Nuova classifica di Halloween, seguendo la giovanissima tradizione inaugurata l’anno scorso, con questo post. Sette mostri anche stavolta, sperando di riuscire a spaventarvi almeno un po’. È vero, sono scettico, non è un segreto. Però mi piace il folklore, il tentativo puerile, spesso ignorante, ma gustoso, di dare forma a paure sconosciute, a un sentimento invisibile, il terrore dell’ignoto. Credo che queste leggende siano segno di menti fertili, dubbiose forse più di noi, ma non ancora cieche. E ora, illuminati d’arancione, i bagliori che provengono dalla vostra lanterna caccia-streghe (o caccia-spiriti, come vuole Marina), ditemi, è meglio pensare che il vostro mazzo di chiavi sia andato perso a causa del fatto che siete sopraffatti dallo stress e mandar giù un tranquillante, oppure voler credere che sia stato quel dannato folletto col berretto a punta che, dispettoso e famelico, sgranocchia pane raffermo nel vostro sgabuzzino e aspetta l’orario giusto, le tre di notte, per sottrarvelo e farvi dannare l’anima?
Ecco quello di cui parlo. La paura colora il mondo. È una cosa bella. Tenetela a bada, ma non scacciatela mai.
Cominciamo:
7 – Babau
zona d’origine: incerta, dalla fantasia geniale delle mamme
manifestazione: variabile, a seconda della fantasia e della paura del bambino
potere: popolare i sogni dell’infanzia
debolezza: i maledetti cretini
livello di paura: tale da farti andare a letto presto e tremare
Il Babau è lo spauracchio dei bambini, inventato da mamme sadiche o sagge, per farli stare buoni e tranquilli. Qualunque momento è buono, perché venga il Babau a prenderli e portarli con sé. Esso non ha forma, né ha un luogo dove possa portare i bambini rapiti, eccetto la forma e il luogo che i bambini stessi inventano, dando realtà e spessore alle peggiori paure. Il mio Babau se ne stava sotto il letto, pronto ad afferrarmi se per caso mi fossi azzardato a scendere per andare ad arraffare i dolci dai mobili pensili della cucina. Se ne stava lì, in attesa, tutta la notte. Ogni tanto dava un segno di sé, della sua presenza. Un piccolo fruscio, un rumore qualsiasi. E io sotto le coperte a tremare. Ma era una paura bella, preziosa.
Il Babau, come tutti sanno, popola i sogni dei bambini rendendoli meravigliosi, permettendo loro di distinguere il bene dal male. Buzzati se l’immaginava come una creatura goffa, fluttuante, tenera. Impotente contro la stupidità dell’uomo, capace di pentirsi solo dopo aver fatto la cazzata più enorme e imperdonabile: averlo ucciso.
6 – Gremlin
zona d’origine: la Royal Air Force
manifestazione: incorporeo, successivamente divenuto una sorta di folletto antropomorfo verdastro con lunghe orecchie
potere: provoca malfunzionamenti negli aeroplani
debolezza: soffre gli scongiuri, se adeguatamente effettuati
livello di paura: immaginate di essere su un aeroplano, mentre attraversate l’Atlantico e di vederne uno che sta danneggiando il motore…
Sebbene associato alla mitologia fantastica medievale (soprattutto all’immaginario fantasy), il gremlin è uno spiritello inglese, creato dalla paura del volo notturno dei piloti della RAF britannica. Su ogni aereo, specie quelli sui quali si manifestavano guasti ricorrenti, ce n’era uno. Di fatto tentava, durante il volo, di sabotare il velivolo con ogni mezzo, pur di abbatterlo. Era un’epoca in cui si volava ancora alla cieca, i radar sarebbero stati inventati in quegli anni, e la notte su quei cosi di latta che stavano su chissà come, doveva essere davvero nera. Mancanza di ossigeno, paura, ogni causa possibile, fino alla semplice superstizione. Ma c’era chi, tra i piloti, si rifiutava di salire a bordo se non aveva in tasca tre chiodi, o del sale, o qualunque altro rituale inventato all’uopo per impedire al gremlin di distruggere l’aereo, e con esso la loro vita.
