Underground

NON È “Non è la Rai”

Un artefatto perduto del ventesimo secolo.
O forse non così perduto, chissà.
Un programma televisivo con uno studio zeppo di ragazzine che cantano (per lo più maluccio), ballano (si fa per dire) e intrattengono un pubblico di adolescenti con chiacchiere vacue e sciocche.
Gli spettatori che votano le loro preferite, telefonano da casa, seguono l’avvicendarsi di volti più o meno nuovi con ragazze che lasciano il gruppo, altre che vengono assoldate al loro posto.
Poi dischi, articoli sui quotidiani e sulle riviste, servizi su altre reti televisive.

Alle spalle di tutto ciò un produttore-burattinaio, ex paroliere e DJ radiofonico, che non esita a usare le ragazze in maniere spesso discutibili, costruendosi una carriera inaffondabile come guru della televisione e della musica.
E alla fine della fiera, il gruppo che si sbanda, e solo un paio delle ragazze che fanno carriera, come attrici, come cantanti.
Suona familiare?
Vediamo i dettagli.

Yasushi Akimoto

È il 1985.
Il primo Aprile, per la precisione, e siamo certi che non vi sfuggirà l’ironia.
I dirigenti della Fuji TV hanno fra le mani un concept rivoluzionario: una band composta da una ventina di ragazze, che esordiscono in una trasmissione intitolata “Yuuyake Nyan Nyan” (che vorrebbe dire “Il miao miao del tramonto”).
Il genio all’origine di questa idea è Yasushi Akimoto, classe 1958, già paroliere della band The Alfee e conduttore radiofonico.
Undici delle ragazze selezionate sono delle liceali, che nel mese di Febbraio del 1985 hanno partecipato a un varietà di Fuji TV, dimostrando che il pubblico a casa gradisce alquanto una banda di adolescenti dal talento molto modesto, ma disposte a mettersi in gioco.
Un dettaglio che ad Akimoto non è sfuggito.
Undici è un bel numero, ma ben presto si passa a 19 – il nome per la band è Onyanko Club.
Il Club delle Gattine.
E sì, c’è un doppiosenso abbastanza greve, sia nel nome della band che nel titolo del loro show.
Così come il titolo del primo singolo delle ragazze – “Se-ra-fuku wo nugasanaide”.
“Non togliermi la mia uniforme da marinaretta”.
E non stiamo scherzando, anche se è il primo aprile, ed è il 1985.

Non togliermi la mia uniforme da marinaretta
Adesso è sbagliato. Sii paziente.
Non togliermi la mia uniforme da marinaretta
Adesso è sbagliato. Sii paziente.

Le ragazze sono sempre “mimidoshima” [intraducibile: una ragazza che ha esperienze sessuali per procura, attraverso le storie che le raccontano le amiche]
Ho troppo da studiare!
Ah, tutti i giorni.

Voglio tanto “fare H” [slang, fare sesso]
prima delle mie amiche
Ma sono troppo vigliacca per andare oltre a baciarsi.

Voglio tanto “fare H”
come si vede nelle riviste
Ma sarebbe uno spreco dare a te qualcosa,
perciò non te la darò.

… e qui ci fermiamo con un brivido, al pensiero che ci sono altre due strofe.
Il testo è di Yasushi Akimoto.

Yuuyake Nyan Nyan è un programma indirizzato a un pubblico di adolescenti – per lo meno nominalmente: dopotutto, nessuno sa chi ci sia da questa parte dello schermo.
Il successo è colossale.

E praticamente subito, a ridosso del successo, arriva la catastrofe: due settimane dopo il primo episodio, col singolo che ancora deve uscire, un fotografo di una rivista scandalistica becca sei delle ragazze del Club delle Gattine in una caffetteria, mentre bevono un tè e si fumano una sigaretta.
Le ragazze sono tutte sotto i vent’anni, l’età minima per poter fumare in Giappone.
Le foto pubblicate sono un fulmine a ciel sereno.
La Fuji TV sospende le sei ragazze e pubblica il contratto che le lega alla rete televisiva: per essere Gattine è vietato fumare, ed è vietato fidanzarsi.

La sopravvissuta all’epurazione

Dopo quella che i media oggi chiamerebbero “una attenta indagine”, ma è probabilmente una lunga notte da incubo per Akimoto e i suoi colleghi negli uffici dirigenziali della Fuji (che immaginiamo saturi del fumo di sigarette, così, per contrappasso), una delle ragazze viene reintegrata nel gruppo: nelle foto si scorgono solo una gamba e uno stralcio di gonna, ma non il volto, quindi nessuno può provare che Aki Kihara fosse davvero in quel locale con una sigaretta tra le labbra.
Le altre cinque vengono licenziate.
Tocca trovare dei rimpiazzi – ed è qui che il disastro porta allo sviluppo di quella che diventerà una delle caratteristiche-chiave dell’Onyanko Club: l’avvicendarsi di nuovi membri in sostituzione di quelle ragazze che sono state lasciate a casa – magari perché beccate a fumare, o mano nella mano col fidanzato.
In totale, nel corso degli anni il gruppo conterà 52 membri ufficiali (e tre non ufficiali), e le Gattine, per quanto ben note ai loro fan, veranno spesso identificate semplicemente con un numero.
Per minimizzare i danni, la rete sposta anche il programma dal lunedì al venerdì sera, dove dovrebbe avere un profilo più basso.

