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Qualche news da Perfection: EUROPE

Sembra che il mio ciclo di fantascienza, Perfection, debba concludersi col quinto volume.
Sembra.
E molto probabilmente sarà così.
Ma… come ho detto più volte, Perfection è prima di tutto uno stato mentale e poi un’ambientazione. Globale.

Sì, ho in mente gli assetti socio-politici di tutto il pianeta. Va da sé che potrei scrivere un corpus mitologico, o un altante geo-politico del XXII secolo afflitto dalla catastrofe climatica e dall’Agave, l’agente patogeno che ha quasi annientato le femmine della specie umana. Il che vuol dire che avrei a disposizione un mondo intero per narrare “piccole storie”. Ma ho imparato, col trascorrere di strani eoni, che fare proclami, almeno per quello che mi riguarda, equivale a non concludere niente.

Spendere due parole su quello che è stato fatto e magari anticipare quello che verrà davvero, sì, quello lo posso fare.
Ragion per cui, iniziamo con le curiosità, che magari possono avvicinare anche gli indecisi:

In che periodo storico ci troviamo?
L’anno è il 2142.
L’intelligenza artificiale è stata applicata alla robotica da intrattenimento da circa sessant’anni, e via via perfezionata.
Allo stesso tempo, la pandemia da Agave, che ha sterminato le donne, ha spinto sempre più persone a ricercare la compagnia delle macchine, sofisticate ginoidi – e androidi – da accogliere in casa, con cui accoppiarsi, certo, ma soprattutto con cui passare il tempo, che è l’attività che meglio caratterizza la nostra esistenza.

A che punto è l’intelligenza artificiale?
Nel 2142, il raggiungimento della effettiva autocoscienza delle macchine, con le ginoidi Lei, ha posto un quesito fondamentale: si può, si deve riconoscere alle macchine dignità e diritti propri degli esseri umani?
Questo è ciò che avviene nell’Alleanza delle Americhe, con capitale New Rio (sita in America del Sud), ed è questa atmosfera che troverete riflessa nel ciclo primario: Perfection, ambientato in una città fantasma nel deserto del Nuovo Texas.

E lo spazio?
Sì, ci sono colonie spaziali. O ci sono state.
La possibilità di un’espansione umana nel sistema solare viene accennata soprattutto nel terzo volume, Sunrise. Lì si fa riferimento, tra le altre, a una missione per fondare una colonia umana su Encelado, uno dei satelliti di Saturno, che quasi certamente ha avuto esito infausto.

Scriverai mai racconti ambientati sulle colonie spaziali?
Eh, mi piacerebbe molto, per ora non sono in programma.

Perché privilegi le storie “piccole”?
Chiariamo: le ha definite così un amico. È una definizione di comodo, affettuosa, credo, e indica la mia predilezione, nella narrativa, per i personaggi, più che per le storie.
Sono i personaggi a generare le storie. Quando essi vivono storie non cessano di portarsi dietro i rispettivi bagagli di desideri, sogni, traumi, voglie, etc… tutto ciò che ci rende vivi, insomma.
Quindi diciamo che prediligo narrare storie, ma lo faccio attraverso la psicologia dei miei personaggi. Questo ovviamente si riflette nello stile di scrittura.
E sì, non ho ancora scritto di cospirazioni globali, o di eroi che sventano minacce per il futuro della specie. E non l’ho fatto perché… non ci credo. La storia mi ha insegnato che quelle dei predestinati, ma anche degli eroi per caso, sono cose improbabili.

Quindi Perfection finirà?
Più che finire, chiuderò la finestra sui personaggi della cittadina fantasma. Ne aprirò altre, in Europa.

Ecco, appunto, Perfection: Europa?
Sì, in verità avete già dato una sbirciatina alla situazione europea, anzi, italiana. Vi sono riferimenti al Vecchio Continente sia nel primo, che nel terzo volume. Alto inquinamento, conflitti in corso, alienazioni mentali e vita difficile.
È arrivato il momento di aprire un’altra finestra su ciò che accade dalle nostre parti. Più precisamente qui dove vivo, in Alto Adige.

Come sarà l’Alto Adige del 2142?
Irriconoscibile. Ma non per colpa sua, o di chi ci vive. È che lo scenario europeo, rispetto all’Alleanza delle Americhe, è molto più estremo: quaggiù in Europa hanno dovuto affrontare guerre, carestie, crisi climatiche e catastrofi assortite. Ed è anche capitato che i rimedi ai cambiamenti ambientali abbiano causato problemi maggiori di quelli che si cercava di risolvere.

Si parte, quindi, in uno scenario di guerra...
Guerra e fuga. E anche la robotica… c’è una cultura diversa, in Europa, rispetto all’intelligenza artificiale e a ciò che rappresenta. Quindi è un cambio di scenario radicale.

E… quando?
È già in stesura. Esiste già una copertina, generata, ovviamente, da un’AI. Il risultato mi soddisfa parecchio. Sulla tempistica non mi esprimo. Quando scrivo scrivo velocemente, ma possono passare settimane in cui ci lavoro solo rimuginandoci sopra, e non sfiorando neppure la tastiera. Questo perché voglio scrivere solo storie il più possibile differenti le une dalle altre.

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– le immagini sono tutte state generate con Midjourney
– l’articolo contiene link commerciali

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