Cinema

Machete (2010)

Di Machete se ne parla da tre anni. Dai tempi del fake trailer tra “Death Proof” di Tarantino e “Planet Terror” di Rodriguez. E a molti, me compreso, era parso superiore a entrambi.
Exploitation, invecchiamento artificiale della pellicola, distorsioni, false bruciature di sigaretta, saturazione dei colori, scene paradossali e richiami alla carriera cinematografica di Trejo, il Charles Bronson messicano. Che già ai tempi di “Desperado” lanciava coltelli dal tetto di una limousine ai danni dei passeggeri. Qui cambia solo la lunghezza della lama. In una parola: divertente.
Come l’aneddoto riguardante Danny (Trejo) che, appreso del soggetto (Machete) da Robert (Rodriguez), inizia a telefonargli a tutte le ore del giorno nel tentativo di convincerlo a farne un film per davvero.
E alle proteste del regista che gli domandava perché mai preferisse telefonargli [e ossessionarlo] anziché mandargli un messaggio sul cellulare, si dice che Trejo abbia risposto: “Machete don’t text”, ovvero “Machete non messaggia”. Battuta riportata nel film.
Siamo alle solite, magia.
La stessa magia che fa sembrare il cinema alla portata di tutti. Capace di rendere un aneddoto celebre. Di fare di una storiella da bar una leggenda ripetuta negli anni.
Rodriguez, nel frattempo, è diventato famoso coi suoi film. Magari non apprezzato da tutti, ma senz’altro famoso e abbastanza originale, con le sue trovate, da far propendere te, spettatore, decisamente dalla parte del “meno male che c’è”.

***

Le chiacchiere stanno a zero

Io non sono tra i fan di Robert Rodriguez. Lui e il suo compare Quentin Tarantino hanno, a mio avviso, perso smalto nel corso degli anni, e dei film, nella più classica delle cadute lente, partendo da creazioni abbaglianti per poi perdersi, man mano, dietro i loro stessi personaggi e le loro medesime ossessioni. I messicani sono fighi tanto quanto i divi americani? Nessuno lo mette in dubbio. Così come nessuno mette in dubbio che un certo tipo di cinema, fracassone, tutto esplosioni, squartamenti e zero introspezione, non è solo a denominazione di origine americana.
Ma, non trovate anche voi che su ‘sto film si siano fatte troppe chiacchiere?
E le chiacchiere, specie se accompagnate, fin dal 2007, da un lento e inesorabile declino, percepibile in ogni traccia del vero “Machete” pubblicata nel corso degli anni, dai trailer, al sito internet, alla censura su Lindsay Lohan, rea di avere una vita privata movimentata e per questo cancellata temporaneamente dalla promozione in attesa, si presume, della sentenza del tribunale, al trailer “illegale” con la sparata, di pessimo gusto, contro le leggi anti-immigrazione dell’Arizona; che saranno pure leggi inique, per carità, ma arrivare a manipolare trailer e attori per quello che, in definitiva, è apparso come un ennesimo tentativo di farsi un po’ più di pubblicità attraverso il tam tam gratuito della rete pare un tantino fuori luogo. Imprescindibile se uno guarda alle leggi del mercato, ma inappropriato da tutt’altro punto di vista. Le chiacchiere, dicevo, fanno danni e diventano pietre tombali quando il film si mostra per ciò che è.

***

La polverina spezzacuori

Piccola premessa. Come in molti casi, sapevo cosa aspettarmi. La probabile decadenza io l’avevo annusata già dal trailer. Testimonianza scritta nei due articoli/segnalazioni che ho dedicato a questo film. Più se ne parla, mi dicevo, peggio deve essere.
Allo stesso tempo, però, sono sempre pronto a farmi sorprendere e smentire, come nel caso de “I Mercenari“. Un film divertente, in fondo, è più auspicabile dieci volte dell’ennesima, inguardabile, cagata contemporanea.
A quale tipo appartiene questo “Machete”?
A quel tipo di film diretti da chi la sa lunga. E sta già campando, e camperà, più di tutta la pubblicità/chiacchiericcio che delle [scarse] qualità del film in sé.
E veniamo subito al sodo. Ovvero alla polverina spezzacuori che, in film di questo tipo, di solito, fa la differenza: Jessica Alba.
Ok, c’è.
Ok, è bellissima. Anche qui che è pettinata di merda.
C’è addirittura una scena in cui appare nuda. Anche se dicono sia un fake di quelli clamorosi.
E, d’accordo, messa a paragone con LiLo che fa vedere solo le tette, se è vero, non c’è storia. E non ci sarebbe stata comunque.
E, guardate, c’è persino l’angolo della rivincita dei nerds quando Machete che, diciamoci la verità, è un cesso d’uomo, nonostante sia figo, se le fa tutte. Anche la mamma di Lindsay, anche la messicana di ferro Michelle Rodriguez e sì, ANCHE LEI, la tipa nuda.
Ma…
Siete sicuri che questo basti?
O importa anche il modo in cui tutte queste cose vengano realizzate?

