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Game of Thrones – stagione 3 (ep. 7)

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Come fosse una tacita risposta alle sterili polemiche “contro il nudo” (roba che nemmeno negli anni ’50) che hanno investito Game of Thrones nella passata settimana, qui, sul suolo italico, la settima puntata, The Bear and the Maiden Fair, apre con una sequenza di nudo, lunga e insistita.

Protagonisti Robb Stark e la moglie, la neo-Regina Talisa (Oona Chaplin). Moglie e marito in tenda, lei scrive una lettera alla madre, nuda.

Ci sarebbe da ragionare tanto, su queste scelte. Io propendo per il fattore realismo. Tra coniugi c’è intimità, e nessuna necessità di coprirsi, visto che finzione vuole che non ci sia un pubblico a guardare, nella tenda.

E comunque, e qui chiudo il mio unico parere sulla vicenda censura: colui che teme la nudità non la conosce. Di solito per scelta di altri.

Siamo alle solite, l’Oscurantismo che pretende di tornare e dettare legge, e imporre la propria stitica visione del mondo su tutti.
Patetici.

Ma non è solo Oona Chaplin, anche Theon Greyjoy è tentato da due bionde e pericolose arpie. Anche loro completamente nude.
E il mondo, e con esso la televisione, diventa bello, perché Game of Thrones risponde al quesito che tutti gli appassionati di fantasy si sono sempre posti, ma non hanno osato chiedere: la sessualità ha a che fare col fantasy?

È inerente?

La risposta è un’altra domanda: e perché no?

***

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E comunque, al di là dei bellissimi nudi, il settimo episodio ci regala momenti altissimi, come sempre.

La parte più interessante è il legame tra Jon Snow e Ygritte. Ygritte soprattutto, personaggio innovativo, donna indipendente, fiera quanto basta, orgogliosa e aggressiva, che piega il legame col bastardo Stark al proprio ritmo, pur serbando verso l’uomo un interesse ben più profondo di quanto lasci intendere.
Poi, questo è quello che traspare vedendo recitare Rose Leslie. Se voi che avete letto i millemila libri ne sapete di più, aspettate a rivelarmelo, per cortesia.

Tema dell’episodio è il sangue.

Il sangue, e l’onore e l’onere che da esso deriva.
Non solo sangue nobile, ma stirpe.
Il popolo di Ygritte è una stirpe fiera. Sei volte, prima di questa, ha tentato di invadere il Sud, sei volte è stata respinta, eppure avanza fino alle estreme e ineluttabili conseguenze.

Melisandre rivela a Gendry il potere del suo sangue, che è quello di Robert Baratheon, lasciando intendere che attraverso il sangue si trasmettano davvero forza e vigore.

Sansa si fa consolare da Margaery, che le illustra le qualità amatorie dei nani, e le confida che per capire cosa piace di più, è bene provare di tutto.

***

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Tyrion, in altre sale, si confida con Bron. Meglio sposare una prostituta, o una ragazzina che erediterà l’intero Nord? Risposta scontata. Sì, no, ni. Non lo riconosco più. Ma la sua confusione e il suo pudore sono spettacolari.

La mia Khaleesi continua la sua marcia, libera schiavi per formare il nuovo esercito, e impensierisce i sogni di Joffrey (ammansito nei suoi capricci di re sole dal nonnino Tywin) e dell’Occidente, li impensieriscono i suoi draghi, i cui teschi sono già ben più grandi di una mela (tanto era grande l’ultimo esemplare di drago al tempo del dominio Targaryen su Approdo del Re).
Daenerys tratta con spregio e superiorità l’ambasciatore di Yunkai, ennesima, antichissima città di schiavisti, prendendo l’oro portatole in regalo e attribuendone di nuovi: la vita, per coloro che accetteranno il suo dominio e libereranno i propri schiavi.
Però, stavolta ha fatto il passo più lungo della gamba, non conoscendo le reali risorse del nemico e contando solo sull’impressione che i suoi draghi suscitano negli interlocutori. Ma la si ama lo stesso, sempre e comunque.

Infine, il sangue di Jaimie Lannister che lo porta a onorare i patti con Brianne di Tarth, addirittura a salvarle la vita, scendendo per lei nell’arena e salvandola da un orso col quale era stata costretta a combattere, munita di una spada di legno.
Tutto molto cavalleresco. E bello.
E passionale. E nudo.

