L'Attico

Qui dentro

Controparte del primo articolo/discussione sul Survival Blog. Lo so, si rischia un’overdose monotematica. Ma ogni tanto è bello esagerare. Questa volta, anzi, è necessario.
Tento di rispondere, qui, alle mail ricevute e alle curiosità sorte in sede di commento, circa la storia che ho creato. Sforzandomi, anche, di ipotizzare domande mai rivoltemi. Sperando che il tutto, alla fine, vada ad arricchire questa già straordinaria esperienza narrativa e collettiva.
Siamo alla fine. Questo sabato va in scena l’ultima puntata della Sopravvivenza del signor Hell, il mio alter-ego e della sua compagna, Zooey.
I ringraziamenti, come d’obbligo, in chiusura.
Proseguirò per punti, per facilitare la lettura e per risultare meno nebuloso del solito.

***

L’idea
Si inizia, come sempre, dal molto piccolo. Da una sfumatura o, nella fattispecie, da un compleanno. Quello di Alex. Che tira fuori dal cilindro, e da un bicchiere di superalcoolico, l’apocalisse.
Fa strani scherzi, il compleanno. Sul perché e percome di tutto ciò è giusto che si dilunghi lui, come ho inteso voglia fare.
Credo di essere stato il primo, insieme a Mettiu e Alex, a ipotizzare e proporre, vista la pioggia di commenti che quel suo post aveva ricevuto, uno scenario collettivo di scrittura.
Di sicuro, sono stato il primo a rispondere seguendo l’ambientazione. Il mio post intitolato Resistenza, nasce da ciò che Alex aveva immaginato di me, nel suo scenario.

“Il blog del primo è ancora online; in prima pagina c’è una foto presa da 28 giorni dopo, senza didascalie e diciture. La cara, vecchia ironia di Germano.”

Ed eccomi là, sul mio blog, ad augurargli buon compleanno.
Il giorno successivo, senza aver letto la sua ambientazione pandemica, ma deciso a proseguire ugualmente, anche se il progetto non avesse avuto successo o coordinazione, com’è invece avvenuto, postai la prima scena, chiamiamola così, questa.
Scritta di getto, credo in non più di mezz’ora. Un ipotetico scenario pulp, con tanto di damsel in distress, Zooey, e con i gialli definiti a più riprese zombie. Imprecisione ovvia, alla luce delle premesse.
L’ho lasciato così, senza rimaneggiarlo, perché rappresenta la confusione di un uomo normale che vede le sue certezze crollare, pur nell’assurdità di aver, allo stesso tempo, coronato il suo sogno, ovvero aver conosciuto lei.

Ambientazione
Molti dei survivalisti hanno prediletto l’ambientazione italiana. Io ho scelto l’Inghilterra, badate bene, non sapendo ancora che Alex, per quella nazione, aveva ipotizzato uno scenario meno problematico rispetto al resto del mondo.
La scelta inglese è stata dettata da un semplice calcolo delle probabilità: dovendo il protagonista incontrare un’attrice famosa, sarebbe stato molto più plausibile far avvenire il tutto a Londra, mentre lei era intenta a presentare un prodotto sponsorizzato, piuttosto che nel profondo sud dell’Italia, dove vivo.
Da lì in poi, seguendo le indicazioni di Alex, ma anche decidendo in modo autonomo (la caduta di Londra, ad esempio, è una mia scelta, poi approvata da Alex) ho caratterizzato la mia Inghilterra come meglio potevo.
Tutti i luoghi che ho citato sono reali, scovati attraverso Google Maps e Wikipedia. Ho misurato distanze, stabilito tracciati, controllato il numero di abitanti e le percentuali ipotetiche dei contagiati.

Stile
Ho scritto in prima persona, come tutti. Il tentativo personale, e la sfida in esso implicita, è stato quello di riuscire a dare allo stile variazioni minime, corrispondenti allo stato d’animo del protagonista in quel frangente. A detta di molti, ci sono riuscito. Esemplare in tal senso, la puntata natalizia. Tre natali diversi, tre situazioni diverse, tre sentimenti diversi, tre stili diversi.

Tempo
Non avrei mai pensato di essere capace di scrivere a scadenze fisse. In questo caso settimanali, o addirittura, in corrispondenza delle festività comandate, in un impeto folle di neo-realismo.
Il Survival Blog è, sotto quest’aspetto, una palestra di scrittura che mi ha fatto sentire, in questi due mesi, un professionista costretto a rispettare rigide tabelle di marcia.

