Sapete, credo che alla fine di tutta questa storia, sarò un figlio di *** sorridente. (cit.)
Under the Dome si sta rivelando, puntata dopo puntata, per quel che è: uno squallore di massa.
Squallore che va a colpire prima di tutto i fan di King, finalmente li ho capiti, e poi tutti quegli altri spettatori che cercavano un prodotto di qualità.
Telefilm che invece pesca a piene mani nella mediocirtà, che lungi dall’essere aurea, risulta solo stantia, talmente tanto da diventare seccante.
Si parla di stereotipi.
Come ho sempre sostenuto, dal 2009 su queste pagine, lo stereotipo non è il male.
Lo diventa a causa della maniera in cui viene applicato.
Parliamo di Julia Shumway (Rachelle Lefevre), e del simpatico siparietto che ella ha con Barbie (Mike Vogel), in auto.
Lui mormora qualcosa del tipo che lei è una di quelle a cui piace “correre incontro al pericolo”.
E lei conferma: “Sono una giornalista”.
Ora, questa cazzata del reporter (o della reporter) d’assalto a cui piace andare incontro al pericolo e farsi ammazzare è una roba da telefilm anni ’70, forse, quando importava dare una certa idea di certi personaggi femminili. Ora è, come dire, soltanto retorica. Banale, vuota retorica.
***
[Spoileeeeeeeeeeeeeeeeeeeer!]
Così come retorica del panico è l’improvviso e sinceramente prematuro delirio che affligge il vicesceriffo, perché si trova sotto la cupola da ben 24 ore (!), o la rabbia (ahahhahha) della folla che si raduna davanti alla prigione per “linciarlo” al grido di: “Assassino!”.
E perché mai? Visto che è chiaro a tutti che lui ha sparato alla cupola e non al suo collega? Perché linciarlo?
Un paese, Chester’s Mill, di sciroccati. Che presto imparerò ad amare come la gentaglia di The Walking Dead.
Non vedrei male, anzi, un cross-over tra i due. Si capirebbero al volo.
E così, mentre il consigliere Big Jim (Dean Norris) tiene a bada la folla, sotto lo sguardo ironico della reporter d’assalto Julia, la comunità attiva, quella che non ciondola al bar esaurendo le scorte alimentari, è impegnata nella caccia al vicesceriffo ribelle che (ahahahhaha) evade dal carcere facendo fessa la sua collega con un trucco che nemmeno Arsenico Lupin & Vecchi Merletti: finge un po’ di tosse e lei apre subito la gabbia.
Fermo restando che non si capisce perché il tipo dà di matto, parte la battuta di caccia.
***
Nel frattempo, lo scemo (e stalker, e rapitore) Junior (figlio di Big Jim, in un rapporto padre-figlio OVVIAMENTE tormentato, etc, etc…), manipolato a puntino da Angie (Britt Robertson), va a curiosare in un complesso industriale abbandonato fornito di tunnel sotterranei, convinto di riuscire a trovare un passaggio verso l’esterno della cupola, perché, a quanto pare, nessuno ha ancora capito di non essere sotto una cupola, ma dentro una sfera.
Oh, sta cosa della sfera non l’ho letta da nessuna parte, mi pare una conseguenza ovvia. Se non è così, ricordate che io il libro non l’ho letto.
Dicevamo: Julia, la reporter d’assalto, si mette a seguirlo, perché… lo vede camminare strano dalla finestra dell’emittente radio che ella ha occupato, in nome della verità.
Giuro, siccome cammina strano, allora lei decide che sta nascondendo qualcosa, e lo segue. I giornalisti d’assalto fanno tutti così, si sa.
Contemporaneamente, il fratello di Angie, Joe, che non se ne frega nulla della sorella sparita da più di 24 ore, subisce una tipica festa americana di teenager a casa sua, a base di bulletti degni solo di un calcio in culo e ragazzine vogliose di caricare l’iPod. Alla fine lui e la sua amichetta hanno un attacco epilettico simultaneo e farneticano di stelle cadenti rosa.
***
Nella foresta, quel poco di foresta che c’è, la fuga del vicesceriffo si conclude negativamente (per lui), perché viene fermato dalla poliziotta più sveglia del west, la stessa che l’ha fatto scappare, forse perché si era addormentato ad ascoltare le storie di scorrettezze sportive di Big Jim, quando quest’ultimo giocava a football americano e aveva ancora i capelli.
Nei tunnel non sono molto più svegli, infatti le voglie pruriginose di Junior, che vorrebbe tanto fare mmmhh-h! con Julia vengono annichilite dalla parlantina di lei, che, mentre cercano la via d’uscita (pensate, Junior decide di andare a vedere la situazione dei tunnel, tunnel che lui e Angie conoscono da quando sono piccoli e… si perde. ahahhahah) attacca un pippone allucinante su non so cosa, forse la fiaba della piccola fiammiferaia, visto che per uscire utilizza una scatola di fiammiferi. Però, però, Junior non perde l’occasione per parlare male del suo rivale immaginario, Barbie. Eh eh eh, davvero malvagio, il ragazzo…
E così, dopo questa ennesima, inutile giornata che nulla aggiunge alla storia (incredibile, ma è così), ognuno si ritrova a casa sua (tranne la vicesceriffa, che dorme in cella, perché altrimenti la struttura si sente sola) a complottare su niente.
Nel frattempo, la cupola se ne sta lì, tutto intorno a loro, a ammazzarsi dalle risate.
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