Il gremlin ha conosciuto giusto successo al cinema, ma la sua rappresentazione più fedele all’immaginario dei piloti di Sua Maestà resta quella di un episodio di Ai Confini della Realtà, in cui distrugge l’ala sotto lo sguardo terrorizzato di John Lithgow.
5 – Jenny Dentiverdi (Jenny Greenteeth)
zona d’origine: Inghilterra
manifestazione: figura femminile dalla pelle verde, coi capelli lunghi e i denti aguzzi
potere: ascendente, seduzione
debolezza: n.d
livello di paura: l’inganno della bellezza. Sembra una creatura gentile e affascinante, finché non vi mostra il suo sorriso…
Jenny attrae i viandanti e i bambini vicino ai corsi d’acqua, poi li afferra e li annega. Di indole malvagia, ha l’aspetto di una giovane donna. Personificazione del terrore di annegare, o dei genitori di vedere i propri figli annegare, è associata alle lemnaceae, genere di piante acquatiche che, crescendo in superficie, mascherano la presenza di pozze d’acqua in cui, com’è ovvio, sono morti bambini incauti.
Facile quindi, che a tali dipartite si attribuisca, come sempre accade, forma fisica, dai tratti demoniaci accentuati, denti aguzzi, capelli lunghi sporchi e arruffati, che da lontano sembrano del tutto simili a fronde di alberi o vegetazione. Eppure, c’è chi testimonia di aver sentito dei sussurri ammiccanti, nei pressi di certi laghetti di campagna nello Yorkshire, dei richiami simili a quelli delle sirene.
4 – Cane Nero
zona d’origine: Gran Bretagna
manifestazione: grosso cane dal manto scuro, con occhi fiammeggianti
potere: sono araldi della fine
debolezza: n.d.
livello di paura: è notte, vi trovate a camminare su un sentiero campestre nella brughiera e no, non si tratta di un Lupo Mannaro americano a Londra
Tipico del folklore britannico. Si aggira di notte nelle campagne, compiendo lunghi balzi e avvicinandosi ai viandanti, terrorizzandoli con le zanne e gli occhi rossi. La tradizione a esso legata varia, così come il suo nome, a seconda della zona nella quale è stato avvistato. Tratto comune a ogni leggenda che lo riguarda è l’aspetto e la sua natura esiziale. Il Cane Nero sceglie infatti di mostrarsi (o di farsi udire, tramite lo scalpiccio o il suo ringhio) soltanto a coloro che stanno per morire. A quanto sembra non attacca mai nessuno, da vero messaggero, pur serbando i tipici tratti della belva feroce. Ancestrale, tipico della paura dell’ignoto, del destino, della concretizzazione in creatura demoniaca dell’immaginario medievale.
3 – Buffardello
zona d’origine: provincia di Lucca e di Massa Carrara
manifestazione: essere antropomorfo di piccole dimensioni (50 cm), vestito di rosso, con scarpe a punta
potere: lancia urla stridule, compie azioni dispettose ai danni di cose, animali e persone
debolezza: ramo di ginepro
livello di paura: non so, provate voi ad avere a che fare con un omuncolo diabolico di mezzo metro che sgambetta per casa intorno al vostro letto. Poi mi dite.
È assimilabile a un folletto o a uno gnomo, di piccole dimensioni. Stranamente, o non tanto, visto che al solo pensarci, all’esistenza di tali creature, cominciano ad arrivare i brividi, alle piccole dimensioni è associata una natura malvagia e sadica. Il Buffardello è solo una delle centinaia di versioni locali del mostriciattolo in giro per la casa a fare dispetti. Nel corso dei secoli, con il succedersi delle tradizioni e delle credenze religiose, i tratti coi quali questa creatura viene descritta sono stati influenzati dalla superstizione e anche dal tipo di paura. Ma… sapere che il Buffardello ha le mani bucate, secondo la tradizione, da San Giovanni, perché gli fosse impedito di soffocare nel sonno le persone, be’, non ditemi che vi lascia indifferenti.