Ma poi, il singolo sul levarsi l’uniforme scolastica e far sesso per procura arriva al quinto posto nella classifica nazionale, dove resterà per diciassette settimane, e a quel punto Yuuyake Nyan Nyan è un successo tale che le cinque fumatrici vengono ben presto dimenticate.
I fan le chiameranno in seguito Maboroshi no Onyanko, le Gattine Fantasma.
Parlare di sigarette o fidanzati, da questo momento in poi, è strettamente vietato se si vuole avere il permesso di scrivere riguardo alla trasmissione o alla band.

Il secondo singolo, “Oyashininatte Teacher” (“Smettila Professore” o “Stai bravo Professore”… si, OK avete capito), è la storia di una studentessa che va male in matematica e decide di alzare la propria media civettando con il suo insegnante, che prova a saltarle addosso.
Una cosina di classe, insomma.

Nel 1986, le Onyanko Club fanno nuovamente sfracelli con un nuovo singolo, Otto Chikan, che sarebbe un po’ difficile da tradurre ma praticamente è una canzone su un molestatore da metropolitana, uno di quelli che sui treni affollati palpano le ragazzine. Ma, come la canzone sottolinea, potrebbe solo trattarsi di anime romantiche con qualche difficoltà di comunicazione. Non bisogna avere fretta di giudicarli.
Non fa una piega.
Il singolo entra direttamente al primo posto in classifica, e ci rimane per otto settimane.

In Giappone il fenomeno delle “idol”, le cantanti adolescenti più apprezzate per il look che per le capacità canore, non è una novità. Le novità, in Onyanko Club, sono date dal numero di ragazze sulla scena, il fatto che la scena sia una trasmissione televisiva dedicata nella quale le Onyanko Club sono l’unico elemento presente, e i testi delle canzoni scritti dal solito Akimoto, che definire ribaldi è dir poco.
La trasmissione televisiva diventa perciò una piattaforma per la promozione della band, ma al contempo per audizionare e testare col pubblico le new entry, in modo da mantenere “aggiornato” il gruppo.
Il tutto, sotto il controllo autocratico di un autore/produttore/mastermind.

In totale, le ragazze incideranno dieci singoli, e una quantità di album, compilation e cassette (hey, erano gli anni ’80!), faranno una marea di poster e di photobook, gadget assortiti… e un film, che esce nel 1986: Onyanko the Movie: One Shot Danger!
La band genera anche tre gruppi-spinoff, composti da alcune delle ragazze del Club, che hanno la propria discografia e il proprio pubblico.

Le Onyanko Club creano, col loro spettacolo, un nuovo modello di intrattenimento, che verrà ripreso succesivamente da gruppicome le Morning Musume e più recentemente dalle AKB48 – quest’ultimo gruppo prodotto da Yasushi Akimoto.

Le Onyanko Club si sciolgono nel 1987, e nel 1988 compaiono i primi servizi senza veli su Playboy Japan e su altre riviste “per adulti” di un paio delle sopravvissute del gruppo.
Le altre seguono tre possibili strade: alcune sposano dei dirigenti della Fuji TV (a cominciare da Mamiko Takai, n° 16, che sposa Yasushi Akimoto), e scompaiono in questo modo dalla nostra storia; altre scompaiono e basta. Un certo numero infine resta nel mondo dello spettacolo, o come cantanti, o come attrici o produttrici.
Di queste ultime, le più fortunate sono probabilmente Akiko Ikuina e Shizuka Kudo, rispettivamente i numeri 40 e 38, entrambe parte dell’ultima generazione delle Gattine. Entrambe intraprendono la carriera solista con un buon successo, e passano poi alla recitazione, in sceneggiati televisi e film.

Shizuka Kudo ai tempi dell’Onyanko Club, 1986

Intervistata venticinque anni dopo la fine dell’avventura delle Onyanko Club, Shizuka Kudo molto discretamente affermerà di aver cercato di “imparare il meglio ed evitare il peggio di quella esperienza”, senza tuttavia elaborare.
La Kudo ha alle spalle d’altra parte una delle esperienze più “radicali” legate al successo del Club della Gattine: all’annuncio del suo fidanzamento con Takuya Kimura, popolare attore e musicista con la band SMAP, la Kudo diventa per alcuni mesi oggetto di minacce di morte da parte tanto dei vecchi fan delle Gattine, delusi dal suo tradimento, quanto dalle fan di Kimura, che odiano visceralmente la “rivale”.
La rete erutta in un tripudio di insulti, oscenità e critiche negative.
Il backlash del fidanzamento sarà a tal punto grave da minacciare la serie TV alla quale all’epoca la Kudo partecipava, che rischia la cancellazione a fronte delle critiche spurie.

Shizuka Kudo oggi

Non risulta che Shizuka Kudo abbia partecipato alla reunion del Club nel 2010.

Nel Marzo del 2014 viene annunciato che Yasushi Akimoto, ora docente e presidente della Kyoto University of Art, sarà parte del comitato organizzativo dei giochi olimpici di Tokyo 2020, e si occuperà in particolare della progettazione della cerimonia di apertura.

[questo articolo è dedicato alla memoria di Gianni Boncompagni – go in peace, man]

*

Quest’articolo è stato scritto da Davide Mana per Book and Negative

Salva

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.