***

7 su 100

Per una volta ci si dovrebbe mettere d’accordo su cosa si pretende da questo tipo di film.
Negli ultimi tempi sono di bocca buona, per cui mi sento di poter rispondere che pretendo una cosa sola: il divertimento.
E questo latita.
Cinque minuti, forse sette, su 100 è dannatamente poco. E parliamo dei minuti iniziali. Che qualche genio si ostina ancora a definire come essenziali. I minuti iniziali catturano lo spettatore. Si dice così, no?
Sì, magari lo tengono ben sveglio. Magari è un piacere vedere qualche testa saltare troncata di netto da un colpo di machete, e schizzi di sangue in CGI, perché non ci si vuole sporcare più. E una donna nuda, perché fa troppo caldo, che malmena il nostro eroe Danny.
Poi sopraggiunge uno stanco e bolso [e tinto] Steven Seagal. E il mondo sembra sorriderti.
Sette minuti. Ce ne sono ancora novantatré. WOAH! Nonostante le budella usate come farebbe Mr Crocodile Dundeeal posto dell’ascensore.

***

I personaggi

Le scene viste nel fake trailer ci sono proprio tutte. Rigirate o riciclate non fa differenza. Differenze, invece, sono Robert De Niro che fa il senatore razzista e xenofobo del Texas e Shea Wigham che va a sostituire il pelatone con lo sniper, ossia il personaggio più simpatico di tutta la messinscena iniziale. La storia è sempre quella. Machete, che è un ex agente federale messicano, è incastrato con l’accusa di aver attentato alla vita del senatore. Il fallito agguato è servito, in realtà, per sovvertire le proiezioni sfavorevoli per il senatore alle prossime elezioni. Machete, tradito, ferito e quasi morto, si vendica aiutato da Jessica Alba (Sartana Rivera), un’agente di frontiera degli Stati Uniti, Michelle Rodriguez (Luz) che vende tacos, ma è in realtà SHE, una sorta di eroina per gli immigrati messicani irregolari e da Cheech Marin (Padre), suo fratello sacerdote. Imperscrutabili i personaggi di Don Johnson (Von Jackson), un cowboy giustizialista dedito alla caccia all’immigrato clandestino e di Lindsay Lohan (April), la figlia di uno degli antagonisti di Machete, Jeff Fahey (Booth), che si converte da una vita di promiscuità alla fede, andando in giro vestita da suora con in mano, però, una 44 magnum. Imperscrutabili perché in fondo, sono stati infilati nella trama a forza e neppure in modo velato. Si vede proprio che stanno lì dio solo sa perché.

***

Stanchezza

Parlando sempre di impressioni, sembra proprio che Machete abbia l’età del suo attore, Danny Trejo, ben 66 anni. Non tanto nell’aspetto, che ci vorrei arrivare io a 66 anni in quel modo, quanto nell’inconsistenza delle pur molte scene d’azione che appaiono fiacche, contro tutte le aspettative. Steven Seagal, poi, mostra sotto il camicione da cattivo anche la panza.
Senza infierire, perché li considero tutti miei amici, tante e tali sono state le ore di svago che mi hanno donato nel corso degli anni, posso affermare che il difetto maggiore di “Machete” non è nella tecnica, perché è ben girato e non si eccede con i consueti effetti old fashion alla Rodriguez, non nella sceneggiatura, perché non è a quella che si dovrebbe badare in questo genere di esercizi di stile, quanto nella mancanza di coinvolgimento emotivo. Non diverte e non fa nulla per dissociarsi dall’idea di fondo, che questo film sia nato non già per ispirazione artistica, ma per il richiamo dei soldi.
E, per una buona volta, si tratta persino di un richiamo legittimo. Nulla in contrario. Ma allora smettiamola di girarci intorno.

