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Game of Thrones – Stagione 5 (ep. 7)

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Il titolo di questo episodio è The Gift e no, non si tratta di una puntata che finalmente ci salva ammazzando la noia. Anzi, direi che sottolinea l’ovvio, tanto che l’avrei intitolata “Io ve l’avevo detto”, ma vi lascio agli SPOILER per capire cosa intendo.

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Jorah e Tyrion in sala d’attesa per il loro turno. Déjà-vu?

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No, The Gift è Tyrion che Ser Jorah riesce a portare a Daenerys. Anzi, sono gli schiavisti che portano entrambi a Meereen. Che poi è la scena finale in cui Jorah Decimo Meridio vince lo Scudetto al Colosseo e visto che Daeny non lo caga, le offre il Folletto come pegno d’amore. Sì insomma, non esattamente il momento culminante che stavamo aspettando, però almeno – grazie ai Sette Dei – sono arrivati, Santa Lumaca.

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Tommen Baratheon, first of his name. King of the Andals and the First Men. Ruler of Nothing.
Gongolo
Oh oh oh! Io ve l’avevo detto! Oh oh oh!

Parlando di Sette Dei, a King’s Landing, dopo i siparietti della Regina di Spine prima con High Sparrow e poi con Ditocorto (o viceversa, non ricordo in quale ordine hanno confabulato), c’è Cersei che si esibisce nella più grande figura da stupida che si sia mai vista. Tanto che quando viene arrestata dal Credo se ne stupisce e si lamenta pure, dall’oca impareggiabile che è! Per questo, come vi anticipavo, intitolerei l’episodio Io ve l’avevo detto. Ora però non vorrei gongolare… ma Gongolo (oh oh oh).

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Movimenti ben più pigri a Nord, dove Maestro Aemon muore in una solennità un po’ spenta (secondo me) ma resta comunque il momento più gradito della puntata (a parte quando Olenna e High Sparrow confrontano le loro anziane giunture, umorismo geriatrico spassosissimo alla Cuori senza Età). Jon parte per arruolare i Bruti nella sua guerra contro i White Walkers e lascia Sam che le busca per difendere Gilly, anche se a salvarli poi è Ghost (che spunta fuori quando meno te lo aspetti, come una toppa alla sceneggiatura) ma se non altro alla fine i due fanno conoscenza biblica.

Carlost.net
Santa Sansa Stark da Winterfell, Nostra Signora di Non Me Ne Va Una Giusta.

Sansa intanto si affida a Reek/Theon perché accenda la candela con cui chiamare soccorso, invece lui fa la spia a Ramsay (che gli fa molta più paura, giustamente), il quale scuoia l’anziana governante e la mostra a Sansa come blando avvertimento. Non va meglio a Stannis, che è quasi bloccato nella neve, non sa se riuscirà ad attaccare Winterfell e quella simpaticona di Melisandre suggerisce pure di bruciare Shireen per la vittoria, cosa che forse gli metterà un dubbio o due sulla Strega Rossa e il suo Dio ma poi chissà, è fissato col trono e talmente cocciuto che manco i muli ci litigherebbero.

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Cioè, tu non mi conosci! Cioè, tu non sai chi sono… io amo Trystane, lo voglio sposare e trasferirmi qui che ci sono delle spiagge da urlo. Cioè, bella zio, vattene e non rompere! Ma chi sei, mio padre?

Sì beh, tutto qui. Gente che arriva, gente che marcia, qualcuno che muore, qualcun altro che finisce imprigionato… ah sì, e Brienne che aspetta di vedere la candela dalla locanda, ma naturalmente adesso può mettersi comoda, e anche noi possiamo rilassarci aspettando la prossima puntata che speriamo porti un po’ di azione… frena! Mi stavo scordando di Dorne, il battibecco tra Myrcella e papà/zio Jaime più la cantata con avvelenata di Bronn, una delle Vipere della Sabbia che fa lo spogliarello (perché di regola ci vuole almeno un nudo femminile a puntata, altrimenti un certo pubblico si ammoscia – perché, la regia invece no?) e hoplà! Altro tempo buttato via. Ok, ora andate in pace sul serio, ci leggiamo tra una settimana.