I Lettori
Sono la controparte essenziale di tutto il mio SB. I loro commenti sono stati fondamentali per continuare, per capire, per mutare l’essenza della storia. La scelta di salvare Zooey, verso la fine, è stata presa perché mi avete fatto intuire, chi solo con accenni, chi arrivando a minacciarmi (tipo una certa Keyem) che quella era la conclusione che avreste gradito di più. E così è stato.
Quando ho realizzato di avere un pubblico, ho deciso di rispettarlo.
La consapevolezza della vostra presenza, della vostra attesa, della voglia che avevate di leggere il seguito della mia storia, mi ha spinto a lavorare di più, ad arricchire il testo con citazioni, riferimenti, dettagli, per regalarvi qualcosa di duraturo. Spero di esserci riuscito.

Influenze
Letterarie, in minima parte. Più che altro cinematografiche, per forza di cose.
Io ho visto tutto ciò che ho scritto.
Alex dice che ho abbondato con lo show don’t tell. Se l’ho fatto, è stata una scelta involontaria.
Mi sono solo limitato a trascrivere ciò che ho visto nella mia testa.
Non ho idea se sia un metodo diffuso tra gli scrittori. Io funziono così.

Musica e Immagini
Sono strumenti tipici di un blog. Dato che l’ambientazione si basava su una serie di blogger superstiti che postavano le loro esperienze in rete, ho trovato naturale impiegare le risorse che il blog e il web 2.0 mettono a disposizione.
Il risultato, penso, è un ulteriore arricchimento della fruizione della storia.
Alcuni dei titoli degli episodi sono ricalcati dai medesimi brani musicali che in essi figurano.
Con le immagini ho avuto una fortuna sfacciata, lo ammetto. Sono state tutte trovate in rete. Quelle più raccapriccianti sono state tratte da un blog in particolare, che troverete linkato a fine articolo.
La cosa importante da spiegare è che, alcune volte, la storia s’è piegata alle immagini.
Il dettaglio nella bambola nel lavabo, nell’episodio nove, è stato aggiunto dopo il rinvenimento di quella foto (per la cronaca, NON proviene da quello stesso blog. L’ho trovata con una ricerca generica, digitando, se non erro, ruined houses o abandoned places).

Zooey e il Signor Hell
Come lo chiama Zeros. Hell è il mio alter-ego. Ovvero me stesso, invecchiato di cinque anni e posto in uno scenario apocalittico. Tutti gli episodi citati, inerenti al suo “passato” sono veri. Le abilità che possiede sono vere.
Non sono un nerd occhialuto. Direi anzi, senza falsa modestia, che sono un bell’uomo.
La follia che mi vuole accanto a Zooey, un’attrice famosa, è tale e quale a quella che vuole il mondo preda di un contagio inarrestabile.
Può accadere. Anzi, ho visto che più il romance andava avanti e più coinvolgeva, e che la sospensione dell’incredulità necessaria per apprezzarlo era stata accettata in massa.
Il signor Hell, quindi, sono io, localizzato in un contesto che, come fa notare Luca, ci priva, in quanto esseri umani, della nostra moralità.
Hell ha dovuto abbandonare la sua morale per operare delle scelte, per ribellarsi a un destino che lo voleva pecora in attesa della fine. E perché no, per trascorrere gli ultimi anni della sua esistenza, accanto alla donna amata. Alla fine, spero si sia notato, il fatto che Zooey facesse l’attrice, nella vita di prima, non importa più.

Romanticismo
Ero in dubbio riguardo questa scelta. Il romanticismo è inviso a molti, per le ragioni che tutti sappiamo, ovvero i romanzi alla saccarina che occupano gli scaffali delle librerie.
Però, è pur vero che io sono un romantico, e che è stupido, in questo senso, negare ciò che più ci piace.
A mio avviso, ma soprattutto dopo aver letto il vostro parere, sono riuscito a creare una storia d’amore estrema, ma coinvolgente. Per nulla ridicola.
A me piace da matti.

