Halloween è arrivata in ritardo, nella vecchia Europa, così arroccata al sacro e tradizionale. Il che è un paradosso, perché proprio dall’Europa, precisamente dall’Irlanda, la leggenda di Jack O’Lantern è emigrata, insieme agli irlandesi, negli States, dove la tipica lanterna, che in origine era intagliata in una semplice rapa, ha trovato nelle enormi zucche arancioni che nel mese d’Ottobre ricoprivano i campi coltivati, sede naturale e simbolo.
La zucca-laterna, altrimenti detta Jack O’Latern o ancora Lanterna Cacciastreghe è roba europea, in fondo.
Ma da noi è tornata timidamente negli anni Ottanta, quando in TV sbarcava l’Halloween di Carpenter, e poi dopo il Duemila, costantemente aggredita dagli innumerevoli gruppi anti-festività pagane.
E da festa che precede la notte d’Ognissanti, quando, secondo la tradizione, gli spiriti e le entità sovrannaturali sono più inquiete, s’è tramutata in una bieca operazione commerciale di proporzioni inimmaginabili.
Però fa felice i bambini.
Tutta questa introduzione per dirvi che io non sento la mancanza di Halloween, non avendola vissuta durante la mia infanzia, ma sento forte la malinconia per quelle serate passate con gli amici, davanti a un focherello (alcuni avevano in casa un caminetto), a spaventarsi a vicenda raccontandosi storie di paura.
È una delle cose che mi manca di più, insieme forse alle primissime (e ineguagliabili) partite a D&D. Mai più ritrovata la magia, il genuino terrore, il brivido lungo la schiena a sentire storie di fantasmi: l’uomo senza testa di via Monfalcone, il cane fantasma che appare a coloro che stanno per morire, la villa della Contessa, dove si dice sia possibile, in certe notti, vedere il fantasma della stessa, impiccatasi a una trave del salone. E via discorrendo.
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Ieri, su tumblr, mi sono imbattuto in un post fotografico a tema horror, con brevi spunti narrativi corredati da immagini.
E per un attimo, per un solo attimo, sono ritornato bambino, seduto davanti al fuoco, ad ascoltare le storie dei miei amici.
Ve lo ripropongo qui (mancava il link al sito originale, sorry). E alla fine aggiungo l’aneddoto che ho inventato io. Invitandovi, se ve la sentite, in fase di commento, a scrivere il vostro, se il giochino vi piace.
Ed ecco la mia storiella:
Qui il racconto di Coriolano:
Ebbene, cosa dite? Vi va di partecipare con una storia tutta vostra?
Buon Halloween, nel frattempo.
Ecco un po’ di musica per stimolare la creatività: