Cinema

“Moon” di Duncan Jones

Innanzitutto tre curiosità. Di quelle che sì, ti lasciano veramente perplesso:

a) Moon è stato girato in trentatré (33) giorni, durante uno sciopero degli sceneggiatori, agli Shepperton Studios, gli stessi dove venne girato il sublime Alien (1979).

b) Il budget constava di soli 5 milioni di dollari.

c) Il suo regista, Duncan Jones, figlio di David Bowie, è al suo debutto in un lungometraggio.

Chiarite le precedenti, si può iniziare a parlare del film.
Ed è un buon film, non solo per un’opera prima. Sarebbe un buon film per qualunque regista, anche per i più smaliziati. Il fatto che sia il debutto, semmai, ha consentito a Duncan Jones di non crogiolarsi, di non strafare, cosa che ha contribuito alla compattezza del risultato finale.

L’astronauta Sam Bell (Sam Rockwell) si trova in una base mineraria lunare destinata all’estrazione di Elio-3, la fonte di combustibile ecocompatibile che ha permesso di risolvere la crisi energetica terrestre. Egli ha firmato un contratto triennale con la Lunar Industries, la Compagnia che detiene i diritti di estrazione, e si trova a due settimane dal congedo e dal ritorno a casa, da sua moglie e dalla sua figlioletta che egli ha visto crescere in videoconferenza. Ormai, egli è ridotto allo stremo dalla durissima esperienza, sia psicologicamente che fisicamente. Unico amico e assistente di Sam è GERTY, l’intelligenza artificiale che sopperisce a tutti i suoi bisogni e che controlla l’intera stazione mineraria.
Durante un’uscita di manutenzione ordinaria sul suolo lunare, Sam è vittima di un incidente e perde conoscenza.
Si risveglierà in infermeria, assistito da GERTY, solo per scoprire che c’è un altro sé stesso lì, con lui. Una sua copia esatta, un clone.

ATTENZIONE! LA PARTE SEGUENTE IN BLU POTREBBE CONTENERE SPOILERS (MA ANCHE NO…)

Questo è un film che non scorre mai noioso. D’altronde, durando solo 90 minuti, non potrebbe anche volendo.
Il regista ha optato per una narrazione a scaglie dal momento della scoperta del clone, a mio avviso unico punto debole del film. Debole perché non supportata da reazioni credibili, da parte di entrambi i personaggi. Voglio dire, è un avvenimento eccezionale, così come eccezionali sono le circostanze, no?
Fino a quel momento, Sam Bell, è stato, per tre lunghi anni, l’unico essere umano sulla luna. Sbaglio o ci sarebbe da perdere la testa nel caso in cui si venisse a sapere che c’è qualcun altro lì, insieme a lui? Per di più quando questo altro è la tua copia sputata?!
La cosa, invece, sembra quasi scivolare addosso a entrambi, i quali si mostrano solo un po’ confusi. L’unica differenza è che il primo Sam sembra più malandato del secondo e soffre di vuoti di memoria. Questa evidenza, insieme ad altri sospetti dispensati con efficacia, spingono entrambi i Sam ad indagare sulla loro natura, sulla verità che sembra essere celata ai loro occhi, prima che quelli della Compagnia li raggiungano e mettano tutto a tacere…

Scenografie ispirate a 2001: Odissea nello Spazio. Corridoi bianchi e lattiginosi, coperti da imbottiture e pannelli confortevoli. Tecnologia retro, pur essendo o volendo essere ultramoderna. Squarci di desolati oceani lunari e anelanti vedute spaziali della Terra, una delle quali riproduce una foto scattata dall’Apollo 17; il tutto accompagnato da una colonna sonora dolce e malinconica, forse troppo; avrei preferito qualcosa di più ipnotico. GERTY è la controparte buona di HAL 9000, la luce del primo è di un celeste confortante e pacifico corroborato dalle emoticon, laddove c’era il rosso della spietata lucidità del secondo; stessa voce suadente per entrambi i super-calcolatori, quella di GERTY è di Kevin Spacey.
In fin dei conti un film superiore alla media, ma senza esagerare…

approfondimenti:
Scheda di Moon su IMDb

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 13 anni ago

    anche io credo che avrei chiesto una tac al cervello.
    Però boh, si ricade sempre sulla questione scelta: è che in assoluto non mi pare uno scivolone narrativo, anche se io l’avrei gestita diversamente…