Le scene preferite
A questa è giusto che rispondiate voi. Ma anche io ho le mie scene predilette.
Ve le elenco qui di seguito, in breve, indicando le date fittizie. Le ragioni, credo, siano ovvie, conoscendomi:

a) 4 Dicembre 2015 (in Chi ha paura delle Streghe?). Ero ancora a metà tra Ash e Neville.

b) 11 Dicembre 2015 (in I Quattro Cavalieri). Per gli Yellow Fab Four.

c) 24 Dicembre 2013 (in Merry Christmas Motherfuckers). Qui sono giunto a parlare di mio padre, che non c’è più, alla faccia di chi riduce questo esperimento a un gioco. È il passo che preferisco in assoluto.

d) 31 Dicembre 2012 (in Fuochi). Zooey ha la febbre alta e ascolta musica. Lo trovo delirante e suggestivo.

e) 15 Gennaio 2016 (in Dance of the Dream Man). La lotta nel bosco con l’infetto e le suggestioni della strega gialla. Vera sopravvivenza.

f) 15 Luglio 2013 (in Summer Madness). La caduta di Londra.

g) 26 Settembre 2013 (in My Name is Hell). Quando “uccido” il sergente per diventare padrone del mio destino.

Ringrazio Alex, per avermi donato fiducia, stima e un’esperienza di scrittura senza eguali, finora.
Il Survival Blog è stato un progetto che mi ha coinvolto per motivi personali e al quale mi sono dedicato con una passione inusitata. Forse è anche merito del caso. Ma esiste qualcosa, nel nostro mondo, che non soggiaccia almeno in parte alla fortuna?
Ringrazio tutti voi che siete intervenuti coi i vostri preziosissimi commenti. Come ho scritto sopra, sono cresciuto come scrittore anche per merito vostro.
Ringrazio tutti voi che avete letto. Siete tanti.

A sabato prossimo, con l’ultimo episodio!

Link Utili:

Mia Makila (blog di un’artista scandinava. Oltre a dipingere, colleziona immagini atroci trovate sul web. ATTENZIONE! Alcuni contenuti sono molto forti e disturbanti, altri semplicemente suggestivi)

Pagina del mio Survival Blog

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
    • 12 anni ago

    […] Qui dentro (di Germano “Hell”) […]

    • 12 anni ago

    […] mia alter ego è morta, tempo di bilanci. Lo hanno già fatto altri survival blogger, e altri lo faranno, quindi ecco il mio piccolo contributo in punti. 1) PARTECIPAZIONE: […]

    • 13 anni ago

    Interessante leggere il retroscena, tutto il lavoro che c’è sotto… complimenti ancora, ce l’hai messa tutta ed è venuto fuori proprio un bel risultato. 🙂

    Lo show don’t tell è una tecnica che si impara con l’esperienza, infatti uno scrittore agli esordi (e non solo) spesso esagera con le spiegazioni nella paura che il lettore non colga il messaggio che gli si vuole trasmettere… con risultati pessimi, ovviamente.
    Quindi quando Alex – a ragione – ti ha scritto quella frase, ti ha fatto un gran bel complimento. 😉

    Non è facile scegliere la o le scene preferite, ma forse l’ho già fatto nei vari commenti ai tuoi SB. 🙂

      • 13 anni ago

      Be’, il lavoro, come ho detto, è stato progressivo. Più mi leggevate, più avevo voglia di stupire, perché no? 😉

      Riguardo allo show don’t tell, se lo dici anche tu, allora mi devo arrendere all’evidenza, e ringraziare entrambi, tu e Alex.
      Credo, per riallacciarmi all’altro tuo commento, che molto sia dipeso anche dalle foto e dalla musica.
      Usare quest’ultima è stato istintivo, proprio perché vedevo le scene, e le sentivo anche. In alcune di esse immaginavo Zooey che si metteva ad ascoltare delle canzoni spesso dissonanti con l’atmosfera descritta, per creare un contrasto emotivo.

      Felice che il mio SB ti sia piaciuto così tanto.

      😉

    • 13 anni ago

    Onorato, messere.

    • 13 anni ago

    Ragazzi, complimenti a tutti, ho seguito poco e sparsamente tutto il survival blog ma si tratta di un progetto che ha una qualità invidiabile: è vivo.
    Avete dato vita a qualcosa di molto raro, e sono un pò seccato di non essermi mai deciso a dare un piccolo contributo; sinceramente le ambientazioni post-apocalittiche non sono il mio pane quotidiano e gli zombi non mi stanno molto simpatici, ma fare parte di una cosa del genere deve essere stato veramente bello. Forse con un’ambientazione a me più familiare avrei avuto qualche stimolo in più.
    Comunque bando alle ciance, e ancora complimenti a tutti.