Un po’ come la vita vera, no? A parte che i draghi non esistono. Forse.

Episodi precedenti QUI

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    • 11 anni ago

    Ogni tanto leggo qualcosa su GOT cercando di cogliere la trama, sperando che mi torni la voglia di vederlo, perciò ho trovato interessante questa tua recensione. Sull’elemento della censura mi sembra però che tu abbia fatto di ogni erba un fascio. Personalmente non temo la nudità, la conosco già da un po’ vista la mia veneranda età. Non sono poi nemmeno per la censura (be’, non nei confronti degli adulti per lo meno) soprattutto quella delle associazioni religiose che chissà per quale motivo se la prendono con questa serie e lasciano perdere tantissima altra roba che è allo stesso livello.

    Il fantasy è inerente con la sessualità? E perché no? Ma anche: “perché sì?”
    Io penso che dipenda dalla singola storia e non dal genere. E vedo nell’uso del nudo in GOT la solita bieca operazione commerciale, forse perché sono prevenuto sulla bassa commercializzazione che ormai in un modo o nell’altro sempre si fa del fantasy sugli schermi, ma la vedo così.

    Quando tentano di vendermi un qualsiasi prodotto con dosi massiccie di nudo/sesso non necessario e non integrale alla trama (integrale = ovvero non basta far capire allo spettatore, c’è un motivo per farglielo vedere) mi sento preso in giro. Detto questo ammetto di aver visto solo il primo episodio (mi ha annoiato e fatto passare la voglia), magari questo settimo della terza stagione è un’opera d’arte.

      • 11 anni ago

      Io direi che si tratta di nudo stilistico, se mi si consente l’espressione. 😀
      E sì, ho fatto di tutta l’erba un fascio, naturalmente, ma in risposta a chi fa di tutta l’erba un fascio. Se si generalizza sul nudo e sulla censura, io generalizzo di conseguenza su coloro che la applicano, non vedendo alcuna giustificazione razionale nell’applicazione della stessa, a maggior ragione quando sussistono altri telefilm, film e via dicendo, che pur mostrando nudi non vengono presi di mira.
      Come al solito, a fare la differenza è l’eco che un prodotto riesce a generare, la sua popolarità. Insomma, cose patetiche. ^^

    • 11 anni ago

    […] ha attirato la mia attenzione (soprattutto per l’espressività dimostrata nell’episodio 3×07). Sto parlando di Oona Chaplin (classe 1986, spagnola), interprete di Talisa Maegyr, promessa sposa […]

    • 11 anni ago

    Vista poco fa, bellissima come al solito!

    Sono d’accordo con te sulla questione del nudo, non ha senso farli coprire quando sono per i fatti loro, ma quelli che montano polemiche su argomenti come questi hanno il cranio ben più piccolo di una mela. 🙂

    Qua e là ho colto alcune battute che preannunciano eventi futuri, una cosa simpatica per chi conosce i libri ma che non crea auto spoiler per la serie. 😀

    Mi è venuto un dubbio su Daenerys, non mi pareva che arrivasse a Yunkai così presto, prima dovrebbe esserci… oh va beh, magari ricordo male io perché è roba di due libri fa, comunque è sempre la ma Kahleesi. 😀

      • 11 anni ago

      Ma ha fatto il passo più lungo della gamba? Ha sottovalutato la minaccia degli amici di Yunkai?
      Dimmelo!
      No!
      Dimmelo!
      No!
      Dimmelo!
      No!

      XD

    • 11 anni ago

    […] Visita il sito bookandnegative oppure iscriviti al feed Leggi l'articolo completo su AlterVista […]

    • 11 anni ago

    Eheh ”A parte che i draghi non esistono. Forse.” 🙂 Apprezzo molto anch’io il realismo di questa serie. Odio come la morte la censura, la trovo ridicola in qualunque sua forma. Dopo queste puntate comunque ho ripreso a leggere il primo libro, che avevo accantonato per altro… Non voglio perdermi nulla! 🙂

      • 11 anni ago

      Anche io sono fermo al primo. E non credo che leggerò gli altri. Non che mi dispiaccia, il buon Martin, come autore, ma arrivati a questo punto preferisco così. ^^