Approfondimenti:
IMDb

Altre recensioni QUI

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 13 anni ago

    Non l’ho visto tutto e con l’audio in inglese non capivo niente, ma tutto sommato l’ho trovata una tamarrata divertente

    • 13 anni ago

    […] per il cinema di uno dei fake trailer che accompagnarono l’uscita di Grindhouse (2007). Come Machete, si è trovata anche in quello del Vagabondo, una gallina dalla uova d’oro. E si è deciso di […]

    • 14 anni ago

    @ Nick: grazie!! 🙂

    • 14 anni ago

    @ Matteo (va bene così?) 😉

    Avrei preferito con un machete…

    E che, guarda che ti sei perso il sottotesto confidenziale.
    Ho messo pure il blink… Mi sono attapirato. Basta.

    😥

    • 14 anni ago

    A parte che
    1) se mi chiami di nuovo per cognome e non per nome (ma mai per nick(name) al massimo storpiandolo che fa più cool) in un post vengo ad affettarti con la katana
    2) quello non è l’avatar di Silente, quello è proprio Silente, la mattina presto… io l’ho visto e ti giuro che è così

    diciamo tornando IT che concordo con chi dice che si è atteso troppo, costruito troppo… attorno a un trailer che di buono aveva che durava poco.
    E quel che non si capisce è che spesso una sveltina ben fatta è meglio di una cavalcata monotona e senza fine.
    Perché? Perché alla base mancano gli elementi per portare avanti una (non) storia per tutto quel tempo, come del resto indichi tu nella recensione.
    Sinceramente quando avevo visto il trailer ricordo di aver pensato che era bello così, un trailer, ma il film non l’avrei mai visto. Anche perché tra pellicole bruciacchiate, messicani in rivolta e politici corrotti mi mancava quell’elemento che invece mi ha spinto a vedere i Mercenari, un po’ d’ironia.

    • 14 anni ago

    @ Agony
    Ah, ecco! Be’, mi pareva un peccato che rinunciassi al link! 😉
    L’ultimo di Tarantino mi è piaciuto, ma aspetto almeno un altro film per parlare di rinascita. Sempre IMHO.

    @ Silent
    E a proposito di link non inseriti: tu che aspetti a mettere il tuo?
    E voglio un avatar che sia figo come quello di Poropat e della nostra zietta o di Keyem… 😉

    it.gravatar.com è il segreto, ma devi utilizzare sempre la stessa mail. 😀

    @ Agony & Silent
    Tornando sul fronte “Machete”. E che vi devo dire?
    Io la prima botta la presi messi a confronto il fake col primo trailer… così uguali eppure così diversi.
    Sembra uno spot pubblicitario.
    Che so, volevo ridere come in “Desperado” e “Dal Tramonto all’Alba” e invece…
    Poi, tutto può essere. Attendo i vostri pareri quando capiterà l’occasione.
    E stasera, un’altra cocente delusione con un altro film (di cui parlerò a breve) per il quale avevo aspettative ALTISSIME, ma che dico altissime, ALT! Ho deciso, giuro che non guarderò più un trailer che sia uno in vita mia.
    Mi hanno proprio rotto.

    😀

    • 14 anni ago

    Sto già soffrendo, se mi scrivi queste cose… 🙁

    • 14 anni ago

    Questa recensione è davvero ferale.
    Non ho visto Machete, ma ammetto di aver nutrito, sin dall’inizio, aspettative altissime esattamente sul fronte che descrivi come deludente. Spero ancora di non essere d’accordo con te dopo la visione, ma ho una brutta sensazione 🙁

    Per il momento devo dire di non condividere la tua visione su Tarantino, che a me piace di più adesso, nei suoi giorni maturi, di quanto mi piacesse ai tempi in cui era una rivelazione. Capisco bene, tuttavia, la posizione di chi discorda.
    Rodriguez non mi dispiace, ma lo conosco di meno e alcune immagini del suo cinema, onestamente, mi affascinano poco. Per me l’appeal principale di Machete è sempre stato Danny Trejo… perché negarlo? 🙂

    PS: Perdona l’OT, ti rispondo qui a una conversazione iniziata in altri commenti: non metto l’indirizzo del blog nella “firma” perché accedo attraverso il profilo di Google, per ragioni di sicurezza WordPress non accetta un indirizzo diverso dal mio url Google. proverò a farmi un account differente! Un abbraccio

    • 14 anni ago

    @El.
    Del resto ogni medaglia ha il suo rovescio.