      • 13 anni ago

      Grazie.
      Però ribadisco, spetterà ad Alex il lavoro di selezione, organizzazione e quant’altro.
      Diciamo che la mia soddisfazione deriva dal mio contributo.

      P.S.: ti ho aggiunto nel blogroll.

      😉

    • 13 anni ago

    Il tuo lavoro e quelli degli altri survivalisti meritano ben più di qualche discussione sui blog e posso ben dirti di aver apprezzato l’ articolo…
    Sulla distribuzione e stampa ci potrebbero essere varie soluzioni . Il consiglio che posso dare è che mettendo troppe idee nel calderone non si arriva a nulla: serve un unico portavoce che persegua una soluzione unica anche se questa possa essere impopolare per alcuni degli autori.
    Siccome non sono un tipo che è solito farsi i fatti suoi proporrò comunque delle idee a Hell ma quello che deve decidere rimane Alex…

      • 13 anni ago

      E io le inoltrerò al capo. 😀

      Se ci si impegna ‘sta cosa si realizza in breve tempo.

    • 13 anni ago

    […] per carità, ancora di proposta si tratta. Stessa proposta su cui abbiamo discusso ieri, QUI, a profusione. Ma quanta soddisfazione può dare, una cosa così? Anche se è solo un’idea? […]

    • 13 anni ago

    @Luca: se ci si rivolge a Lulu o a Blurb (che hanno basi in USA, Spagna, magari anche in Inculandia , ma ovviamente non qui in Italia) i costi sono ancora più alti 🙁

    Io di stampatori non ne conosco, purtroppo. Più che altro credo che il problema sia principalmente uno: siti come Lulu e Ilmiolibro offrono perlomeno la vetrina dove acquistare i libri cartacei, per chi li vuole. Senza di essi, come si potrebbe rimediare? Io non ne ho idea, ma ammetto di non averci mai pensato…

    • 13 anni ago

    Nella disgraziataggine che mi corrode in questi giorni di ultra lavoro, (se non collaboro rimango a piedi)certe letture non me le perdo.
    Hai fatto un bel sunto Hell, come i “grandi”… e ciò mi piace:-)
    Ora che siamo quasi alla fine devo confessare che mi sono divertito parecchio a leggere i tuoi post, ma ho trovato qualità e anche un qualcosa di profondamente vero… ma ormai la stima che ho nei tuoi confronti non la posso nascondere e quindi, mi raccomando dagli una morte da eroe “citando il gladiatore”

      • 13 anni ago

      Sto qui, infatti, a decorare l’ultimo capitolo…

      Ah, che poi mi devi ancora dire che t’è sembrato di “My Name is Hell”! 😉

      Uhm… niente spoiler, caro Ferru. Anche se ormai parecchie cose sono state rivelate, nomi compresi. Basta andare a leggere un po’ in giro…

      Forse, il capitolo conclusivo ti spiazzerà, ma come sempre è molto personale. Anche se si è trattato di ipotizzare circostanze che non ho mai vissuto.

      Per il finale, però, ho pensato a qualcosa di poetico, a suo modo. E anche incerto, come piace a me.

      E non lasciarti ingannare dalle apparenze…

      😈

    • 13 anni ago

    Sto chiedendo preventivi a stampatori di fiducia.
    17 euro a copia sono follia pura.

      • 13 anni ago

      Sembrava un po’ esoso, in effetti…

    • 13 anni ago

    Uhmmmmm. Il mio libro offre dei template parecchio rigidi.
    Per dire, un 120 pagine, copertina rigida, carta patinata 90 grammi, 14,2×22,5 viene a costare 17 euro a copia, stampandone una decina. È troppo, ma il punto è che il sistema calcola che ogni pagina sia stampata a colori… e invece, la maggior parte del SB book dovrebbero essere in bianco e nero.
    Ne consegue: bisogna interpellare uno stampatore “vero” che si occupi di stampa digitale. Questi service sono perfetti per chi vuole stamparsi il fotolibro del viaggio di nozze o il “romanzo della vita”, ma non sono molto flessibili.