Manifestazione malvagia, quindi, con origini che si tingono di zolfo. L’ideale sarebbe non farlo entrare in casa. In questo caso è sufficiente inchiodare sul lato esterno della porta un ramo di ginepro, perché il Buffardello si distragga contando le numerose bacche fino a dimenticarsi della persona che ha deciso di molestare; mentre dal lato interno va posta una scopa rovesciata, col manico per terra o una stola da sacerdote.
Nel caso si trovi già dentro casa, e il letto inizi a tremare (è lui a scuoterlo), oppure si odano sinistre risate, è sufficiente nominare San Giovanni, oppure mettere un piatto contenente bacche di ginepro lungo il suo cammino (di solito davanti alla porta della camera da letto), perché il Buffardello ci inciampi e le sparga in giro, per poi ordinargli di contarle. Pur di non farlo, preferirà fuggire.
2 – Redcap
zona d’origine: Irlanda del Nord
manifestazione: essere antropomorfo di piccole dimensioni, dall’aspetto emaciato e con capelli radi, indossa un berretto e stivali di ferro
potere: velocità, falci di ferro
debolezza: se non uccidono, muoiono; la Bibbia
livello di paura: uhm… immaginate la versione cattiva e macchiata di sangue di Gollum
Il Berretto Rosso, detto anche Bloody Cap, Cappello insanguinato, è assimilabile alla stirpe dei goblin, sorta di elfi malevoli, ostili all’uomo. Popola l’immaginario inglese da secoli, insieme alle dimore abbandonate lungo i sentieri campestri. Il redcap uccide, è quella la sua natura, spesso scagliando enormi massi contro i malcapitati che si sono appisolati, oppure inseguendoli e colpendoli a morte con le falci di ferro di cui dispongono. Indossano scarpe del medesimo metallo, ma nonostante questo sono velocissimi, tanto che è praticamente impossibile sfuggirgli. Dopo aver ucciso, sono soliti intingere il loro cappello nel sangue delle loro vittime, che così si colora di rosso, da qui il loro nome. Sono costretti a uccidere proprio a causa dello stesso copricapo; se il sangue dovesse asciugarsi, infatti, sarebbero loro a morire.
Se ne incontrate uno, vi sorriderà coi suoi denti di cervo e comincerà a inseguirvi, brandendo la falce. L’unico modo per sfuggirgli, terrorizzandolo, è leggere un passo della Bibbia. Portatene sempre una con voi, o imparate qualche brano a memoria, vi conviene.
1 – Poltergeist
zona d’origine: Germania
manifestazione: varie, strettamente legate a una casa o altro genere di dimora
potere: associato alla manifestazione, spesso autocombustione, telecinesi, campi elettromagnetici instabili
debolezza: esorcismo
livello di paura: non provate a fare foto, mentre state per andare via, oppure…
Oppure potreste trovarvi davanti un’immagine di questo tipo, un bambino spettrale che sta sulle scale che portano alla camera dove avete dormito fino alla notte prima, e vi fissa.
Il poltergeist è, letteralmente, lo spirito rumoroso. È un’infestazione, di solito localizzata in un luogo specifico, causata da fatti di sangue accaduti in passato, che si scatena, dando quindi inizio a una serie interminabile di fenomeni, a causa di una presenza umana, la cosiddetta persona focale, di solito di giovane età che, per ragioni sconosciute, costituisce un tramite tra la dimensione terrena e questo tipo di forza sovrannaturale. Il poltergeist muove gli oggetti, spesso in modo violento, rompendoli, interferisce con il funzionamento delle apparecchiature elettriche, fa grondare il sangue dalle pareti, o si produce in scritte che compaiono dal nulla, fatte sempre di sangue.
Una famiglia in particolare, quella che poi ispirò il film Amityville, i Lutz, abitarono in una di queste case. Furono loro a scattare quella foto. Il bambino spettrale assomiglia, caso strano, a un vero bambino ucciso anni prima, sempre in quella casa. A voi ogni considerazione in merito.
Si può essere scettici finché si vuole. Ma i fantasmi vincono sempre. Anche quest’anno… Buon Halloween.
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