    Riguardatelo, merita 😛

    • 13 anni ago

    Seconda mia visione, mi è piaciuto più della prima.
    Secondo me la reazione dei cloni, per quanto possa sembrare sottotono, ci sta tutta: per quaranta minuti o poco meno tentano di fare finta di niente, di sorvolare sulla cosa, probabilmente per non porre domande. Ed è vero che uno di loro sta lì da tre anni, però è anche vero che ha un percorso quasi zen alle sue spalle: tre anni di silenzi, meditazione, accettazione delle cose… Forse il clone più giovane reagirebbe così (e infatti un po’ strippa) ma a parte invertite mi pare che come reazione sia credibile, messa in questo modo.
    piuttosto, l’unico punto “dolente” (a parte la regia, troppo canonicamente hollywoodiana nonostante tutto) del film, secondo me è la prevedibilità. Si capisce tutta la storia (pure il finale) molto prima che la questione del clone venga fuori…

    Ora, non so di quanto tempo fa è la tua recensione eh e lo so che i commenti su roba tanto vecchia in fondo interessano relativamente…
    Siamo lontani da The Sky crawler, dove fino alla fine sono stata confusa…

      • 13 anni ago

      Ma non è che mi interessino realativamente… piuttosto se passa tanto tempo il film non me lo ricordo così bene, e quindi di fronte a commenti tanto precisi non so che pesci prendere.
      Che mi ricordi, l’impressione che ebbi a suo tempo circa la reazione dei cloni fu di poca credibilità. Ora, non so come le visioni/allucinazioni vengano vissute da chi ne è affetto quotidianamente, tipo gli schizofrenici, però se io sto chiuso da tre anni in un base lunare e non vedo nessun altro, be’, se dovessi vedere un altro me stesso tutt’a un tratto… uhm, non so, probabilmente chiederei a Gerty di farmi una risonanza magnetica alla testa, per escludere problemi, oppure, che so, mi spaventerei non c’è male… di certo dubito che mi metterei a giocare a ping pong con me stesso…
      Non subito, almeno…

      Tornando al discorso principale, ad esempio non ricordo se all’epoca trovai il film prevedibile o no. Boh… 😀

    • 15 anni ago

    “Dovrebbe essere uscito il 4 dicembre.”
    D’oh! XD
    Vabbé, lo vedrò in tele.

    • 15 anni ago

    Ao’, questo è ‘n firm che vojo vedè. Quasi quasi torno ar “cinema”….. ahahahahahahah

    • 15 anni ago

    Finalmente un film che mi ispira fiducia! E per questo non ho letto le parti in blu 😛 Che sia la volta buona che torno al cinema? (si sa quando esce in Italia?)

      • 15 anni ago

      @ Izzy
      Dovrebbe essere uscito il 4 dicembre. 😉

    • 15 anni ago

    Lo devo ancora vedere (lo tengo per le feste di Natale), perciò evito di leggere questo post fino ad allora 😉

      • 15 anni ago

      @ Alex
      Ok! 😉

    • 15 anni ago

    Complici vari casini è un bel po’ che non riesco a seguire i miei blog preferiti e rispondere come si deve ai posts!

    Moon l’ho visto proprio ieri, in lingua originale ovviamente, e concordo su tutta la recensione. Un bel film, storia semplice ma portata sullo schermo con forza e delicatezza assieme e una coppia (anche se poi si moltiplica) di personaggi (Sam e il robot) che nei pochi dialoghi regala emozioni (dai dubbi su Sam a quelli sulle vere intenzioni del robot).

    Aggiungerei che anche l’ottima colonna sonora aiuta nel processo di empatia con l’astronauta solitario (e condannato?) e la sua vita nel nulla lunare.

      • 15 anni ago

      In effetti ho sentito la tua mancanza, anche su SJ! 😉
      Sì, non ho voluto esagerare con gli spoilers, ma i dialoghi tra Sam e Sam e GERTY sono fenomenali! 😀