    • 13 anni ago

    Molto in breve (ci torneremo).
    I print on demand stranieri, come Lulu, hanno maggiore qualità ma dei costi di spedizione esagerati.
    Tra quelli italiani il più noto è senz’altro ilmiolibro (http://ilmiolibro.kataweb.it/), che abbatte di parecchio i costi di spedizione, a scapito di una qualità minore. Io non l’ho mai usato, ma non dovrebbe essere complicato.
    Non vedo altre soluzioni.
    PS: ilmiolibro è legato al marchio Feltrinelli.

    • 13 anni ago

    Da questo punto di vista Alex ne sa MOLTO più di me. Poi il progetto è suo, quindi…

    😉

    Al massimo io ci posso mettere qualche idea/spunto e tanto entusiasmo, come si può ben vedere…

    • 13 anni ago

    Ad ogni modo, per come l’ho pensato io, il SB cartaceo finirà per costare più di quella cifra. Anzi, se qualcuno di voi ha già esperienze di stampa di volumi digitali presso service italiani o stranieri, si faccia avanti.

    • 13 anni ago

    Bellissima quest’idea!! Non vedo l’ora di stringere tra le mani la mia copia! 😀

      • 13 anni ago

      Secondo me, sei una talebana sotto mentite spoglie… 😉

    • 13 anni ago

    E in questo caso non sto più nella pelle! 😀

    • 13 anni ago

    Perché spendere 3-4 euro?
    Perché sarà un prodotto editoriale così curato e attraente che tutti vorranno collezionarlo. 😉

    • 13 anni ago

    Ascolterò volentierissimo la tua idea! Prenditela con calma, tanto anch’io in questi giorni sono tiratissimo col tempo.
    Sappiate tuttavia una cosa: appena diremo “se volete c’è anche la versione cartacea” salterà su il talebano di turno che urlerà “ma allora ci volete GUADAGNARE! ONTA E DISONORE!”

    Cosa volete farci, è un ambiente così, l’importante è tirar dritto…

      • 13 anni ago

      Ma tanto qui, con la registrazione, non apparirà mai. Troppa fatica, no, registrarsi e commentare! Al massimo dalle tue parti… 😉

      Piuttosto, lo sai meglio di me che questa del cartaceo è un pro forma. Voglio dire, se accanto c’è il download gratuito, perché spendere 3-4 euro? O, almeno, questa è la morale comune…
      Poi, c’è sempre la possibilità che qualche aficionados l’acquisti… ma è una minoranza in via d’estinzione… ahahhaah

      Per me va bene, anche che ci siano entrambe le possibilità. Perché ci tengo moltissimo.

    • 13 anni ago

    Sulla questione volume cartaceo c’è da parlare cinque minuti.
    Ora ho poco tempo, ma domattina pubblicherò un post con quello che mi frulla per la testa (un’immagine vale più di parecchie parole, dicono).
    Direi che è un’occasione troppo ghiotta per limitarla al “solo” ebook.

    • 13 anni ago

    E poi dicono che l’estremista sono io! LOL 😀

    Scherzo. Io per stile sciatto intendo sempre una sciatteria fasulla, che cela una solida capacità di scrittura. Quindi NO, nel modo più assoluto, agli errori di ortografia, etc, etc…

    La questione copyright secondo me entra in gioco con le copie cartacee. Finché è un eBook gratuito credo che nessuno se ne fotta un accidente.

    😉

    • 13 anni ago

    Due risposte di fretta (sono sempre di fretta in questi giorni… sigh…)

    1) Lo stile dei SB. Una scrittura rapida e imprecisa sarebbe stata forse più realistica, ma sgradevole nell’insieme. Fin dal mio secondo post avevo ben chiaro il futuro di ebook che avrebbe riguardato alcuni SB, quindi mantenere uno stile curato era il minimo per offrire ai lettori qualcosa di piacevole. Il realismo non si deduce dagli orrori ortografici, o almeno credo 😉

    2) Rispondendo a Luca, direi che senz’altro mi piacerebbe produrre un paio di ebook con tanto di foto, link a musica etc etc. Credo che, per quel concerne il copyright, basterà citare le fonti. Del resto ciò che si trova in rete è già di per sé condiviso.
    Sulle eventuali copie cartacee, si può valutarle. In fondo se uno non vuole spendere si accontenta dell’ebook e se ne sta bello soddisfatto, no?

    • 13 anni ago

    Forse sono stato poco chiaro. Quello che voglio dire è, avevi già in mente tutta la storia? L’hai solo spezzettata e mescolata? 🙂

      • 13 anni ago

      Uhm…
      Domanda interessante.