    • 14 anni ago

    @Keyem
    Certo ,pienamente legittima la tua idea e come ho detto nel post precedente hai le tue ragioni parzialmente condivisibili.
    Tarantino poi,solo negli ultimi film ha variato gli attori;il termine “tarantiniano”riferito a d attori come Tim Roth e Steve Buscemi è derivato proprio da certe scelte.
    Alla fine da appassionato, quel tipo di cinema è affascinante anche per questi particolari ,almeno la penso così.
    O.T.Comunque il tuo nuovo avatar mi piace molto,ottima scelta.

      • 14 anni ago

      @ Nick

      Probabilmente in questo film sarà mancata proprio la “mano” e la visione del regista sostituita dalla ricerca di un facile guadagno ma non credo che sia solo colpa degli attori.

      Come sempre, eh, dico che a qualcuno di voi potrebbe piacere, magari a tanti di voi. Il mio giudizio sul film è tutto fuorché insindacabile. Anzi, magari qualche altro lettore che ancora non commenta si sta rodendo perché a lui è piaciuto e vorrebbe tanto dirmene quattro.

      😀

      @ Nick e KM
      Mah, il discorso sugli attori/attrici-feticcio. Io lo vedo ambivalente. Pure a me stanca rivedere sempre le stesse facce. Uno per tutti, Danny Trejo che, dovreste saperlo, ha quel tatuaggio enorme sul torace che immancabilmente sfoggia in ogni film: il rischio è che allo spettatore, ovvero me, sembra di vedere sempre lo stesso personaggio che fa sempre ruoli più o meno simili. Insomma, satura un po’…

      Capisco anche che, fossi regista, possa essere piacevole creare un legame così stretto con taluni attori/attrici. Si parla poi di intesa, resa, qualità del lavoro che, però, potrebbe migliorare o anche peggiorare. Chissà… è un discorso affascinante e complesso e, ahinoi, ipotetico finché non inizieremo a lavorare anche noi nel mondo della celluloide.

      😉

    • 14 anni ago

    @ Nick: ma Tarantino a differenza di Rodriguez varia le scelte degli attori! Per questo mi piace di più. Ha rilanciato John Travolta, ha lavorato con Brad Pitt, Uma Thurman e tantissimi altri.
    L’attore-feticcio in me rafforza l’idea che possa lavorare solo sulla base di un amicizia con regista di turno.
    Non metto in dubbio la bravura dell’attore o del regista, ma è un modo di fare che non apprezzo, tutto qui. 🙂

    • 14 anni ago

    Due parole sugli attori e sui registi.Keyem ha indubbiamente ragione quando dice che spesso un regista che sceglie sempre gli stessi attori crea un sistema chiuso,una casta per usare una parola tanto in voga oggi.Il rischio implicito nel sistema è che non si crei ricambio di attori e che un interprete nuovo non riesca a farsi spazio.
    Questo è indubbio.
    Veniamo però ai lati positivi,e qui parlo di magia del cinema,quello che fa ancora battere il cuore a noi appassionati.Un regista serio,uno che sceglie gli attori principalmente in base alla loro bravura(e ce ne sono)tenderà sempre e comunque a scegliere attori che rispondono meglio alla sua visione,magari anche gente con cui sa che gli daranno quello che lui chiede:nel gergo si chiamano “attori feticcio”.Nel cinema Italiano i due esempi più clamorosi sono stati Mastroianni con Fellini ed Abbatantuono con Salvatores ma se andiamo a guardare la cinematografia recente troviamo Johnny Depp con Tim Burton oppure il gruppo degli attori(ed anche registi) “Tarantiniani”lo stesso Rodrigues come regista,il gruppo di RESERVOIR DOGS ed in un certo senso Danny TreJo,l’unico attore comparso in tutta la trilogia de DAL TRAMONTO ALL’ALBA,in alcuni casi ci troviamo anche di fronte anche a personaggi ricorrenti come Jay e Silent Bob nei film di Kevin Smith; questo crea anche una facile immissione dello spettatore nell’universo del regista:In poche parole vedendo quel film con quegli attori la gente sa quello che si deve aspettare, ma solo nei casi migliori.Probabilmente in questo film sarà mancata proprio la “mano” e la visione del regista sostituita dalla ricerca di un facile guadagno ma non credo che sia solo colpa degli attori.
    P.s. la Michelle Rodriguez non piace neanche a me come attrice.

