È da quando ho messo le mani su Draculea che dico sempre che il formato cartaceo ha senso solo se raggiunge questa qualità.
Follettiana, a cura di Pietro Guarriello, è – idealmente – il secondo volume antologico dedicato ai “mostri” di ABEditore, pubblicato nel 2020.
Ce n’è un terzo, Grimorio, che sarà mio per Natale, e tanto altro materiale.
Come detto, prima ancora di addentrarsi nella materia del libro, colpisce la bellezza dell’edizione.
Follettiana è un libriccino, formato tascabile, stampato con caratteri “antichi” e pieno, letteralmente pieno di disegni, tavole, incisioni che accompagnano splendidamente i racconti dedicati, questa volta a tutto quell’insieme di creature sovrannaturali che per comodità racchiudiamo nel termine inglese fairies, altrimenti detto Piccolo Popolo, popolo fatato, o gentile.
E, se per caso non avessimo familiartà con l’argomento, dato che gli esseri fatati, o le leggende che li vogliono protagonisti sono radicati nelle popolazioni celtiche, Pietro Guarriello firma l’introduzione, che per ricchezza di riferimenti sembra quasi un saggio, a questo affascinante folklore.
I racconti sono come devono essere: antichi. Appartengono a epoche lontane, a lontane sensibilità. C’è un fascino tutto particolare nel leggere tali strutture sintattiche, soprattutto per chi come me si occupa di narrativa: ti mette in pace con la scrittura, accettando che l’ars affabulatoria evolve col trascorrere delle epoche, nonostante tutto.
Il Piccolo Popolo è, come da tradizione, caratterizzato da indole bonaria o nefasta, spesso in reazione diretta a come gli stolti esseri mani si mettono in relazione con fenomeni e creature che non solo hanno timore di incontrare, ma che si rifiutano aprioristicamente di conoscere per… paura.
E credo di non sbagliare se mi permetto d’associare il senso di repulsione ad avere a che fare con un folletto possa associarsi al fenomeno dell’Uncanny Valley. Dopotutto, siamo… saremmo in presenza di un essere che imita la forma umana, ma che la altera drammaticamente per dimensione. Qualcosa di non proprio giusto, insomma.
Nell’antologia c’è spazio anche per autori – e leggende – italiani: Egisto Roggero e Matilde Serao.
Sì, dovreste proprio farvi un regalo. Follettiana (e i suoi fratelli cartacei) sono da leggere in poltrona, davanti a un camino acceso, con un bel bicchiere di scotch nell’altra mano.
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