      Vediamo un po’. Sulla cosa delle linee temporali ci siamo già dilungati negli altri articoli. Qui ricordo che la scelta di suddividere il racconto in tre tempi diversi è nato da un’esigenza tecnica. Avendo scritto il primo capitolo PRIMA dell’ambientazione generale fornita da Alex, e ambientandolo idealmente nel 2012, non volevo cancellare ciò che avevo scritto o correggerlo. Così, al 2012 s’è affiancato il presente ideale, il 2015, e poi in ultimo la via di mezzo, il 2013/2014.
      In pratica mi sono complicato la vita da solo. ahahahahah

      Sapevo già dove i due protagonisti dovevano andare a parare e sì, avevo una vaga idea di tutta la storia già prima di scriverla. Alla fine s’è trattato di unire i dettagli. Però, la cosa importante è specificare che tutti gli episodi pubblicati sono stati scritti proprio nell’ordine di pubblicazione.

      😉

    • 13 anni ago

    Stavo per commentare nell’ultimo capitolo del Sb, quando ho notato quest’altro.
    Prendo l’occasione quindi di farti i miei complimenti per My name is hell. ah ah ah Bello il riferimento multiplo. E bella e emozionante la svolta finale del 2013.
    L’ho detto già la scorsa volta, il tuo lieto fine spaventa. Direi che non è da tutti.
    Riguardo qesto articolo interessante, voglio sottolineare una cosa che non hai scritto: la struttura a incastro, che secondo me valorizza il tutto.
    Io non amo i flashback perchè la fine concide con il presente dei personaggi. Invece le tre linee temporali, che in modo incredibile si sono ricongiunte sono risultate coinvolgenti.
    La mia domanda a qeusto punto è, come sei riuscito a ricollegare tutti i fili narrativi?

    • 13 anni ago

    Sì infatti il bello è che ognuno ha trovato uno stile adatto al suo modo di intendere il SB. Per dire, mi è piaciuto il tuo SB con il tuo stile, ma allo stesso tempo mi è piaciuto molto anche quello di Faina, che è quello che più ha sfruttato l’aspetto survivalista. Il confronto per il miglioramento è proprio nell’accostamento di stili e scrittori differenti, ognuno può imparare dai feedback che riceve! 😉

    Per dire, io agli inizi ho dato talmente peso all’aspetto survival che non scrivevo nulla durante la settimana, vivevo con la mente quello che avrei dovuto narrare nel successivo episodio e poi lo scrivevo direttamente sul blog, di fretta e senza scaletta se non quella mentale. Come avrebbe fatto il mio io futuro del resto. Poi ho cambiato, ho scelto una sottotrama da seguire fino alla fine e ho iniziato a scrivere gli episodi prima della pubblicazione. Lo stile survival ho cercato di mantenerlo, ma era comunque costruito, non diretto come poteva essere nei primi episodi. Dai feedback ricevuti negli ultimi episodi il cambiamento pare aver pagato!

    PS: Ho scritto un mezzo papiro! O_O confrontarmi sulla scrittura mi appassiona, si è notato immagino… 🙂

      • 13 anni ago

      Sì, si è notato, ma è lo scopo di questo post. 😉
      Confrontare i propri sistemi.

      Io ho avuto un inizio simile. Fermo restando il culo che ho a trovare subito foto attinenti (si vede che so fare ricerca), dalla mezz’ora di tempo iniziale del primo post, sono arrivato alle tre ore abbondanti degli ultimi. Un’ora circa a linea temporale. Più svariate riletture.
      Questo mi è costato qualcosa in termini di realismo. Del tipo, “Quando ho avuto il tempo di scrivere questi post?”. Però ne ho guadagnato, come ho detto, dal punto di vista del dettaglio.

      Immagino si debba trovare il giusto equilibrio tra forma e contenuto, se si vuole apparire più survivalista possibile. Ma, alla luce di quanto mi sono divertito a scriverlo, il mio SB, non so se, potendo, cambierei una virgola di ciò che ho creato.