    • 14 anni ago

    Sarà che sono pessimista, ma lo immaginavo. Il fake trailer era cazzone proprio perché era un fake privo d’intenti commerciali.

    • 14 anni ago

    L’ho visto.
    Devo dire che anche io mi aspettavo più movimento, in tutti i sensi.
    Rodriguez ha voluto volare basso, secondo me.
    Volendo essere fiscali posso far notare che anche la scena dell’attentato al senatore è mutata rispetto al fake trailer. In quest’ultimo richiamava, infatti, l’assassinio di Kennedy.

    arrivederci

    • 14 anni ago

    “Il fallito agguato è servito, in realtà, per sovvertire le proiezioni sfavorevoli per il senatore alle prossime elezioni.”

    Arghhhhh! Ma è la storia dell’attentato a Belpietro! Allora c’è un giro anche un Machete italiano!

    A parte questo… Il film lo vedrò, però senza la bava alla bocca di altri (manco si trattasse di un nuovo “Salvate il soldato Ryan”, tanto per citare un kolossal).
    Credo che si sia perso il senso delle proporzioni. Oramai ci sono aspettative spasmodiche per film che promettono di essere allegramente cazzoni e nulla più. Forse appagare i nuovi spettatori (quelle delle leve gggiovani) è più facile ora che non in passato….

      • 14 anni ago

      Il problema è che non è neppure allegramente cazzone. Proprio no. Anzi, in alcuni punti sembra prendersi decisamente sul serio.
      Concordo poi sulla spropositata attesa che si crea intorno a certi film. Guarda caso questo tipo di film.
      Poi oggi ho letto una dichiarazione di Rodriguez che sostiene che il film prende realmente di petto le leggi anti-immigrazione. Mah… forse è troppo avanti per me.
      Ehm, nessun Machete italiano, please… 😉

    • 14 anni ago

    A confrontarli con gli altri confermo che il fake trailer era molto più divertente e il doppiaggio in italiano non del tutto orribile. Ah, ah, ah! 😀
    A me, ricollegandomi a quanto afferma Nick, invece il fatto di lavorare sempre con gli stessi attori non piace. Conferma l’impressione, mia ma credo anche di altri, che il cinema sia composto da caste esclusive e che per lavorarci devi passare attraverso i soliti passaggi obbligati.

    • 14 anni ago

    Voci non confermate dicono che “Machete” sia stato girato in parte contemporaneamente a “Planet Terror”, ma lasciano il tempo che trovano.
    Sinceramente il film lascia piuttosto freddi. Io invece mi aspettavo un eccesso in tutti i sensi. Più morti, più risate grasse, più situazioni inverosimili, più sesso, non esplicito, ma suggerito e tale da sgansciarsi. E anche qui nisba.
    Che palle.
    E poi ‘sta Rodriguez sempre in mezzo, ha proprio rotto. Un’altra attrice messicana no, eh?
    Vabbé 😐

    • 14 anni ago

    Probabilmente hanno aspettato troppo per girare il film.Su Rodriguez e Tarantino hanno dato tanto ad u certo tipo di cinema.Probabilmente si sono borghesizzati.
    La cosa che invece mi piace è che Rodriguez continui a lavorare con gli stessi attori:Trejo ormai è diventato il suo attore feticcio,Cheech Marin è rimasto impresso nell’immagginario per la sua tripla interpretazione nel primo DAL TRAMONTO ALL’ALBA.
    Sulla Alba poi c’è bisogno di aggiungere altro?

    • 14 anni ago

    No dai, nun me di così!
    No dai…..
    No…..
    😥

      • 14 anni ago

      Via il dente, via il dolore… 😉