra che rende ragionevole qualunque cazzata. Immediatamente, non trovate?
E ora veniamo a noi. Dopo tanto penare, e grazie soprattutto alla nostra piattaforma ospitante, Book and Negative è conforme alla cookie law.
Il punto è che altre piattaforme, a cominciare da WordPress, se ne stanno sbattendo allegramente gli zebedei.
Tanto a chi vanno a colpire le rogne e le multe da 120.000 è ancora tutto da stabilire, giusto?
E poi, alcune sono piattaforme americane, e alla legge europea le pisciano in testa.
Ma il punto fermo rimane, che siate su WordPress, Blogger, Tumblr o altro: dovete adeguarvi. Senza se e senza ma.
In quanto titolari del vostro sito/blog.
Sta di fatto che ho dovuto, per mancanza di collaborazione delle rispettive piattaforme ospitanti, e scarsa chiarezza in merito alla scrittura e alla interpretazione italiana della Cookie Law:
– bloccare i miei siti su Blogger
– bloccare il mio sito personale
– cancellare i miei Tumblr
Perché diversamente da Blogger e da altre piattaforme, come Wix, Tumblr (che è americana, e che non ha fatto alcuna menzione ufficiale circa la Cookie Law) non permette di oscurare temporaneamente il blog principale (ma solo i secondari), ma solo di eliminare l’account.
Il perché di questa soluzione radicale è presto detto: pur essendo riuscito a montare il banner informativo e avendo scritto una pagina di informativa sulla privacy, e pur avendo identificato tutti i cookie attivi sui miei blog ospitati su Tumblr, Tumblr non consente modifiche al tema mobile.
Perché sappiate che il banner informativo DEVE apparire sia su fisso che su tema mobile. Altrimenti è come se non lo aveste mai messo.
Perché l’utente può accedere al vostro sito da qualunque mezzo a disposizione. E, appena entrato, DEVE essere informato tramite il banner. Che si trovi al cellulare, su tablet, su cablogramma.
Quindi il Tumblr mobile restava inadempiente e inefficace, qualunque soluzione adottassi. Per cui, ho effettuato un backup delle cose più importanti, e ho chiuso il mio account.
Su Wix, i problemi li ha creati il fatto che la piattaforma s’è adeguata alla normativa europea, ma non ancora (con comodo, eh, mi raccomando!) a quella italiana. Quindi la soluzione offerta adesso, un semplice banner cliccabile, non serve a nulla.
E incredibilmente, le piattaforme summenzionate stanno ancora cazzeggiando in attesa di capire cosa sia giusto fare.
Noi altri?
Noi altri siamo nel limbo dei cookie. Un inferno nel quale si è obbligati a spiegare all’internauta medio, che solitamente è un analfabeta di ritorno e si limita a guardare le figure (zozze), cosa siano i cookie, altrimenti ci becchiamo un multone che finiranno di pagare i nostri bis-nipoti.
E tutto per una cosa, la privacy, che viene ripetutamente violata, tutti i giorni, da chiunque.
Per ciò che concerne gli altri miei blog, rivedranno la luce appena le piattaforme avvranno messo a disposizione strumenti adeguati per adempiere alle richieste della Cookie Law.
Nel frattempo, ci vediamo su questi schermi, com’era all’inizio.
Buon proseguimento.
LINK utile:
Italian Cookie Law explained (sì, lo so, è inglese, ma è l’unica pagina che spiega seriamente cosa sia la Cookie Law e come vada interpretata la normativa italiana. La maggior parte dei siti che ho visualizzato contiene grosse inesattezze)