    • 13 anni ago

    Sì avevo scritto qualcosa del genere in un commento su Facebook a uno dei tuoi primi contributo. 😉

    Il SB credo sia stata una bella palestra per tutti, uno dei suoi punti di forza. Personalmente ad esempio è riuscito a farmi seguire costantemente la scadenza settimanale, e mi sono stupito nel riuscire a scrivere anche solo quelle tre-quattro pagine dei miei contributi (come lunghezze sono ben distante dai post tuoi e di Alex XD) con una buona costanza temporale (non dico qualitativa perché alcuni episodi che ho scritto non mi sono piaciuti proprio, ma vabbè del resto li scrive un sopravvissuto stressato dalle situazioni!). Credo che a ognuno dei partecipanti il SB abbia lasciato qualche “lezione” del genere. 🙂

      • 13 anni ago

      Be’, però hai tirato in ballo un argomento interessante.
      Ovvero lo stile da survivalista.

      La domanda che mi sono posto spesso, durante questi mesi, è stata:

      meglio scrivere in maniera elegante, oppure di fretta (apparente), tipo Faina, per rafforzare l’idea dello stress post-apocalittico?

      A me sarebbe piaciuto continuare con dei post più buttati via, però ho pensato che in questo modo avrei dovuto sacrificare gran parte dell’ambientazione, i cui dettagli mi sono divertito a concepire di volta in volta. In breve, ho deciso di continuare a scrivere come al solito e di privilegiare la totalità, personaggi, situazioni particolari, scenario generale.

    • 13 anni ago

    Se la fai tu, sarà una figata, con la A maiuscola! 😉

    E grazie mille per i tuoi interventi!
    Poi, una domanda, perché sinceramente non me ne intendo… magari tu sì, a copyright come stiamo messi?
    Nel senso, io ho inserito parecchi link a musica, immagini… È vero che è tutto in creative commons, però…

    • 13 anni ago

    È da un po’, dopo che ho visto uno dei post di Alex, che sto pensando alla veste grafica che potrebbe/dovrebbe avere il volume che raccoglierà il SB. Credo che una versione cartacea, impaginata come si deve e in maniera necessariamente anticonvenzionale, arricchita da foto e immagini, sia obbligata.
    Una stampa on-demand lo renderà disponibile a tutti, naturalmente affiancato dalla sua versione elettronica.
    Bisogna solo mettersi d’accordo sulla struttura del volume.

    • 13 anni ago

    Bell’articolo Hell. Come ti ho già detto il tuo SB è stato uno dei più gustosi da leggere, uno dei più coinvolgenti: sarà l’ambientazione differente da quella degli altri, sarà la coesistenza di tre differenti linee temporali, sarà che semplicemente è scritto bene, e se una cosa è scritta bene si fa leggere bene.

    Quindi io da umile lettore ti dico grazie. 🙂 E poi…e poi vabbè, le altre considerazioni su questo viaggio dei Survival Blog me le lascio come post scriptum al mio ultimo contributo di domenica prossima!

    Attendo trepidante il tuo finale,
    Gianluca

    PS: Non saprei scegliere una scena preferita, tutti gli episodi mi sono piaciuti, per un verso o per l’altro. Del resto il bello delle storie è in tutto l’insieme e non, o per lo meno non solamente, nei singoli episodi. Però ricordo che la trovata dei Yellow Fab Four mi aveva colpito particolarmente. 😛

      • 13 anni ago

      Grazie a voi. Vi adoro. 😉

      @ KM
      Scrivo con molta facilità di esperienze personali e/o private perché prediligo proprio la prima persona. Ragion per cui mi riesce spontaneo, anche liberatorio, se vogliamo.

      Non so se risulti normale questo mio ragionamento, ma io trovo che scrivere di un fallimento in amore, come nell’ultimo capitolo mi dia forza. Molta più di prima. Non me ne vergogno assolutamente. Se è vero che certe cose devono finire quando è il momento, talune non devono neanche iniziare.

      @ Gianluca
      Sì quest’articolo non voleva essere la solita autocelebrazione. In realtà deve essere una sorta di punto d’incontro/discussione. Non ricordo chi tra voi, forse proprio tu, scrisse che da questa esperienza collettiva si poteva trarne un miglioramento reciproco.
      Per me è stato così.
      Non si può credere quanto sia utile il confronto diretto e immediato coi lettori. Ascoltare le richieste, assecondarne i desideri, spiazzarli in positivo con svolte improvvise della trama.

      In breve, posso dire che, prima del SB, io scrivevo solo per divertire me stesso. Dopo, ovvero adesso, scrivo perché il divertimento sia reciproco., sia mio che vostro. Non ho, per il momento, altre ambizioni.
      Sto benissimo. E lo devo a voi.

