Io nel 1981 avevo… uhm… cinque anni. L’ottantuno è l’anno di Scontro di Titani (Clash of the Titans) diretto da Desmond Davis. E’ un fim che vidi in televisione, probabilmente in uno dei rarissimi passaggi sui canali Rai, ma non ne sono sicuro. L’ho rivisto, forse, solo un’altra volta, sempre da bambino, e sempre troppo indietro nel tempo perché possa serbare ricordi netti. E in tutti questi anni che sono trascorsi, non ho mai pensato a cercarlo per procurarmi una copia. Mi piace indulgere nella memoria, perché, come ho scritto altrove, il tempo lava via tutte le stronzate e fa restare soltanto i ricordi più forti, arricchendoli, dipingendoli della propria personalità.
Titani, ad esempio, era un nome che incuteva timore. Ero piccolino, non avevo idea di chi o cosa fossero, ma il semplice suono di quel nome mi donava piacevole inquietudine. E Perseo che si reca sull’isola dei morti per uccidere Medusa, guardandola riflessa nel suo scudo per evitare di essere tramutato in pietra… i serpenti in spire che si aggrovigliavano sulla testa della Gorgone…. Sono cose che restano e, a quel tempo, non m’accorgevo neppure di quegli effetti speciali di Ray Harryhausen, che andavano a scatti, non precisamente armonici né sinuosi né liquidi, ma belli, tanto da meritare una nomination all’Oscar, belli e terribili come ricordo fosse il Kraken.
E il cast era di tutto rispetto, Lawrence Olivier (Zeus), Claire Bloom (Era), Ursula Andress (Afrodite), Maggie Smith (Teti), Burgess Meredith (Ammon), che cinque anni prima aveva allenato Rocky (1976) e il giovane Harry Hamlin nei panni di Perseo in questa libera, nostalgica, artigianale, ma efficace rivisitazione del mito.
Eccovi il trailer per l’operazione nostalgia:
Scontro di Titani (1981) – trailer
E ora, cos’abbiamo, nel prossimo 2010? Scopro, tanto per cominciare, un cast, devo ammettere, anch’esso di tutto rispetto; un cast di quelli che, se ben condotto, potrebbe dar vita ad un’esecuzione memorabile: Liam Neeson (Zeus oltre che “Hannibal” Smith), Ralph Fiennes (Ade), Polly Walker (che io ho amato nella serie “Roma”, Cassiopea), Gemma Arterton (che amo -punto e basta- che trovate nei panni della fidanzata del Principe di Persia, qui nel ruolo di Io) e l’ormai inflazionato Sam Worthington (che da T4 non riusciamo più a toglierci dalle pal…, ehm, Perseo).
Un cast che promette faville, effettacci specialissimi e una storia di produzione che sembra già un’odissea se si vedono tutti gli ostacoli e i rimaneggiamenti che hanno accompagnato la realizzazione di questo kolossal remake:
Clash of the Titans (2010) – trailer
Vi dirò… già quest’abbondanza di hard rock che accompagna il trailer mi scoraggia se confrontato con le musiche più che adeguate dell’originale. Troppi salti acrobatici, sfarzo eccessivo e coreografie degne di una compagnia teatrale di ballo… Ed è solo il trailer! Vabbè, staremo a vedere.
Una cosa, però, è deludente. Scopro che il personaggio di Io (Gemma Arterton), figlia di Inaco, re di Argo e della ninfa Melia (nella mitologia)
è stato immesso per creare una situazione amorosa con Perseo, grazie alla quale poi, l’eroe potrà possedere il leggendario cavallo alato Pegaso. (da Wikipedia)
Perché, si sa, senza il romance per certi produttori furbastri e strateghi laureati in comunicazione e markétting il cinema non è cinema…
Mah…
fonti telepatiche 😉 :
L’articolo di Alex McNab
Approfondimenti:
Clash of the Titans – 1981 (IMDb)
Clash of the Titans – 2010 (IMDb)
Clash of the Titans – 2010 (Wikipedia)
Articolo su “Clash of the Titans” (2010) qui