      E ora, un po’ di musica va! QUI
      Perché mi piace anche la musica italiana, eh…

      😉

    • 13 anni ago

    Grazie Hell! Bellissima spiegazione. E’ pazzesco conoscere i retroscena e tutto o quasi, presumo, il percorso creativo.
    La tipa del blog pubblica foto terribili!!
    Mmhhh, se devo dirti la mia scena preferita è proprio la seconda dell’ultimo post, quando lei ti dice che è incinta.
    Da quel momento vedo solo stelline e cuoricini!! 😀
    Poi se mi permetti si capiva che in alcuni momenti stavi parlando di esperienze personali. Io non ci riuscirei.

    • 13 anni ago

    Cosa penso di tutto questo lo sai già.
    Piuttosto voglio cogliere l’occasione per SPUTTANARE un tizio che sta facendo lo stronzo alle tue spalle.
    Veramente incredibile.
    Dal momento che so che fa il lurker di professione, allora questo individuo sappia che se continua farò il suo nome, così dovrà andare a nascondere la testa nel suo deretano, per sfuggire alla vergogna.

    arrivederci

      • 13 anni ago

      Ah!
      ahahahahhaha

      Credo anche di aver capito chi sia. Vabbé, lascialo stare. Uno che va a farsi cambiare il pannolino dalla mammina se gli si dice di farsi più in là si ridicolizza da solo.

    • 13 anni ago

    Fin troppa carne al fuoco, per questo dannato lunedì pieno di robaccia da sbrigare. Non è che si può fermare il mondo per un attimo, eh? Anche senza pandemia, magari 😉

    Guarda, di tutte le cose che hai detto, ne condivido oltre il 90%.
    Come affermi tu, i ringraziamenti li farò alla fine, ma è lecito anticiparne qualcuno per chi, come te, ha reso l’esperienza del SB indimenticabile.

    Al di là dell’esperienza personale (è la prima volta che provo una scrittura a quattro mani!), decisamente positiva, devo ammettere che il SB si è rivelato una palestra eccezionale.

    Dover scrivere a scadenze prefissate, rispettando precisi margini di tempo (sette giorni trascorsi da un post all’altro), e senza scadere in odiosi deus ex machina: tutte cose che mi serviranno anche in futuro, e non poco!

    Avrei altre cose da dire, ma questo è il post delle TUE considerazioni, non delle mie, quindi non ti rubo spazio 😉

    Quindi, parlando del SB del sig.Hell, posso dire che è senz’altro uno dei 2-3 (senza togliere nulla agli altri) che ha impreziosito il progetto.
    Vuoi per l’ambientazione, vuoi per il triplo piano temporale, vuoi per la possibilità di usufruire di un POV “semi-pandemico” (l’Inghilterra)…
    Insomma, moltissimi valori aggiunti.

    Il SB mi mancherà. Moltissimo.
    Avremmo potuto tirare avanti ancora per un mese, forse anche due, ma a che pro?
    Meglio finire bene, e non allungare il brodo, manco fossimo gli sceneggiatori di “Lost” 🙂

    Comunque sto già pensando a un secondo esperimento del genere. Magari in estate. Ora è tutto fumoso, tranne quella scintilla d’idea che fluttua tra i pensieri vari & eventuali.

    Tuttavia so già che nulla riuscirà a sostituire l’affetto crescente che ho provato per il SB. Non per il MIO SB, bensì per i VOSTRI.

    PS: sulla scena preferita per ora non mi pronuncio. Tempo permettendo cercherò di fare una sorta di sondaggio omnicomprensivo a tema, fra una settimana o due… E poi le tue “scene” che più ho amato già le conosci, mi sa 😉

      • 13 anni ago

      Ma a me manca già tutto.
      Voglio dire, era un appuntamento fisso. Ero arrivato addirittura a organizzarmi la settimana in modo efficiente, pur di conservare quel tot di ore libere per riuscire a scrivere indisturbato.

      Questa è la cosa che mi è servita di più, senza dubbio. E poi, è stata un’esperienza straordinaria perché ho avuto modo di sfogare attraverso la scrittura alcune cose che, evidentemente, stavano lì da tempo…

      Lo so, meglio chiudere prima di allungare il brodo con elementi sovrannaturali, e il fumo nero in collina e il tappo della bottiglia… muhahahahah

      P.S.: comunque noto che sia il primo post che questo sono stati disertati, per poi esplodere lentamente. Il SB intimorisce…

      😉